Re: Nuova conferenza di David Icke in Italia

Inviato da  sick-boy il 15/11/2007 21:54:18
Blondet, oggi, scrive questo:

[...]

Ma il piccolo vecchio trucco viene qui utilizzato per accostare Tarpley al «complottista più venduto dei nostri tempi, David Icke», secondo cui l’oligarchia mondialista «è controllata da extraterrestri, vampiri rettiliani alieni».
Ecco come siamo messi, cari lettori.
Lo dico a quella parte di voi che mi segnalano che «David Icke sostiene le stesse cose che dice lei».
Eh no, non le stesse: mai e poi mai ho parlato di «rettiliani», io.
Bush, Cheney, Wolfowitz, Richard Perle; ho parlato di fatti determinati, controllati; ma di «rettiliani» mai.

Vi ho sempre risposto, cari lettori, che David Icke è un disinformatore deliberato, la cui azione consiste nello screditare i dati di fatto determinati, accertati dai «complottisti» che cercano di raccogliere seriamente prove concrete, proiettandoli nelle fantasie extraterrestri.
In sunto, la sua tecnica è questa: copia i «Protocolli dei Savi di Sion», ci aggiunge un po’ di notizie raccolte qua e là su varie entità storiche di cui si sa poco (Illuminati di Baviera, Catari e Templari,
i Rockefeller, gli UFO nascosti dagli USA, eccetera) e, tutte le trame che i «Protocolli» attribuiscono all’occulto sinedrio ebraico, lui li attribuisce ai rettiliani.
E così manda in vacca anche le cose fondate.
Basta provare a dire che i Rockefeller hanno fondato e finanziano il Council on Foreign Relations, il centro strategico della politica globalizzatrice, il centro che ha figliato la Trilateral e il Bilderberg, da cui sono usciti attori di primo piano di questa politica come Kissinger e Brzezinsky - tutte cose vere - e subito qualcuno salta su: «Eh, è come dice David Icke, i rettiliani…».
David Icke è contento.
Ha raggiunto il suo scopo, quello per cui è stato mandato: screditare le parti serie e appurate degli argomenti che tratta.
E dare il destro agli Introvigne di scrivere: «Il gruppo editoriale che ha tradotto Tarpley è lo stesso che da anni pubblica Icke».
Perché?
Perché con questo ci si esenta dal rispondere sui fatti che Tarpley elenca, documentandoli: dai ragazzoni israeliani visti esultare a New York quel giorno (fatto certo: ci sono i verbali della polizia di New York che li fermarono) e poi rimandati in Israele, fino a Larry Silverstein a cui Giuliani dà in affitto il World Trade Center un mese prima, e che l’immobiliarista previdente fa assicurare contro il doppio crollo per impatto aereo, lucrando dopo l’evento un miliardo di dollari.
O il fatto che tutti i neocon coinvolti nella storia sono ebrei, con cittadinanza israeliana, e tutti allievi di Leo Strauss, il guru del nichilismo nicciano in salsa rabbinica.
Per mettere al tappeto i «complottisti», basterebbe negare questi (e altri) fatti determinati, portando le prove contrarie.
Invece, si usa l’altra tattica: «Eh, sono come David Icke… ora ci racconteranno che sono stati i rettiliani».

Attenzione: quella di David Icke non è l’opera di un pazzerello.
E’ una operazione altamente professionale.
Nel gergo dei servizi, si chiama «disinformazione», «intossicazione» e depistaggio.
E’ un modo più sottile, obliquo, di screditare chi esprime dubbi sulla tesi ufficiale.
Icke, che è ebreo, non è un qualunque Attivissimo che cerca di smentire frontalmente i fatti impancandosi a discutere di ingegneria e demolizioni controllate, cose di cui non sa un’acca.
Icke gli indizi forniti dai complottisti li prende per buoni, li appoggia, li conferma, e poi li trascina nel regno dell’irreale e dell’incredibile rettiliano.
David Icke è uno che ha imparato molto dal Mossad.
E a proposito: «pochi lettori sanno» che Massimo Introvigne vanta, nei risvolti di copertina dei suoi numerosi libri, di avere tenuto corsi per il Mossad.
Ciò ne fa, come accreditato e oggettivo informatore, un analogo di Fiamma Nirenstein o dell’agente Betulla, anzi meglio: il povero Betulla si contentava di dare una mano al domestico SISMI per quattro soldi, mica impartiva lezioni agli agenti.
Che poi c’è da chiedersi cosa mai avesse da imparare il Mossad dall’avvocato; al più poteva insegnargli qualcosa in fatto di disinformazione, distorsione e falsificazione di notizie, di intossicazione e depistaggio.
Infatti il gioco che ho qui spiegato - «complottisti» eguale «negazionisti dell’Olocausto» - ripetuto da Teodori, Introvigne e da tutti gli altri, porta quell’inconfondibile marchio della Casa.
La Casa Mossad, che ha come motto ufficiale «Con l’inganno vincerai», by way of deception.
Come capite, qui siamo sul filo del rasoio.
Chiesa, consapevole o no, con la sua scomunica ha fornito una piccola arma a questo tipo di avversari, tanto più potenti di noi e con il totale accesso ai media.
Ma il gioco è probabilmente anche più vasto.


Visto che parlava di quello di cui si parla qua(e casualmente la penso come lui, + o -) l'ho riportato....

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