Santaruina ha scritto:
Dal punto di vista della vita, invece, la donna è vista come testimone e compartecipe del più grande miracolo che si verifica sul nostro mondo.
Non sto facendo un discorso prettamente religioso, sia chiaro.
E' qualcosa che va oltre.
Nel mondo ci sono tante cose che la ragione da sola non è in grado di comprendere (se così non fosse i filosofi non avrebbero ragione di esistere, e avremmo capito tutto su tutto già da 5.000 anni).
Ora, il mistero più grande è la creazione.
E per una volta abbandono anche io il linguaggio rigidamente razionale, perchè si sta parlando di qualcosa di enormemente più grande.
La creazione e il suo senso sono i misteri più elevati, e la donna compartecipa in prima persona alla creazione, generando la vita.
Si tratta di ripetere nel tempo ciò che si verificò in illo tempore, nell'inizio dei tempi.
Si tratta di un Rito nella sua più alta concezione, un rito creatore, un Rito che diviene egli stesso azione e miracolo.
La donna in tutto questo diviene per un istante simile al creatore, in tutto e per tutto, diviene rappresentante in terra della forza creatrice dell'universo.
Altro che gregario
Se si dovesse stabilire che il feto ha dignità di persona, il problema che poni non si presenta.
La sua eliminazione sarebbe lecita se e solo se mette a rischio la vita stessa della madre.
In tutti gli altri casi sarebbe omicidio.
E' per questo che continuo ad insistere che il punto essenziale è capire che dignità dare al feto.
Tutto il resto viene di conseguenza.
Per quanto riguarda le questioni complesse, forse sono proprio quelle in cui la ragione va usata con parsimonia.
Anche la ragione può essere fallace.
Inoltre, la ragione è mutevole, e condizionata dai tempi e dagli etat d'esprit.
Ogni epoca ha le proprie magagne nella propria "ragione", magagne che vengono scoperte a post
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