Re: Domande sul 11/9

Inviato da  Freeman il 7/1/2008 16:48:01
Ragazzi, ma perché vi estenuate in queste discussioni INUTILI, con persone che hanno già capito tutto della vita e della mente contorta dei complottisti, e che non hanno nessuna intenzione di cambiare idea sulle "cospirazioni" (non rendendosi conto che anche il cognato che se la fa con la moglie "cospira", e quindi le cospirazioni sono sempre esistite e sempre esisteranno)?

Ecco un sunto dell'erik-pensiero, ad esempio:


Ora, non credo che ci siano molte persone di buon senso disposte a giurare sul fatto che la versione ufficiale fornita dalle autorità americane riguardo ai fatti dell’11 settembre sia esatta in ogni suo dettaglio. In qualche caso potrebbero esserci degli errori, in altri casi delle omissioni, in altri casi ancora delle vere e proprie menzogne. Non ci sarebbe neanche molto da stupirsi: in fondo il lavoro dei servizi segreti consiste proprio nel mantenere segreto ciò che non deve essere rivelato per motivi di sicurezza di Stato (e ricordiamoci che è il Pentagono ad essere stato colpito).
[certo, certo, è per quello che mentono...]
Ma il cospirazionista va molto oltre queste ovvietà: egli è convinto che tutti mentano, sempre, su tutto. Uno degli argomenti dei cospirazionisti, ad esempio, è che i dirottatori non avrebbero mai potuto avere le capacità tecniche di pilotare degli aerei di linea e condurli fino all’obiettivo colpito: a chi gli fa notare che in realtà avevano seguito dei corsi e conseguito dei certificati che affermano l’esatto contrario, replicano candidamente che tali certificati sono stati falsificati (un’ipotesi di complotto che ne sostiene un’altra). È anche inutile dire a un cospirazionista che ci sono dei testimoni che hanno visto l’aereo dirigersi sul Pentagono, o che è stato analizzato il DNA dei resti dei passeggeri: semplicemente, non può esserci un’affermazione in grado di confermare o confutare un’altra affermazione, perché tutte le affermazioni sono ugualmente false o non attendibili. In questo modo il cospirazionista si garantisce in un certo senso contro l’accusa di incoerenza (non si può dire che abbia delle credenze fra loro in conflitto) ma al caro di prezzo di non sapere più, in modo chiaro, che cosa egli creda o di cosa effettivamente dubiti.
[...] In conclusione, quindi, è giusto sottolineare come il cospirazionismo non abbia nulla a che vedere con l’atteggiamento del sano scetticismo scientifico, di cui si parlava all’inizio di questo intervento, il quale è in fondo l’ispiratore delle grandi innovazioni teoriche e delle conquiste tecnologiche dell’umanità. Lo scetticismo scientifico infatti è concepito dalle menti critiche non come una negazione della verità tout court, ma anzi come uno strumento che serve a evitare di credere, troppo facilmente, in cose che potrebbero rivelarsi false, e quindi come uno strumento che serve all’allargamento della nostra conoscenza. Il tipo di scetticismo adottato dai cospirazionisti assomiglia più a un mettere la testa sotto la sabbia, serve a evitare di credere e basta. Non in vista, cioè, di una teoria migliore che potrebbe essere più serenamente accettata da tutti (sia dai cospirazionisti che dalla comunità scientifica). Il cospirazionista è infatti condannato a restare in minoranza perché questa è la missione che si è scelto. Se una teoria cospirazionista diventasse mainstream, il cospirazionista molto probabilmente smetterebbe di sostenerla, e anzi, troverebbe alquanto sospetta la circostanza (“Che sta succedendo? Qui gatta ci cova. Se mi hanno dato ragione, è perché evidentemente vogliono darmi uno zuccherino, in quanto sperano di distogliere la mia attenzione da quelle sono le loro reali malefatte. Ma io sono più furbo di loro, non credano di fregarmi”).
Non è la verità che conta, conta solo la propria persona e il proprio sentire. Il mondo esterno si è dissolto, da tempo, in una cartesiana macchinazione contro l’essere umano, e l’essere umano si difende, cartesianamente, ripiegandosi su se stesso in un atto di onanismo mentale perpetuo.


Dopodiché, ecco la sua presentazione su un noto sito che evito di nominare:
Non vorrei che qualcuno mi avesse scambiato per un maleducato, ma mi sono accorto solo adesso che esiste uno spazio apposito per le presentazioni.
Sono Thomas Morton (il nick l'ho scelto per caso, comunque si tratta di un padre pellegrino che venne perseguitato dai puritani per le sue idee eccessivamente libertarie). Sono presente (per ora) anche su LC, ma col nick "erik". A differenza di altri utenti di LC, però, non ho mai creduto al complotto. In realtà l'11 settembre mi ha sempre interessato in maniera piuttosto saltuaria, come una delle tante bufale che circolavano e per cui era sufficiente consultare ogni tanto il sito di Attivissimo. Non avevo idea, però, dell'ampiezza del fenomeno cospirazionista in Italia. Ho scoperto LC in occasione della bannatura di Attivissimo e SirEdward, e mi sono iscritto, in verità, con l'idea di rompere i maroni. Poi, in realtà, ho scoperto che mi divertivo anche a commentare nei forum su vari argomenti e sono passato a un atteggiamento un po' più mite e costruttivo. Ma quando personaggi come Sigmatau si mettono a pontificare fa sempre bene venire anche in posti come questo, per trovarsi in compagnia di persone razionali con cui commentare certi deliri e discutere in maniera seria di argomenti piuttosto delicati.
Ciao a tutti.


Vale la pena continuare a discutere di 11 settembre a queste condizioni? Vedete un po' voi.
Personalmente, ho qualche difficoltà a relazionarmi con chi attacca cartellini alle persone ("cospirazionista", come se potesse esisterne un "tipo" standard), dichiarando anche esplicitamente di essersi iscritto a LC "per rompere i maroni" e quindi comincia già a guardarmi dall'alto verso il basso, considerandomi un pazzoide o un idiota.
Dimostrando, comunque, di non conoscere l'argomento che sta attaccando, né di aver letto, chessò, Tarpley o Griffin. NOn serve, tanto anche loro sono solo "menti bacate" (N.B.: Griffin è uno stimato teologo e filosofo della scienza, e Tarpley un esperto di politica, terrorismo e servizi segreti).
Non si può mettere in dubbio che esistano dei "cospirazionisti paranoici", ma utilizzare questi pochi "malati" per fare di tutta l'erba un fascio, e far finta che nessuna cospirazione sia possibile solo perché ci sono pazzoidi che vedono intrighi ovunque, è semplicemente M A L A F E D E.
E con la malafede, non c'è dialogo possibile.

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