Re: Aborto...ma dov'è la ragione?

Inviato da  florizel il 4/11/2010 15:26:07
"Pare che “parità” voglia dire soltanto la necessità che le donne si adeguino ai modelli maschili, mai viceversa. Come mai?"

Red_K

Citazione:
Lo ripeti spesso ma non credo di aver capito bene cosa intendi: potresti spiegarmelo meglio?


E' una storia che rischia di andare per le lunghissime, Red.
Come sottolineava Makk, parlare di certi argomenti in un luogo dove l'opinione personale (quando non si parla di prevenzione e di preconcetto) si è del tutto sostituita all'indagine, susciterebbe le ire e le presunzioni di non pochi fin troppo affezionati utenti.

Se ne puà parlare in altri ambiti, a meno che non si faccia in modo che parlarne qui implichi il rispetto per gli interlocutori.
Cosa che latita, ultimamente.

Un esempio su tutti: oggi il termine "parità" implica anche, tra le altre cose, che la stessa "disinvoltura" sessuale maschile possa essere assunta anche dal genere femminile.
Ma già il modo stesso delle donne di viversi il sesso è differente da quello degli uomini. Quello che se ne ricava NON è una comprensione da parte del genere maschile di cosa sia l'universo femminile, quindi un incontro a metà strada per la reciproca conoscenza tra generi; ma piuttosto una maggiore disponibilità per il "maschio".

Nel lavoro è lo stesso: non sono cambiati in meglio la qualità di vita degli individui, gli orari e le modalità di lavoro in termini di una sua "umanizzazione", come predicato da quello che fu un "femminismo" non inquinato dalla politica; è stato piuttosto il genere femminile a doversi adeguare ad essi, naufragata quindi che attraverso il riscatto delle donne si potessero riscattare anche gli uomini, in relazione alla possibilità di riconoscere un "padrone" comune.

Scusa la riduttività, per ora la sento come indispensabile.

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