Re: 11/9: La terza verità

Inviato da  Tuttle il 10/2/2011 20:04:27
Un ultima cosa, che riconsiderando tutto il pistolotto non è stata sottolineata abbastanza. Ne abbiamo parlato nel thread di fetzer ma qui non abbastanza.

La maggior parte delle volte che sui forum si parla di ologrammi si tratta di proiezioni ibride che dell'ologramma hanno poco o niente.

Nel caso della proiezione su nebulizzazione si tratta di una proiezione piana RGB su uno schermo d'acqua. Non di un ologramma. Non esiste visualizzazione fuori dal limite dell'angolo di vista. La proiezione nasce e resta piana come una proiezione cinematografica.

Idem nel caso delle proiezioni su flussi d'aria calda o ionizzata etc. Siamo sempre di fronte a processi ibridi in cui vi è uno schermo ed una proiezione di tipo RGB.

Nel caso delle proiezioni fullcolor che si trovano su youtube (ballerine, personaggi manga, presentazioni sul palco etc..) non si tratta di veri e propri ologrammi ma di proiezioni con due o più proiettori RGB su lastre angolari di plexyglass. Anche in questo caso, seppure l'effetto è notevole, non si tratta di ologrammi ma di proiezioni piane su supporto trasparente. La visione rimane piana.

Nel caso degli stand commerciali, quando vediamo immagini fullcolor dentro a teche o piramidi o cose del genere, siamo di fronte a tecnologie ibride che fanno uso di luce bianca per generare semplici ologrammi senza movimento, di un oggetto specifico. La visione è a 360° ma la proiezione è molto povera e debole dal punto di vista della densità cromatica.

Anche nel caso della piramide olografica con kate moss, si tratta di una tecnologia ibrida che fa uso del peppers ghost effect come principio base, ovvero della riflessione fra superfici angolari/verticali che creano e proiettano un immagine (ghost) apparentemente dal nulla.

In tutti i casi, malgrado si parli di ologrammi in linea generale, non si tratta di immagini olografiche 3D ma di effetti ottenuti con proiezioni RGB su schermi trasparenti o attraverso la riflessioni di altrettanti schermi.

E' comunque utile, come esercizio puramente mentale, osservarli - per comprendere come la luce, usata per creare immagini nello spazio, abbia dei limiti enormi e non valicabili da qualsivoglia tecnologia.

La tecnologia olografica 3D di immagini in movimento, ad oggi, riferendosi alla PURA tecnologia olografica - non è ancora in grado di generare immagini fullcolor (da qui le domande ad audisio) avendo come sorgenti immagini computer generated o comunque in movimento e facendo uso della famigerata luce bianca. Questo a causa di enormi limiti dovuti a diversi fattori ottici/fisici. SNR, scattering, blurring, compensazione della dispersione, diffrazione etc sino ad arrivare a semplici problemi di computazione di enormi flussi di dati da calcolare in tempo reale. I problemi sono una miriade e di ampissimo range. La letteratura scientifica è pressoché infinita.

Questo per dire che non esiste solo il limite teorico ed invalicabile del problema trasparenza, luce solare etc - ma non ci è possibile, ancora oggi, ipotizzare la realizzazione di immagini olografiche fullcolor che siano perfette da un semplice punto di vista qualitativo e cromatico.

Lo step più avanzato, ad oggi disponibile, che riguarda gli ologrammi 3D in movimento è fermo a scansioni sotto il tempo reale veicolate da luce laser, e quindi monocolore, su sistemi classici di piano di proiezione. In poche parole macchinari enormi, pesantissimi, lastre di ogni genere e tipo - per ritrovarsi poi una immagine rossa o verde con una scansione ridicola. Qualcosa lontano anni luce, solo sul piano sperimentale.

Stiamo quindi delirando, letteralmente, su qualcosa che non può esistere sul piano fisico e che comunque, laddove è teorizzabile, è ancora in uno stadio embrionale.

Se iniziassimo a parlare realmente (REALMENTE) di ologramma nel senso stretto del termine capiremmo quanto stiamo andando oltre pur di stare dietro ai tiramenti di certe teorie.

Io per primo, fra l'altro...


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