Re: Mi nominate un personaggio "positivo"???

Inviato da  ivan il 2/12/2011 20:19:45
"@ Ivan

Ti va di tradurci la frase che hai citato in spagnolo? altrimenti capisco la meta' di quello che c'e' scritto
"



Rimedio subito.

Allora, è ben noto che il Che girovagò per il Sud America con la sua moto.

Il Che era un medico , di origine argentina, il nome "Che" pari derivi dagli intercalari tipici della parlata argentina.

Dei suoi viaggi tenne dei diari, che sono ben noti e che hanno anche avuto un buon successo editoriale.

Premesso questo occorre anche premettere che in Spagna nel 1937 inizio una sanguinosa guerra civile che portò al rovescio della Repubblica Spagnola e al restauro della monarchia.

L'inno della repubblica spagnola, repubblica nata nel 1931 , era l'Inno di Riego che sostituì la Marcia Reale quale inno nazionale.




Rafael del Riego y Nuñez era un patriota spagnolo, che dedicò la sua vita sia a difesa della Spagna dall'invasore francese, sia in difesa della democrazia, cosa che gli costò la vita.

La guerra civile terminò e ci fu il ripristino della monarchia ed ovviamente l'inno nazionale fu cambiato di nuovo.

Senonchè nel 1950 ci fu terremoto in sudamerica e il governo spagnolo mandò degli aiuti alle popolazioni colpite dal sisma. Nel paesino di Cuzco con questi aiuti fu ricostruita la cattedrale e nel giorno dei festeggiamenti fu ordinato di suonare, alla presenza delle autorità, l'inno di Spagna quale ringraziamento.
Senonchè la banda iniziò a suonare l'inno nazionale spagnolo ma non la marcia reale della ripristinata monarchia, bensì l'Hymno de Riego, l'inno della deposta repubblica spagnola.

Immagino le facce delle autorità presenti ...



Citazione:

Floh ha scritto:
@ Ivan

La democrazia (ergo ditttatura della maggioranza) la lascio a quel branco di pecore da salotto che sono gli Italiani.
Nel momento in cui il popolo (vittima) prende coscienza della sua situazione di subalternita' e schiavitu' vi e' la nascita' di una polo di interessi comuni (interessi popolari) che non puo' convivere con gli interessi degli sfruttatori, lo scontro e' inevitabile.
Due interressi opposti non sono conciliabili e sono percio' portati per natura allo scontro, si puo solo sperare che esso duri poco.



Non condivido una sola virgola di questa categoria di pensiero.


La gente non è nè buona nè cattiva, la "gente" sic et simplicter deve sbarcare il lunario ogni santo giorno e la lotta politica nasce quando uno si alza la mattina ed ha fame in un mondo di risorse non infinite.

Premesso questo, quale è la lezione del travagliato secolo appena passato ? Alcuni post fa l'ho spiegato, ma l'ha spiegato in maniera ancora piu' egregia Ghandi : "occhio per occhio rende il mondo cieco".

In termini piu' da management attuale il videogame "il dilemma del prigioneiro reiterato" che è la nostra vita dimostra che se ci scanniamo a vicenda andiamo solo incontro al disastro per quanto nobile sia la causa per cui combattiamo . L'esempio dell'isola di Pasqua poi è l'empio migliore di ciò.

La morale è semplice: la democrazia, con tutti suoi limiti, limiti dimostrati anche matematicamente, è l'unica via percorribile che garantisce una convivenza civile e non violenta nell'agone della lotta in difesa dei nostri interessi.

Ora magari si tireranno fuori mille ed uno esempi di come la democrazia non ha e così via.

Si, magari son cose anche vere, ma se la gente si è battuta ed è morta ed ha anche perso sui monti di Spagna e in mille altre parti del mondo per difendere con le unghie e con i denti la democrazia , vuol dire che la democrazia è un bene prezioso che bisogna difendere ad ogni costo.
Non a caso l'inno della repubblica spagnola era dedicato a Riego, una persona che spese e perse la vista in difesa della democrazia e della libertà della sua patria .

Citazione:


Cit.
è inaccettabile che gli inevitabili cambiamenti sociali che il divenire storico crea richiedano un tributo di sangue

Sara' pure brutto, ma e' l'unico metodo reale nelle mani del popolo per poter rovesciare un qualsiasi governo che detenga il potere grazie alla forza (guardacaso tutti).
Poi non capisco perche' te lo definisca un "tributo"?
E' il risultato di uno scontro tra due sfere d'interesse che non si conciliano perche' una delle due parti e' convinta di dover godere di piu' diritti dell'altra.



"Il potere nasce dalla canna del fucile" diceva il grande timoniere.

Questo è vero.

Ma è anche vero che i tempi sono cambiati e ed è sempre vero che la violenza va sempre abborrita

Premesso questo bisogna riflettere un attimo sul Che .

Chi era il Che ?

Era in ultima analisi un utopista che immaginava un nuovo modo di redistribuire le risorse che madre natura ci dà.

Ossia era un magnifico cervello, capace di pensare a cose nuove, si utopiche, ma comunque cose nuove ed accettabili.

La sua sfortuna fu di vivere in un'epoca in cui ancora ci si illudeva di poter vincere l'agone politico e quindi di trovare spazio alle proprie idee con la rivoluzione e questo lo condusse al suo destino.

Ora un Che morto in quel modo li è davvero servito al mondo ?

Al mondo sarebbe servito un Che vivo capace di materializzare le sue nuove idee sociali in un mondo in continuo cambiamento dove per restare a galla è necessario avere sempre idee nuove.

Un Che avesse fatto ciò per cui era portato, cioè a fare il medico e a curare al gente dai suoi mille mali sarebbe stato mille piu' utile di un guerrigliero condannato inevitabilmente ad una triste fine.

E' anche vero che il mondo non ha saputo offrire poi tante opportunità al Che.

Ma è anche vero che quelli erano altri tempi, tempi comunque violenti.


Ma torniamo un attimo alla sostanza della tesi di Floh:

Citazione:
"La democrazia (ergo ditttatura della maggioranza) la lascio a quel branco di pecore da salotto che sono gli Italiani."


La dittaura della maggioranza non è "democrazia", è qualcos'altro, è appunto una dittatura .
Etimologia della parola "democrazia":
www.etimo.it



Questa è la democrazia: un sistema in cui i cittadini si autogestiscono dandosi delle regole con cui mediano le attività della loro vita come i propri interessi e i propri diritti.

Citazione:


Sara' pure brutto, ma e' l'unico metodo reale nelle mani del popolo per poter rovesciare un qualsiasi governo che detenga il potere grazie alla forza (guardacaso tutti).


La rivoluzione si può sia vincere sia e sopratutto perdere.

Cosa dimostra l' esperienza di Varsavia o Della Spagna ? Che per quanto giusta e partecipata possa essere una rivolta contro una dittatura brutale, c'è poco da fare di fronte a d un esercito ben organizzato. E' la stessa cosa che è successa recentemente a certe rivoluzioni colorate: si sono sgonfiate di fronte alla determinazione della gendarmeria.

Ma il punto è un altro: cosa determina la dittatura? Essa non nasce dal nulla. Essa nasce da ben precise circostanze sociali ed economiche, circostanze che cambiano in continuazione per via della mutevolezza continua delle cose di madre natura.

Quello che era razionale ed accettabile ieri magari domani non lo sarà piu' perchè le cose sono cambiate e quel che ieri era una forma di governo condivisa domani sarà magari una bieca dittatura.

Come si governa questa cosa, il divenire storico ? Semplice: con la democrazia , forma di governo in cui il potere non è monolitico e nelle mani di un singolo, ma è nelle mani di una intera comunità che decide essa come governare il divenire storico attraverso gli strumenti ritenuti piu' opportuni.


Citazione:

E' il risultato di uno scontro tra due sfere d'interesse che non si conciliano perche' una delle due parti e' convinta di dover godere di piu' diritti dell'altra.


E siccome sono convinto di aver piu' diritto degli altri, tradisco gli altri per trarre profitto.

E alla fine dell'isola di Pasqua, isola un tempo ricca e feconda, rimangono solo sassi e sterpaglie.

Cosa insegna il dilemma del prigioniero reiterato ?

Insegna una cosa semplice ma non scontata: la miglior strategia , nel senso quella che porta profitto a tutti, non è quella del conflitto, ma è quella della collaborazione; i comportamenti collaborativi sono la chiave della sopravvivenza nel lungo periodo .

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