Re: Cinema e nuovo ordine mondiale

Inviato da  Manfred il 25/2/2010 15:01:54
Premessa
Quando vidi Apocalypse Now alla sua uscita, nella sala dove lo proiettavano a causa del suo contenuto avvenne un episodio che a mio parere, lo consacrava come capolavoro, fin dall’inizio.
Un ufficiale dell’esercito che aveva preso posto un due o tre file avanti a me, nell’istante successivo al termine della famosa scena della borraccia offerta al Vietkong morente, con uno scatto si alzò in piedi e impettito a passo di marcia lasciò la sala.
La scenografia, la scelta delle musiche, la recitazione di Marlon Brando, non aver all’epoca ancora letto Konrad e l’età fecero il resto per farmelo considerare una eccezionale atto di denuncia contro l’America, il colonialismo, la guerra.
Qualche anno fa l’ho rivisto ed ho cambiato totalmente parere.


L’unica giustificazione alla mia cecità di allora, parafrasando il testo di una canzone di Guccini, è che a venti anni o giù di li si è stupidi davvero. Coppola dopo l’operazione di mitizzazione della mafia storica con “Il Padrino”, chi meglio di lui con quel cognome, pur denunciandone in maniera teatrale gli orrori, assolve e poi vedremo come, l’appena concluso massacro vietnamita!
Contrariamente a quanto dichiarato con le immagini della prima parte, in questo film non si condanna in assoluto la guerra e la violenza che essa genera. Tra i dubbi sapientemente introdotti per non smascherare i veri intenti, essa continua ad essere accettata finché rimane nella sfera razionale degli eventi, cioè avallata dalle gerarchie militari e politiche facenti capo al vero potere quello economico. Volutamente, con l’aiuto di Konrad, si confondono due punti di rottura quello intimo di ogni individuo verso se stesso con quello contro una presunta regola civile generalizzata. Appare chiaro nella finzione filmica come nella realtà che i militari dotati di capacità devono attenersi ad ordini superiori, non possono e non devono, vedi il caso di Rommel, vincere o perdere una battaglia o la guerra stessa in tempi e modi non definiti dai loro reali padroni. Chi non sottostà a questa regola, come succede anche nella tenzone civile, viene prima emarginato o costretto ad auto emarginarsi e poi se persiste nel creare disturbo, eliminato.
Hanno fatto una religione della ricerca del cosiddetto capro espiatorio!
Possiamo allora assistere alla trasformazione di quello, che se pur sovrastato dall’ossessionante presenza di Kurz, rimane all’occhio dello spettatore il protagonista. Egli riemerge dal rituale bagno purificatore in veste di sacerdote in una apoteosi del perpetuarsi del potere che attraverso l'invocato duplice sacrificio, umano e animale, giustifica l’orrore come necessità naturale alla fecondità e rinascita.



Ciao

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