Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  alroc il 11/7/2013 18:07:30
Citazione:

Ho scritto alcune considerazioni in merito a questo pdf parafrasando frasi dell'autrice.

La descrizione dantesca del passaggio tramite lucifero è un momento topico della trasformazione interiore. Interpreterei questa descrizione dantesca come un’operazione che riguarda l’energia sessuale.
La voragine infernale è il vaso alchemico (utero), l’acqua permanens, l’acqua di vita (il liquido seminale), la putrefactio ( gestazione, nel senso di maturazione e crescita del rapporto che ognuno di noi ha con la propria sessualità), la “natural burella” è il collo dell’athanor (collo dell’utero), il cielo è la nascita.
Il rivedere le stelle è il nostro “nuovo” Sé, le stelle siamo noi, cioè ogni stella è un’anima, l’insieme di stelle è la “costellazione di famiglie di anime”, l’universo è la rappresentazione del nostro mondo interiore.

Sull’energia sessuale bisognerebbe discutere di più, perché è il vero “segreto” alchemico che nessuno divulga (tranne, se non sbaglio, Rocco Bruno). E’ un approccio ostico della trasformazione interiore ed è di difficile attuazione, perché siamo continuamente bombardati da messaggi volti a farci disperdere nella matrix la nostra energia sessuale.
Solo quando si supera la “ferita” sempre aperta del desiderio sessuale e si riesce a vivere consapevolmente questo aspetto della corporeità, si perviene ad un decondizionamento reale.

Vincere la sessualità non vuol dire smettere di fare sesso, ma semplicemente essere consapevoli durante l’atto sessuale.

Per poter arrivare a questo stadio bisogna prima provare “affanno” (passaggio di Dante attraverso il centro della terra e inversione della direzione: la discesa diventa salita) perché non è facile gestire la sessualità. L’astensione volontaria dall’orgasmo è un passaggio difficilissimo tramite il quale si perviene a una nuova comprensione di cosa sia la sessualità.

L’orgasmo allo stato attuale è come un contratto non scritto tra due persone che scambievolmente se lo devono procurare a vicenda. Se io ti do, tu mi dai, ma è solo un rapporto di scambio commerciale. Quando si riesce a superare questo condizionamento, non c’è più contratto o scambio, c’è “non richiesta”, c’è donare se stessi all’atro. La vera “soddisfazione” sta proprio nel donare.

Quando un uomo si avvicina ad una donna per “quello”, non sta amando, sta costruendo un “patto” ben chiaro che è ormai consolidato nella nostra società, è una richiesta ben precisa che ci si sforza di portare a termine al meglio.
Ti è piaciuto? E’ la classica domanda dell’uomo in cui è implicito il desiderio di sapere se si è stati “bravi” nel portare a termine le condizioni espresse nel contratto. Queste sono tutte costruzioni egoiche, non è amore.

Tra l’altro ci sono sempre molte convergenze in termini di ricerca sulla verità. Lucifero cade (nel senso che se potesse non discenderebbe), mentre Cristo/uomo/anima discende volontariamente per reintegrare ciò che si era disgregato. Ed è ciò che dice anche Malanga. Bisogna prima scendere per poi salire consapevolmente (anche Dante descrive questo), solo scendendo, si potrà acquisire la coscienza che scaturisce dall’esperienza della discesa. Ogni essere deve passare obbligatoriamente per la materia, solo così si possono capire in profondità i passaggi utili per diventare integri e unificare ciò che era stato separato in origine, cioè la triade anima, mente e spirito.
La via non si vede, ma si stente è un luogo interiore, è un richiamo, una voce della natura sotterranea. E’ la via stretta (inconscio che preme per trovare espressione nel conscio)

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