piedone70 ha scritto:
sbriciolamento in che senso? Spero non nel senso di "polverizzazione" o similare, data la "catasta" di detriti formatasi e la quantità di tempo che è stata necessaria per la loro rimozione.
Stiamo parlando di un edificio costruito interamente di pezzi in acciaio imbullonati tra loro. Acciaio che come tutti sappiamo era "snello" da costruzione, cioè non da colonne quadrate "piene" ma da "scatolati" e da colonne con sezione ad H.
Una particolarità di quel tipo di edificio consiste proprio nella "leggerezza" rispetto ai volumi occupati, realizzato in quel modo proprio "sfruttando" al massimo la versatilità e le tutte caratteristiche "particolari" delle costruzioni in acciaio.
Tutti noi abbiamo sotto gli occhi e ragioniamo pensando alle costruzioni in cemento armato, oppure alle costruzioni "antiche" realizzate con mattoni pieni e granito (che sono lì da centinaia di anni), e i limiti ben precisi (di peso e conseguentemente di costi) imposti dall'utilizzo di questi materiali tradizionali.
demolizione improvvisa...
cosa c'è di strano, se ad un certo punto, per un certo numero di cause, il numero di "sostegni" che stanno reggendo un "certo" peso scende "sotto il minimo sindacale", e tutto quello che sta sopra frana rovinosamente su quello che c'è sotto, e se non "sufficientemente" frenato continua (qui torno appena dopo)
verticale perfetta...
semplicemente nella direzione vettoriale dove si riscontra la forza maggiore, e dove si ha "meno resistenza" rispetto all'energia cinetica della massa superiore in movimento. (non è mica un albero che cade di lato!) (non è mica stata asportata una parte laterale di TT alla base, allora sì che sarebbe caduta di lato!)
quella velocità...
risultante dalla velocità di caduta libera MENO il tempo necessario a "scardinare" volta per volta gli agganci dei solai ad ogni piano "attraversato" dal crollo. Infatti, qualunque video della caduta integrale ci riporta un tempo quasi doppio, rispetto alla caduta libera. (qualcuno, che lo ritiene ancora troppo veloce, cosa si sarebbe aspettato, 100 secondi? un secondo per ogni piano o altre amenità simili?)
TRE edifici diversi tra loro, con danni strutturali diversi tra loro...
Beh intanto mica tanto diversi, si tratta pur sempre di tre edifici costruiti interamente in acciaio, di cui due “gemelli”. Mica si parla contemporaneamente di un grattacielo in acciaio, del Duomo di Milano e del grattacielo Pirelli!!
Danni strutturali sicuramente diversi, ma ricollocabili sempre ad un “diminuito” numero, per cause accidentali, dei sostegni portanti.
E poi tutti e tre, come anche tu del resto, devono sottostare alla forza di gravità, che è la forza più grande con la quale tutti ci dobbiamo misurare.
Se “il sostegno” viene a mancare cadiamo tutti verticalmente, A MENO CHE non ci sia qualcosa di più duro di questa forza in grado di “deviare la caduta”
Prima di spiegare questa ultima frase, così per parlare, per esercizio, butteresti lì un’altra possibile dinamica di crollo? Come sarebbe dovuto avvenire, perché tu lo possa ritenere fisicamente e logicamente possibile?
...Quindi, solamente limitando il più possibile il peso, naturalmente NON A SCAPITO DELLA SICUREZZA, si è riusciti a realizzare due edifici così alti, da record per l'epoca.
Detto questo, NESSUNO DEVE PERMETTERSI DI DIRE (come feci anche io peraltro tempo fa) CHE LA STRUTTURA ERA FRAGILE!!
Anzi, l'esatto contrario!
Non vorrete mica affermare che se normalmente erano 300 colonne a reggere il peso di un piano, la struttura era "comunque" destinata a resistere qualora ne venissero eliminate, danneggiate (o indebolite dal calore) un centinaio?
MAI, in costruzioni civili, vengono posti simili criteri sovrabbondanti di sicurezza, semplicemente perchè non vi è la necessità.
Torniamo alle cerniere dei solai...
Queste, secondo progetto, erano destinate a "sopportare" il carico "statico" di 11 piani sovrastanti, oppure "quello dinamico" di 6 piani.
Credo che non occorra spiegare la straordinaria resistenza di questi componenti, e con quale "ampio" margine di sicurezza si sia progettata la cosa.
Tuttavia è interessante "notare" che non erano "indistruttibili" (come non era "inaffondabile" il Titanic, bastava una falla più grande del previsto).
Forse sembravano indistruttibili all'uomo della strada, tuttavia la cosa era "parametrata" secondo calcoli ingegneristici e ben prestabilita. Insomma ogni "manufatto" prima o poi un certo punto di rottura ce l'ha!
E per le cerniere delle TT era quello che ho indicato prima.
Allora, quando un "blocco" dal peso di venti piani entra in collisione con QUELLE CERNIERE cosa può accadere?
qualcuno pensa che dovrebbe "rimbalzare" e cadere di lato?
Oppure è più "sensato" che il "tutto" prosegua con un impercettibile rallentamento verso il basso?
E tutto si ripropone, con il peso aggiuntivo del piano "appena attraversato" tre metri più sotto... e così via fino a terra.
Notare: TUTTE le cerniere avevano quelle specifiche, anche quelle dei piani più bassi
Per chi non avesse afferrato, ho riportato (un bel po’ a spanne, e sufficientemente “romanzata”) la sequenza di crollo delle TT, così come accertato dal rapporto del NIST.
Che ti sembra Alex? Ci può stare, anche se un po’ “tirata per i capelli”?
Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=4&topic_id=7462&post_id=252278