Re: La Rete accerchiata

Inviato da  blackbart il 8/7/2008 22:11:34
Per il momento mi pare che la "libera circolazione di idee in rete", per quanto nobile, sia però del tutto innocua per il Potere: anzi potrebbe rivelarsi una utile valvola di sfogo per il malcontento popolare.
(eppoi la "libera circolazione delle idee" è un notevole business)

Viceversa la censura come sistema di controllo è un metodo obsoleto - roba da "comunismo cinese" - e superato ampiamente dalla guerra informatica moderna.
La censura ha infatti un problema di fondo irrisolvibile: è sempre manifesta e questo la rende, di fatto, non censurabile.
Insomma:
La censura può censurare tutto tranne se stessa.

Al contrario, immettere false informazioni in rete e pilotarne la diffusione può garantire una maggior flessibilità (adattamento) per il controllo sul lungo periodo.
Si crea infatti una a-simmetria in cui chi immette volontariamente notizie false sa che lo sono, chi le legge no: il sistema può quindi trarre vantaggio da questa "differenza di potenziale informativo".

Le idee (o le teorie) pericolose per il sistema possono venire attaccate direttamente (sbarramento), per esempio attraverso siti di controinformazione o di "debunking"; ma anche indirettamente (Cavalli di Troia) attraverso siti che propongono versioni estreme o degenerate delle stesse teorie in modo da renderle, insieme a quelle genuine, indigeste alla massa e quindi facilmente attaccabili ("debunkabili") dal fuoco di sbarramento primario. Una specie di "uomo di paglia" ma organizzato su più livelli e su larga scala.

Un'altra considerazione che raramente viene fatta è questa:

Internet conta qualche miliardo di siti (l'IPv6 servirà proprio a superare il limite tecnico dei 4 miliardi dell'IPv4), centinaia di miliardi di pagine, centinaia di milioni di utenti, ecc..
Impressionante!
Ma Internet in quanto tale è un "sistema chiuso".
Da dove arrivano le informazioni?
Le informazioni provengono da persone fisiche che devono necessariamente avere a che fare con il mondo esterno: in pratica fungono da occhi e da orecchie per Internet.
Per fare un esempio concreto, se non ci fossero reporter in Afghanistan o in Iraq non sapremmo nulla di ciò che avviene in quei paesi (e in effetti, a parte qualche eccezione, è praticamente così). Ma questi inviati sono pochi, si contano sulla punta delle dita, e quindi sono facilmente controllabili: con pressioni politiche sui giornali per cui lavorano oppure perchè magari operano in situazioni difficili o di guerra dove un "tragico incidente" può sempre capitare (vedi Ilaria Alpi per fare un esempio importante)

Insomma: "controllane" uno per pilotarne.. un milione.

Altro esempio riguardante il 911.
Quanti siti di teorie del complotto ci sono in America?
Centinaia o forse migliaia.
Ma quanti di questi hanno pubblicato interviste a testimoni oculari o familiari delle vittime, che avrebbero richiesto nella maggioranza dei casi una banale telefonata?
Pochissimi e certamente sono in numero molto inferiore rispetto a quelli che pubblicano speculazioni assortite, alcune magari anche pregevoli ma in qualche modo "teoriche".

E in ambito "scientifico" le cose si fanno anche più serie.
Internet sembra acquisire una dimensione propria, una dimensione "a-dimensionata", cioè al di fuori dello spazio e del tempo, in cui tutto è possibile; non mi riferisco solo a degenerazioni tipo "Second Life et similia" ma a tutte quelle teorie assurde che dilagano in rete: potrei citare esempi riguardanti la free energy (ma sarei polemico e riduttivo!).

Si tratta spesso di teorie inaccettabili non perchè lo siano aprioristicamente, in virtù di qualche dogma, ma perchè, al contrario, insieme a chi le sostiene sembrano sottrarsi a quelle necessarie verifiche sperimentali che le legittimino. Lo scetticismo di chi non crede, anzichè essere uno stimolo per la ricerca, la dimostrazione o l'applicazione delle suddette teorie, viene etichettato come la prova che c'è un "complotto" atto a censurare le mirabolanti scoperte.

La teoria pseudo-scientifica acquista pertanto un valore (magico) indipendente dalla realtà, se non ortogonale alla realtà stessa: Internet diventa contemporaneamente Tempio in cui adorare il feticcio magico (o pseudo-scientifico), Piazza in cui diffonderlo e Mercato dove venderlo.
Il "seguace", che inizialmente si era avvicinato ad una teoria mosso da curiosità e da senso critico, può diventare lui stesso un dogmatico fondamentalista incapace di ascoltare le ragioni di chi la pensa diversamente.
Il metodo scientifico, il confronto empirico con la realtà, la razionalità, il "buon senso" (!) non solo vengono percepiti come passaggi inutili ma addirittura nocivi perchè "avvelenano", limitandolo, questo mondo fantastico delle teorie in cui, a parole e immagini, tutto è possibile.

Senza entrare nei dettagli, esistono del resto i topic idonei, il rischio è che Internet diventi un insieme di "siti auto-referenziali" cioè zone grigie più o meno inter-connesse in cui gruppi di persone possono pensarla allo stesso modo senza necessità di confronto esterno o, ancora peggio, un'unica (per quanto variegata) dimensione parallela dove tutto è plausibile ma svincolata dalla realtà. E diventi quindi facilmente controllabile da chi, appunto, controlla bene la realtà fisica all'esterno della "gabbia dorata telematica".

In ques'ottica la "famigerata" (*) animazione della Casaleggio Associati, Prometeus - La Rivoluzione dei Media, potrebbe anche essere fin troppo ottimista, sebbene si spinga a immaginare un inquietante futuro, il 2050, in cui la Real Life diventa solo un "noioso effetto collaterale" del vivere in Spirit: un paradiso artificiale controllato da Prometeus, un'entità cibernetica in stile Matrix.

(*) "famigerata" perchè da alcuni interpretata come un chiaro manifesto cyber-massonico-luciferiano (l'occhio! l'occhio!!!)
Per me è solo un'originale e visionaria, seppur inquietante, opera d'arte..

Piuttosto facciamo in modo, se lo vogliamo, che la storia non vada davvero così..

a meno che..

(e se fosse una trasmissione proveniente dal futuro inviataci da Prometeus?)


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