La questione non era relativizzata al "intendiamoci su che vuol dire parità". Se non si è d'accordo sul significato di parità e lo si sposta troppo in là (a una vera parità in senso libertario, per esempio), si corre il rischio di piano inclinato che mi imputava pispax.
La mia era invece una questione social-giuridica: per sostenere una necessità legislativa basata sulla parità dei diritti c'è da dimostrare che ci sia un "torto da riparare".
Si parla quindi di relativizzare ma rispetto al significato di parità occidentale (quello legislabile).
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