Re: Con la scusa dell’ Ambientalismo. Progetti di sterminio.

Inviato da  Orwell84 il 23/1/2009 3:18:05
Oh io no...non sono stato annichilito da nulla se non dall'approssimazione e superficialità con la quale si fanno certe affermazioni, che si fanno passare per certezze suffragate da fantomatiche prove

E valutare i variamenti climatici dal 3000 a.C. è superficialità?

E proprio perchè ragiono ancora con la mia testa che guardo con sospetto a molte affermazioni fatte in giro su internet, allo stesso modo di come guardo con diffidenza, quando anche lo guardo, porta a porta e simili.

Non è una questione sospetto, ma di senso critico.

Senza polemica, quali calcoli matematici? E ancora senza polemica, hai potuto verificarli?

Quelli di cui ti ho scritto due interventi fa.
Deviazione standard, algoritmi, interpolazioni di dati.

E poi, magari anche senza arrivare ai calcoli matematici e a complicate teorie, che ne pensi delle foto satellitari del polo, dalle quali sembrerebbe evidente una sensibile diminuzione dei ghiacci, così come per molti ghiacciai, a parte forse quelle di quest'anno dalle quali si evincerebbe invece una certa inversione di tendenza?

"Geophysical Research letters" ha dimostrato con uno studio condotto da Petr Chylek e M.K Dubey che non c'è alcuna evidenza che in Groenlandia (peraltro, Greenland in inglese) sia in atto un ritiro dei ghiacciai legato al riscaldamento globale prodotto da cause umane. Lo studio riporta dati secondo cui l'attuale periodo di riscaldamento non è affatto una novità nella storia anche recente della Groenlandia tanto che tutti i decenni dal 1915 al 1965 hanno registrato temperature più calde delle attuali *Svipop. Non solo, la massa glaciale è stabile se non in crescita. Inoltre un aumento della temperatura simile ma a un tasso più veloce è stato registrato anche nella prima parte del XX secolo (1920-1930), quando CO2&co non potevano certo essere la causa.

Nell'Antartide (Polo Sud), i ghiacci sembrano crescere, come riportato nei monitoraggi dell'Università dell'Illinois, che elabora e divulga i dati provenienti dal National Snow and Ice Data Center (NSiDC) del Colorado, ente che fa parte della NASA. A fine settembre 2007 si è raggiunto il nuovo record di estensione pari a 16,17 milioni di km^2, superando seppur di poco il record del 2005 di 16,03 milioni di km^2 *meteolive.

Peraltro, per rimanere in tema, sia le foto satellitari della NASA che le rilevazioni in loco documentano che il Sahara si sta ritirando *earthobservatory.nasa.gov. Non c'è bisogno di prendere nessun sito complottista o altro, basta andare sul sito stesso della Nasa. Così come è sufficiente leggere LeMonde (edizione del 18/01/2007) per accorgersi che nel Camerun la foresta pluviale sta rubando terreno alla savana.

Tutti dati che molto probabilmente non rappresentano prove definitive a sostegno di nessuna teoria, ma che piuttosto ci suggeriscono che la terra sia un sistema di complessa valutazione. Risulta quindi veramente arduo costruire un modello che si basi esclusivamente sulle emissioni di CO2 per valutare conseguenze quali scioglimento dei ghiacci, malattie o altro. Insomma la visione di Al Gore, che non sarebbe nemmeno capace di applicare il primo principio della termodinamica a un sistema adiabatico, è del tutto superficiale e sommaria.

Sarebbe anche interessante valutare quali sarebbero le conseguenze dello scioglimento dei ghiacci. Ammesso che sia vero che un aumento di temperatura aumenta la velocità di scioglimento dei ghiacci, è altrettanto vero che aumenta anche l'evaporazione dell'acqua sciolta. Quindi è così immediata la conseguenza dell'innalzamento degli oceani? Oppure ha ragione Science che in uno studio di W.Krabill pubblicato il 21/07/2000 stima che lo scioglimento dei ghiacci contribuirebbe a un innalzamento di 0,13 mm annui?

Non è detto che ci si debba disperare, considerato anche il fatto che un inverno più mite ha come conseguenza immediata quella di ridurre il consumo di combustibili fossili per riscaldamento, di portare beneficio alla flora e alla fauna (non a caso nel 2007 i viticoltori si bullavano del loro Brunello di Montalcino o del loro Chianti di altissima qualità), di favorire le migrazioni dei volatili e di nuove e più brevi rotte mercantili...

Immagino che anche nel 1759 avessero tecniche e strumenti di rilevamento in grado di fare una analisi esaustiva su inquinamento, riscaldamento globale etc..

Se non altro non andavano a misurare le temperature nelle isole di calore delle nostre metropoli...
In ogni caso questo era il riferimento meno importante del mio discorso...

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