Re: Verso il Governo Mondiale, il volto oscuro delle Nazioni Unite.

Inviato da  _gaia_ il 18/5/2006 16:56:31
Posto un'opinione apparsa oggi nella pagina delle lettere di Metro (quotidiano gratuito), e reperibile on-line a questo indirizzo



All’Onu i dittatori vigilano sui diritti

18/05/2006 11:45

Se l’Organizzazione delle Nazioni Unite è irriformabile, come appare chiaro ormai da oltre mezzo secolo, significa forse che il mondo è irriformabile. Magari lo sono anche i singoli esseri umani in generale: sarà per quella miscela biologica con la quale convivono in un perenne stato di schizofrenia, Abele e Caino del mito biblico, Romolo che fa fuori il gemello Remo nel mito fondatore di Roma, le buone intenzioni e l’avidità di potere, laicità e fanatismo, lealtà e doppiezza, tolleranza e crudeltà. Virtù e vizi, per concludere. Ma i vizi, nell’esercizio di quell’attività umana chiamata “politica”, finiscono quasi sempre per prevalere. Prendiamo appunto l’Onu, astratto, o meglio, metafisico, governo del mondo e alle sue periodiche ansie di autoriforma. In teoria l’Onu è un consesso democratico in quanto i suoi organismi vengono eletti attraverso un voto comune.

Il problema però è che nei suoi scranni siedono rappresentanti di molti governi nei cui Paesi non si vota e dove satrapi governano nel solo modo che abbiano a disposizione per non perdere il proprio potere: le migliori risorse destinate a se stessi e agli arsenali, pugno di ferro e le anfetamine del nazionalismo o dell’integralismo religioso per tenere insieme turbe di poveri.

Qualche giorno fa, alle Nazioni Unite è stato eletto il “Consiglio dei diritti umani” il quale dovrebbe vigilare contro vessazioni, torture, libertà elementari conculcate (di parola, di pensiero, fede religiosa, ecc.). L’organismo, composto da 47 Stati membri, dovrebbe essere una specie di Tribunale di vigilanza sul Male. Ma sapete quali sono i nuovi Paesi chiamati a farne parte? Cuba, per esempio, dove Fidel Castro governa da cinquant’anni, le galere con centinaia di dissidenti (intellettuali per lo più: ma per Castro l’intelletto dev’essere un virus, evidentemente), niente libertà di stampa, a parte gli elogi alle “magnifiche sorti e progressive” del castrismo, nessun diritto di associazione, di privacy, espatri ipercontrollati, magistratura come cane da guardia del regime.

E poi l’Arabia Saudita, dove ancora si tagliano le mani ai ladri (a volte, entrambe), le donne sotto il tallone di padri e mariti (ricordate l’annunciatrice Tv sfregiata col vetriolo dal marito, poi assolto?) e il Pakistan di Musharraf, che sarà pure alleato degli Usa, ma ospita le basi di Al Qaeda. E la Cina dei miracoli, dove però ancora si può sparire in galera come ai tempi di Mao. E la Russia, con Putin che siede sulla piramide composta dai suoi commilitoni dell’ex Kgb e da oligarchi di Stato in odore di mafia. E poi la Malesia, gonfia di fondamentalismo islamico, e l’Algeria, che prova a farci dimenticare gli sgozzamenti di massa di qualche anno fa. Se mai germoglierà un embrione di democrazia universale, non sarà nel Palazzo di Vetro.

DIDO SACCHETTONI, Giornalista


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...come sempre... postator non porta pena

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