Re: Verso il Governo Mondiale, il volto oscuro delle Nazioni Unite.

Inviato da  carloooooo il 30/6/2007 20:04:00
Posto qui per non sapere dove altro farlo.

Sfogliavo (indovinate dove?) il Venerdì di Repubblica, e - cosa vedo? - si parla nientepopodimeno che di New World Order! Anche se in termini un po' diversi dai soliti.

Tra Bush e Lula abbraccio all' etanolo

L'inattesa armonia tra il leader della sinistra brasiliana e il presidente Usa ha un buon movente. Che giustificò anche la nomina di Wolfowitz alla Banca mondiale. Dietro, come spiega «Limes», c'è il nuovo ordine dell'Impero americano


Nel settembre 1990, dopo la caduta del Muro di Berlino, George Bush padre aveva presentato al Congresso una proposta per dar vita a un nuovo ordine mondiale (Nwo, New worid order) nel segno dell'egemonia statunitense. Il compito di teorizzare la nuova dottrina era stato affidato a Dick Cheney e Paul Wolfowitz.

Il 18 febbraio 1992 Wolfowitz presentò alla Casa Bianca il documento Raccomandazioni per una politica di difesa per gli anni 1994-1999, in cui si fissavano le linee-guida strategiche che avrebbero poi retto la geopolitica statunitense a partire dall' 11 settembre. Wolfowitz e Cheney sostenevano che Washington dovesse impedire la nascita di un altro rivale del calibro della vecchia Unione Sovietica, fissare una strategia di difesa preventiva, contrastare «qualsiasi potere ostile in grado di prendere possesso di territori le cui risorse, nel momento in cui ne avesse avuto il controllo, gli avrebbero permesso di diventare una potenza globale» e riconoscere che il ruolo degli organismi internazionali sarebbe dovuto passare in secondo piano.

Nel 1997 nasceva il Progetto per un nuovo secolo americana (Pnac). Secondo la tesi avanzata da Cheney e Wolfowitz, il nuovo ordine mondiale doveva fondarsi sul potenziale militare americano; la difesa (e 1'accaparramento) delle risorse energetiche strategiche su scala mondiale si intrecciava inesorabilmente alla dottrina della guerra preventiva.
La crescente domanda asiatica di greggio (in particolare di Cina, India e Giappone) aveva fatto scattare le lancette dell' orologio: calcolando il rapporto tra i ritmi di estrazione e il fabbisogno nazionale, agli Stati Uniti rimanevano gas e petrolio per poco più di un decennio. Con i principali pozzi del pianeta ubicati in Medio Oriente e con la Russia che, oltre ad avere nel sottosuolo un serbatoio zeppo di petrolio, controllava il rubinetto del gas europeo, occorreva impadronirsi delle risorse petrolifere di nazioni considerate militarmente inferiori. Il trampolino di lancio del nuovo ordine mondiale è stata l'occupazione irachena. Tuttavia, la vittoria americana in Iraq si è trasformata presto in autogol.

[...]

E poi continua parlando di Lula e di etanolo.

(il Venerdì n° 1004 del 15/6/07, pag. 54)

Carlo

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