Re: Nuovo Umanesimo ovvero Culto di Lucifero. La Religione del Nuovo Ordine Mondiale.

Inviato da  sick-boy il 17/12/2008 0:28:52
Dagospia da La Stampa

Marina Verna per "La Stampa"

Nel 1779 un giovane compositore tedesco di nome Christian Neefe arrivò a Bonn, chiamato a ricoprire il ruolo di organista di Corte. Era un sognatore e un entusiasta, infiammato dalle idee della Rivoluzione scientifica e dell'Illuminismo, bramoso di portare in superficie e sviluppare tutte le potenzialità umane. Bonn era la città perfetta per un progressista come lui, essendo una delle più colte e illuminate della Germania, con una Corte che finanziava musica e teatro.


Beethoven
Neefe, racconta il compositore e musicologo americano Jan Swafford sulla rivista online Slate, era un uomo complesso e, oltre alla vita ufficiale, ne aveva una segreta. Era stato massone ma, stanco delle continue chiacchiere sulla libertà e la moralità che gli sembravano inconcludenti, aveva aderito a una nuova setta: l'Ordine degli Illuminati. Una emanazione dell'Illuminismo francese, una costola della massoniera, la sua ala sinistra: in pratica, una nuova società segreta, fondata in Baviera nel 1776 da un professore di diritto naturale e canonico all'Università di Ingolstadt, Johann Adam Weishaupt.

Proprio quella società iniziatica di cui racconterà Dan Brown nel «Codice da Vinci». Quando gli Illuminati aprirono una loggia a Bonn, Neefe ne divenne il capo, sottoscrisse il nuovo piano per governare il mondo e cominciò a guardarsi intorno alla ricerca di proseliti.

Fu a quel punto che gli capitò il meglio che può capitare a un maestro: un genio da educare. Ludwig van Beethoven. All'epoca aveva 10 anni ed era un bambino imbronciato, sporco e taciturno. Un onesto tastierista, come ce n'erano tanti a Bonn. Sotto questa crosta, Neefe intuì però il talento e gli insegnò organo e composizione. Pubblicò le sue prime variazioni e ne scrisse in un suo articolo con le profetiche parole: «Con il nutrimento adeguato questo bambino diventerà sicuramente un altro Mozart».

Abbondò dunque nel nutrimento. Gli diede lezioni di musica e di vita. Beethoven era un bambino prodigio con il classico problema dei bambini prodigio: sapeva tutto della musica ma nulla della vita. Dei tanti mentori della sua giovinezza, Neefe fu forse quello che più cercò di orientarlo nel mondo, inculcandogli i valori degli Illuminati. Senza parere, com'era suo dovere di affiliato, aspettando che raggiungesse l'età per essere reclutato apertamente.

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