Re: SATURNIA, il Papa e lIia al posto di guida.

Inviato da  Santaruina il 13/11/2006 2:04:10
Il tema dei sacrifici umani è un altro tema essenziale.

Il sacrificio umano segna l'inizio di una religiosità, e ne caratterizza la fine, con valenze però molto diverse.

L'era del toro si concluse con i sacrifici di bambini al dio moloch, mentre a creta si narrava dei giovani che venivano dati in pasto al minotauro.
E' credenza che il sacrifico, a seconda della "necessità", possa rallentare od accelerare il passaggio di una era.
Così le popolazioni dell'età del toro tentarono di preservare se stesse dalla fine per mezzo del sacrifico dei neonati, ovvero il bene più prezioso che potessero immaginare, ma la nuova religiosità era destinata a soppiantarli.

Ogni forma religiosa infatti conosce una nascita, una crescita, ed una decadenza.
Gli ultimi momenti di ogni era sono caratterizzati dalla massima decadenza della religiosità che la rappresentava, e trovano sfogo nel male maggiore, il sacrificio degli innocenti.

Ma è la fase finale, la decadenza.
Si sbaglierebbe a giudicare una intera era da questa sua ultima fase.

Allo stesso modo, l'era che si apre, è segnata da un sacrifico, ma di natura diversa.
Questo tipo di sacrifico è una riproposizione della creazione.
La divinità crea il mondo per emanazione, allo stesso modo nel primo sacrificio, si ripete ritualmente questo evento.
Sacrificio, sacrum facere.

Il patto di Dio con gli ebrei richiede il sacrifico di Isacco, e Abramo si appresta a compierlo.
Dio lo ferma, ma il gesto simbolico è inequivocabile.

L'era dei pesci, l'ultima prima di un nuovo ciclo maggiore, inizia con il sacrificio più grande che si possa immaginare: viene sacrificato lo stesso Figlio di Dio.
Questo perchè secondo la legge dei cicli l'era dei pesci conclude un ciclo maggiore, e questa convinzione è condivisa anche dalle civiltà più disparate, dai Maia agli Indù, tutte concordi nell'identificare questa era come l'ultima del corso "decadente".

Secondo le dottrine tradizionali, quindi, non vi sarà ora una "nuova religiosità" che caratterizzerà la prossima era.
Quello che attende gli uomini è un mondo del tutto diverso, con parametri differenti.

Le dottrine tradizionali insegnano a non fare nulla per avviare la fine di questa era, e qui entra in gioco un ulteriore aspetto del sacrifico umano.
Il sacrificio, atto in sè violento e cruento, è nutrimento per le forze di dissoluzione.
Gli stessi sacerdoti degeneri dei periodi decadenti delle varie ere, attraverso il sacrifico credevano di allontanare la fine della loro era, ma in realtà ne affrettavano la "decomposizione".

Oggi, in un periodo astronomico di passaggio, vi sono nuovamente "forze" che operano espressamente per la dissoluzione, e del sacrificio hanno fatto il loro strumento.
Vi è anche una data precisa in cui queste forze sono entrate in azione, con il primo grande sacrifico della modernità, la prima, enorme, messa nera pubblica dell'occidente.
La data è il 1789.

Il solito Epiphanius, offre qualche indizio:

Simbolo di un estremismo massificante la ghigliottina aveva nel macabro rituale celebrato di fronte alla folla che le faceva corona, a mo' di popolo intorno all'altare del sacrificio, e che si concludeva con l'esibizione della testa afferrata per i capelli, una valenza magica, tanto che vi si è voluto vedere il "simbolo di una maternità rovesciata che partorisce la morte dell'individuo per dare la vita alla moltitudine" (cfr. il Giornale, 25.11.1986).
Simile lettura è stata fatta anche dai lealisti di Francia in occasione delle celebrazioni per il Bicentenario della Rivoluzione francese, secondo quanto informa la stessa fonte in data 23.7.1989; pur di parte, la dichiarazione è tuttavia assai significativa:
"Erano massoni [...] anche gli uomini che Guillotin s'era scelto come aiutanti: il fabbricante tedesco di pianoforti Tobias Schmitt e il parigino dottor Louis che, all'inizio, diede il nome alla ghigliottina... All'ospizio di Bicètre fecero esperimenti orrendi.
Mediante l'infernale macchina, con la scusa di provarne il funzionamento, nel dicembre 1789 essi decapitarono 100 vitelli vivi, in quello che fu in realtà un sacrificio iniziatico e massonico alla Dea Ragione e all'Essere Supremo.
Anche le migliaia di nobili decapitati furono vittime sacrificali, con i 150 mila contadini massacrati in Vandea, offerti all'Essere Supremo per annientare il male e instaurare l'età dell'oro repubblicana".

Realtà riconosciute anche da un iniziato New Age che oggi va per la maggiore, Elemire Zolla, che nella sua opera Uscite dal mondo, Milano, Ed. Adelphi, 1992, a p. 468 scrive:
"Per la sua sociologia del sacro, ogni compagine civile si regge su un'effusione di sangue gratuita e atroce; la République trae la sua forza dal rito di magia nera che fu la decapitazione di Luigi XVI ".
[...]
L'esecuzione di Luigi XVI non fu dunque solo un assassinio imposto con una sentenza voluta da una minoranza fanatica ad una maggioranza di deboli, ma una vera e propria cerimonia iniziatica culminata nel sacrificio umano: furono gli stessi che guidarono i convenzionali dietro le quinte che ebbero l'audacia di raccontarlo, sia pure velatamente, come Jules Michele, personaggio con probabili aderenze al mondo settario e luciferino, come si è indotti a pensare dalla lettura del suo libro La strega (Milano, Ed. Rizzoli, 1987).
"Molti credettero, scriveva infatti il Michelet, che non si potesse varcare il confine che sul corpo del Re, che occorresse un sacrificio umano, un uomo immolato al dio delle battaglie" (Paul Castelle, Le secret de la Révolution franqaise, Paris, Ed. littéraires artisti-ques, 1943, p. 314).


La questione non sta tanto nel definire se tali cerimonie abbiano effettivamente efficacia o meno.
Quel che sarebbe essenziale capire è se esistano oggi gruppi di potere che in questa efficacia vi credono.
Se dovessimo per un attimo assumere per vera questa ipotesi, molti degli avvenimenti inspiegabili intorno noi assumono un senso ben preciso.

Blessed be

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