Re: teoria no-planes

Inviato da  Pispax il 12/2/2010 3:26:09
Io personalmente è difficile che m'incazzi. Sul serio.
Però tutte queste cazzabubbole sulla tv-fakery un po' rabbia me la fanno.


C'è un argomento principale: stabilire se e come una ventina di terroristi islamici abbiano potuto realmente compiere l'attentato dell'11 settembre.
E su questo argomento le ombre (a mio avviso, sia chiaro) sono molte di più delle luci.


QUESTO è l'argomento del contendere e i dettagli sono, per l'appunto, dettagli.
Due aerei si scontrano con due grattacieli e provocano il crollo di tre grattacieli, dei quali uno non ci entrava proprio per niente, con modalità incredibilmente simili a quelle di una demolizione controllata.
Il sospetto che ne nasce è che questi attentati siano stati simulati.
Stop.


Già è difficile oltrepassare questo scoglio.
Però...



Però c'è un piccolo ma accanito gruppuscolo di persone che questa roba la dà per scontata, dà per scontato (???) che questo ragionamento sia stato accettato da tutto il mondo e si ostina a insistere su un DETTAGLIO che non solo non aggiunge niente alla teoria principale - che non cambia di una virgola né se gli aerei sono veri, né se sono ologrammi né se sono pupazzi di peluche retti da fili invisibili - e che invece sembra fatta apposta per distogliere l'attenzione dal problema reale e concentrarlo su un aspetto marginale.
E chissà perché, fra gli aspetti marginali possibili se ne è scelto proprio uno particolarmente indifendibile; ovvero uno che a causa della propria debolezza sostanziale pare fatto apposta per gettare discredito su tutto l'impianto accusatorio.



Con tutto il rispetto per i "no-planers", mi chiedo cosa si propongono di ottenere.

Come pista di indagine quella della tv-fakery è stata abbandonata da tempo. I video presentati a supporto sono stati tutti analizzati, discussi in discussioni infinite, smontati e rimontati e alla fine catalogati - purtroppo - sotto la voce "se c'è una smoking gun, non è questa di sicuro".
Dal punto di vita logico la loro visione del "complotto", che è una visione che necessariamente coinvolge in prima persona miriadi di giornalisti, di operatori, di registi e di tecnici radiotelevisivi, è probabilmente la più antieconomica possibile: se di autoattentato si è trattato, difficile che gli organizzatori abbiano consapevolmente deciso di aumentare così di tanto il numero dei testimoni non necessari.
(Una tv-fakery è indispensabile solo se mancano gli strumenti tecnici per realizzare l'obiettivo che ci si prefigge. Ma in questo caso di strumenti ce ne sarebbero in abbondanza).


Eppure insistono con questa storia in modo quasi maniacale, proponendo una visione che non solo non aggiunge niente, ma toglie anche parecchio.


E allora a volte mi chiedo anche CHI E' che li manda.
(Ma solo quando sono molto stanco).

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