Citazione:
effeviemme ha scritto:
Ciò che non va è che il ragionamento del "maschio" sia indirizzato a portare alla conclusione di potersi arrogare il diritto di stabilire "lui" al posto della donna interessata, se questa abbia o meno il diritto di abortire, qualora "lei" ne sentisse la necessità.
E ciò che il "maschio" non vuol capire è che per evitare che una donna si senta costretta ( perchè nessuna lo fa a cuor leggero), bisogna creare le condizioni di serenità che questa società fa di tutto per non far creare;
incolpando poi la donna della "scelta sbagliata" indotta da mancanza di serenità.
credo che a sto' discorso siamo parecchio duri d'orecchio: perchè?
ciao
fvm
Se avessi letto i miei post non avresti detto queste cose inesatte.
Ho scritto da subito che lo Stato DEVE caricarsi TUTTE le incombenze che derivano da una gravidanza difficile o indesiderata.
E' ovvio che questo risponde direttamente alla tua richiesta di "condizioni di serenità" che invochi.
E questo l'ho scritto come primo o secondo mio post, per cui, francamente il duro d'orecchi va cercato altrove.
Ma c'è qualcosa che non capisco: quando tu dici che il maschio si arroga la scelta che compete, invece, solo alla donna, tu parti da un presupposto apodittico: la scelta compete alla donna.
E ti ripeto: questo è vero (parzialmente) SOLO se consideriamo l'embrione come NON VIVO, altrimenti la scelta non compete a nessuno!
Donna o uomo che sia.
Non ti pare?
Allora perché ci affanniamo a discutere a chi debba competere la scelta se prima non affrontiamo il concetto di vita?
Ricordo che con Florence, molto tempo fa, facemmo una lunghissima e accesissima discussione sulla donazione di organi e anche li' si pose il problema del confine tra vita e non vita (in quel caso tra vita e morte).
Non credi che sia essenziale, ai fini di una decisione che abbia senso?
Per tornare alla "scelta" di abortire, io ho posto un problema:
Se la donna decide di non abortire, nascerà un bambino.
Quel bambino dovrà, PER LEGGE, essere accudito e mantenuto in tutto e per tutto DAI DUE GENITORI: PADRE E MADRE.
Allora perché ritieni che la scelta debba essere solo della donna?
Lei lo porta per nove mesi, giusto!
Ma il padre, insieme a lei, lo dovrà mantenere PER TUTTA LA VITA!
Allora perché non si tiene in debito conto anche l'opinione del padre?
Ha senso questa situazione, secondo te?
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