Re: Aborto...ma dov'è la ragione?

Inviato da  mc il 5/11/2010 18:58:34
Nel momento in cui accetti che si possa arrecare danno (fino a dare la morte) ad un individuo non importa se volontariamente o involontariamente (e nel crescere un figlio ci puoi trovare potenzialmente entrambe possibilita') hai la possibilita' di evitare sofferenze piu' massicciamente e a piu' individui contemporaneamente adottando alcune scelte (interruzione) e posticipando e creando i presupposti perche' la cosa (crescere un bimbo) evolva naturalmente e diretta dalla lucida volonta' di farlo.
Non avere la predetta condizione rappresenta una incognita pesante, molto piu' rilevante di un semplice sospetto di interruzione di una non precisata "vita".

Parlando retoricamente, come ama fare Santa quando tira fuori i contadini sempre, mi ritrovo ad osservare il caso qui esposto e non posso non notare l'amore viscerale dell'utenza in questione nei confronti dei suoi figli necessariamente scaturito da una maturazione personale (anche se distorta nel momento di tirare le conclusioni e le responsabilita', non e' certo una colpa...) e da una lucida consapevolezza che ha creato i famosi presupposti.
Si puo' dire che la mancata concretizzazione della prima idea (solo una idea!!!) di figlio e' arrivata ad arricchire la consapevole decisione susseguente di paternita'-maternita'.

Proprio cio' che auspico parlando di rispetto (ma soprattutto non sottovalutazione) per le scelte genitoriali pre-parto.

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Comunque, il punto non e' "Interruzione di Vita o meno", e' "non sono io a dover prendere decisioni per gli altri!".
Pretendere di farlo e' Ipocrisia allo stato puro (nonostante ci si creda motivati da bonta' e saggezza).

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.viva i bimbi.

mc

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