Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  Ste_79 il 2/2/2015 23:40:40
Citazione:
Giusto ma... per chi è importante?

E' importante per il nostro sacerdote della storia Zen, non per il Maestro. Il Maestro non ha nessun bisogno di fare quel tipo di esperienza, o per meglio dire, non ha nessun bisogno di fare quel tipo di esperienza a quel livello dell'esistenza, perché è già oltre.

Se lo facesse, farebbe proprio quello che dici tu: sarebbe fermo ad una teoria, perché la realtà che vive è ben oltre quel bisogno. Lui lo sa che la realtà esiste e vive in essa.

Ecco perché noi lo chiamiamo Maestro.


Non saprei, potrei dirti che lo chimiamo maestro perchè sappiamo che ha già fatto quell'esperienza, e lo chimiamo maestro perchè sa che anche se ha già fatto quell'eseperienza, non può fare nulla per trasferire la propria esperienza a al sacerdote, ma sa che il sacerdote la DEVE fare per capire.

Oggi ci sono maestri che trasmettono l'esperienza, senza farla fare ai propri "discepoli".

La genialità della semplicità dello zen.... Ma lo conoosco ancora poco.

Il maestro è già oltre quell'esperienza perchè l'ha già fatta, se non l'avesse fatta non sarebbe un maestro. Avrà trovato anche lui qualcuno che gli ha dato un pugno nello stomaco.

La stessa epserienza è importante allo stesso modo per il maestro, perchè lui stesso da il pugno al discepolo, anche lui sperimenta direttamente l'esperienza, non va in astratto , ma vive l'esperienza assieme al sacerdote.

Citazione:
Anche io ho le mie debolezze, le mie incertezze (sempre di meno), e momenti di confusione. Sono un umano cresciuto storto, non "a posto", con i pezzi del mio puzzle un po' nei posti giusti ma molti a casaccio, come tutti noi e rimettere a posto le cose è un gran lavoro. è un processo lungo e profondo.


Ben venuto nel club !!


Citazione:
Qui tu parli di "Realtà ultima", del "Noumeno universale" e dici bene che non è possibile "conoscerne ogni suo singolo aspetto". Ma perché non è possibile? Eppure molti mistici, illuminati e profeti affermano che è possibile farlo e queste affermazioni esistono realmente nel corso dei millenni e in molte culture diverse.


Si, hai mai letto una descrizione analitica della realtà ultima fatta da un mistico?
Torniamo al passo precedente, ovvero che se ti porti al livello della realtà ultima, puoi solo sperimentarla con un E' e basta. Esite. Stop.
Si è a livello di sensazioni o emozioni profonde, che non possono avere una descrizione analitica, ma su questo siamo d'accordo mi pare.

Citazione:
Noi filtriamo la realtà attraverso la nostra mente e noi occidentali in particolar modo, con la mente razionale. Tutta la nostra civiltà è basata sul sapere, sul controllo e la "conquista" della natura. Sul possesso, sulla competizione. Tutte caratteristiche dell'ego e della mente razionale. La mente razionale è solo una piccola parte (ma proprio piccola) della mente stessa, che a sua volta è solo una parte di ciò che siamo come totalità: Essere umano.


Sono d'accordo.

Citazione:
Tanto per iniziare significa conosci te stesso così come sei REALMENTE ORA


Io lo sto facendo. Pian piano.

Citazione:
Per vivere tale stato dell'Essere tu devi stare a posto, devi essere unito in te stesso, completo nel presente, pienamente consapevole, devi essere in equilibrio, in Armonia secondo la tua Natura e in Armonia con il Tutto universale (che io chiamo Tao). In questo stato dell'Essere è possibile conoscere la Realtà, la Verità.


Concordo, ma come la conosci la realtà in questo modo? Sempre attraverso una sensazione o emozione.

Citazione:
Se metti i tuoi testicoli su di un tavolo di legno massiccio e gli dai una martellata, provi dolore?


Certo che si, ma ben lungi da me il pensare che il martello sia Cattivo, o che tutti i martelli che incontro facciano parte del male.
Inoltre, se io mi do un martellata sui maroni e tu mi vedi, che cosa pensi? che io sia matto forse? ma magari era una scommessa, o magari il martello in realtà era di gomma piuma e non mi sono fatto nulla e tu ci sei cascato.
Qual'è la realtà in questo caso? Puoi stabilirlo tu dal tuo punto di vista o l'unico che la può stabilire sono io in base al dolore provato?
La maggior parte delle situazioni importanti per l'essere umano non sono del tipo "fisico" o basato sui sensi ma sono del tipo astratto, in cui difficilmente si riesce a stabilire una realtà.
E' questo che sto cercando di dire. Ragionare sugli astratti è pericoloso nel momento in cui questi astratti diventano termini assoluti tipo male/bene, Buono/cattivo, Normale/perverso ecc... Perchè se i termini sono astratti, le conseguenze che spesso portano sono concrete e dolorose per noi.



Citazione:
Se non sai se la realtà esiste, e tu vuoi andare a Parigi, verso dove dirigi i tuoi piedi


Rispiego in altro modo. Non dico che vivo in un sogno, so che esiste Parigi perchè non ho ragione di dubitarne. Se ci devo andare mi prendo una mappa.

Ma non stiamo ragionando di parigi, di un bicchiere, di un campo da basket, di un altalena. Stiamo ragionando se esiste una vera essenza dell'uomo, se esiste dio, se esiste la spiritualità, tutte cose che non si vedono, ne si sentonmo ne si toccano.
Al massimo si percepiscono.
Il percepire umano, come abbiamo detto tutti quanti, anche tu stesso, è difettoso per natura. Per cui non abbiamo la certezza di sapere in alcun modo se effettivamente ciò che pensiamo o percepiamo essere vero sia vero realmente.
Per cui usando la saggezza, sapendo quanto sono pericolose certe convinzioni sbagliate, dobbiamo per forza ritenere che la nostra percezione potrebbe anche essere solo nostra e non di altri.
Per cui, non possiamo affermare l'esistenza oggettiva di un qualcosa che può essere soltanto nostro e non di altri. E in questo non c'è niente di svalutante, anzi, lo stesso detto zen lo insegna:
Il maestro non ha detto al discepolo "ehi tu non dire cazzate, la verità è questa: " Gli ha presentato solo l'esperienza nuda e cruda, poi sono azzi del novizio trarre le dovute conclusioni.

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