Re: Cinema e nuovo ordine mondiale

Inviato da  Calvero il 22/2/2010 0:27:29
Citazione:

La voce del cinema muto resta, nei video musicali odierni, la musica. La sua influenza sui giovani è di per se una garanzia di successo del piano a lunga scadenza giunto quasi alla sua conclusione.

Ciao


Questo passaggio non mi è chiaro manfred. Cosa vuoi intendere precisamente?

Comunque grazie di aver aperto questo Topic.
Il contributo che posso darti io purtroppo in linea tecnica si limita alla mia conoscenza approfondita di Charlie Chaplin (che con Griffith, Fairbanks, e la Pickford crearono la United Artist) ..per quel che concerne anche l'epoca del muto. Vedo se riesco a trarne delle coordinate.

In senso cinematografico per il periodo del muto ho sufficiente conoscenza per capire il tipo di influenza artistica e psicologica che lo stesso imprimeva in maniera diversa attraverso, in primis, la pantomima. Infatti, molti percorsi cinematografici di grandi e grandissimi registi moderni e non, hanno attinto dal <<muto>> per carpirne le trame con cui conquistare il pubblico, attraverso raffinatezze che soltanto quel Cinema aveva saputo creare.

Il cinema muto oltretutto, metteva nella condizione che o si era capaci di fare gli attori o si stava a casa. Le mezze calzette non potevano funzionare, se non come figuranti.

Avendo studiato la biografia di Chaplin, sono rimasto spiazzato quando hai menzionato questa "profezia" di Griffith. Questo perché, conoscendo l' uomo/Chaplin che ha vissuto il periodo di Griffith, ho cominciato a rielaborare quei passaggi che prima non mi erano chiari.

Griffith dopo la sua caduta a causa di <<intolerance>> si associò a Chaplin per poter affrontare quelle che comunque erano le insidie di Los Angeles. Nonostante si parlasse di uomini, come Griffith e Chaplin, effettivamente potenti per l'epoca, non era facile ottenere quell'indipendenza che tanto ambivano.

Tanto è vero che l'epilogo di Chaplin è stato quello di essere "esiliato" (per motivi che ora non serve approfondire) dal sistema Americano.

Il fatto che Griffith abbia attinto a tematiche così profonde (per intolerance), con sforzi produttivi incredibili.. e abbia lasciato queste parole profetiche, mi ha messo in moto per cercare di comprendere come il "tutto" possa essere collegato.

In ogni caso vicino a Chaplin, non ci si poteva stare (era uomo di fortissimo carattere e di idee fermissime) senza avere delle fondamentali affinità. Il discorso finale del Grande Dittatore è solo una sfumatura del percorso "ideologico" di Chaplin.

Il fatto che ci sia un riferimento preciso temporale (cioé il 2024) mette in moto ben pochi bivi da scegliere. Griffith era forse un massone delle alte sfere? Fairbanks, ad esempio, sperimentava le uscite fuori dal corpo (potrebbe essere una sfumatura.. forse sì - forse no)

Il fatto che mediaticamente il Cinema influenzi paurosamente l'animo umano (e l'umanità) mette comunque dei fattori in contraddizione. Se vero è che il cinema abbia condotto un opera sotterranea per uno scopo prefissato, vero è che c'è una parte (il lato oscuro: chiamiamolo così per comodità) che cercherà di ostracizzare il processo per cui il cinema possa condurre una battaglia a favore della libertà.

O altrimenti, il cinema, parla solamente a chi ha orecchie per ascoltare. E perché lo lasciano parlare allora?? (fazioni - razze?- in gioco che si contendono i giocatori?)
..forse.. un risveglio dei dormienti attraverso il cinema?

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