Re: Con la scusa dell’ Ambientalismo. Progetti di sterminio.

Inviato da  Santaruina il 17/11/2006 17:57:50
Nei giorni passati, Maurizio Blondet commentando il celebre rapporto Stern sul clima che preannunciava le peggiori catastrofi planetarie, pareva nutriire gli stessi dubbi di cui qui si è trattato.

Nicholas Stern, curatore del rapporto, come riportato da gaia è un ex vicepresidente della banca mondiale, e come tutti i grandi banchieri ha una naturale sensibilità ecologica.
E' noto infatti che per ricoprire tale carica occorre possedere una sensibilità fuori dal comune, una bontà d'animo ammirevole ed una coscienza ecologica innata.

Blondet nel suo articolo, Come pianificano la scarsità, riporta dei fatti curiosi.

Come sempre tralasciando le opinioni dell'autore, condivisibili o meno, è interessante soffermarsi su questi fatti riportati.
In questo caso, l'attenzione va riposta ad un articolo del sempre sensibile Financial Times che trae delle conclusioni partendo dal rapporto stern:

«I viaggi aerei sono diventati una delle fonti di emissioni in più rapida crescita»,
E propone una «tassa verde sui voli».[...]
«Per essere utile, la tassa dovrà costare molto più che un irritante rincaro. Dovrà essere una imposta così alta da impedire efficacemente ad un vasto numero di persone di viaggiare».
Ma «tutte le fonti d’emissione dovranno essere drasticamente ridotte tutte insieme, se si vuole evitare la catastrofe ambientale».
Dunque sarà colpita anche la circolazione terrestre.
Come?
«Con qualche genere di razionamento basato sui prezzi sui trasporti terrestri, in modo da rovesciare la crescita del traffico».
[...]I prezzi saranno resi così alti da «ridurre la domanda»
[...]
Rassegnatevi, ci dice il Financial Times: «Basta rifletterci per capire che l’epoca del ‘più’ non era sostenibile», non per voi almeno.
«L’espansione economica continuerà, ma senza automaticamente tradursi in più di tutto per tutti».
Allegri, ci dice il giornale dei finanzieri: che cosa vi chiediamo, in fondo?
«Siete già abituati all’idea di fare qualche sacrificio personale per la vostra salute, avete smesso di fumare, avete ridotto gli alcolici, mangiate meno zucchero, sale e grassi».
[...]
«Siamo di fronte a un futuro in cui quasi tutti i viaggi non necessari saranno fortemente scoraggiati da un insieme di tasse e di deplorazione pubblica».
«Gli alti costi di trasporto riporteranno la gente all’interno delle città; il boom delle seconde case finirà, e il turismo sarà bollato come il nemico principale dell’ambiente».
«La gente dovrà tagliare - grazie alle sovrattasse - l’uso dell’energia nelle sue case, abbassare il riscaldamento e fare meno bagni. L’importazione di cibi e bevande - anzi, le importazioni ed esportazioni in generale - saranno scoraggiate perché i trasporti su lunghe distanze creano troppe emissioni di carbonio».
Ma non sarà tutto male, continua il Financial Times.
«Gli Stati traboccheranno di soldi grazie ai tributi ecologici addizionali. Restituirli ai cittadini attraverso alleviamenti fiscali non avrebbe senso perché annullerebbe gli effetti disincentivi delle sovrattasse ecologiche».
[...]
«Dunque», prosegue ottimista il giornale dei finanzieri, «gli Stati saranno obbligati [sic] a spendere nel miglioramento di servizi pubblici, e tutti noi godremo di scuole magnifiche, di servizi sanitari da morire (eh sì), e la sicurezza di generose pensioni di vecchiaia».
Generose promesse dei miliardari: il regno della scarsità trasformato in Eden.


L'articolo del Financial Times è illuminante, e comincia ad apparire chiaro l'obbiettivo finale di un certo "allarmismo"
Come detto in precedenza, la questione qui non è stabilire se l'allarmismo in questione sia giustificato o meno, ma capire perchè certi personaggi lo cavalchino.

Il Financial Times dà qualche risposta.

Blessed be

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