Su Facebook 40mila pagine e 1.200 gruppi tematici con il 95% di giudizi negativi sulla più nota delle terapie preventive; bocciature simili su Youtube e Netlog. I produttori preoccupati lanciano l'allarme e preparano un libro bianco per combattere i pregiudizi diffusi in rete
Secondo Cristelli, più che di un giudizio si tratta di un pregiudizio collettivo e dunque di un fenomeno preoccupante
i riferimenti per l'approccio ai vaccini dovrebbero essere altri, ministero della Salute e Istituto superiore di sanità in testa, poi i medici con i loro consigli. Questi dati ci spaventano".
E proprio questa realtà ha spinto gli industriali di Farmindustria a promuovere il convegno romano e progettare una sorta di "libro bianco" per combattere miti e pregiudizi sulla prevenzione e la vaccinazione e per rispondere alle domande più che frequenti. A preoccupare sono ancora i dati Censis secondo i quali il 61% degli italiani conosce i social network e il 40,5% (19,8 milioni di persone) li utilizza, senza distinzioni tra nord e sud, ma con una spiccata predominanza degli utenti con un buon livello di istruzione, che dunque dovrebbero avere gli "anticorpi" per valutare l'attendibilità delle informazioni circolanti in rete.
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