Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  mandrake il 28/4/2006 0:07:35
Ho capito, però adesso vorrei spiegare una cosa, premetto che mi sto laureando in ingegneria a Roma.

Se io dicessi a un amico che al WTC c'era acciaio fuso, che per fondere l'acciaio ci vogliono determinate temperature, e che per raggiungere quelle temperature ci vuole l'esplosivo, e quindi il WTC è stato minato, mi sentirei di prenderlo in giro.

Infatti l'acciaio si fonde tranquillamente, in campo civile, senza usare esplosivi. Basta pensare alle acciaierie.

Si può fondere qualsiasi metallo, usando qualsiasi sostanza combustibile, a patto di averne a sufficienza e di poter sostenere la combustione per il tempo necessario, senza dispersioni di calore.

Voglio dire: dire che una cosa brucia a una certa temperatura, è cosa diversa dal dire che bruciare una cosa può far raggiungere una certa temperatura.

Proprio la termite è un esempio eloquente.
La termite è un composto di ferro, ossigeno e alluminio, e deve le sue proprietà di generare alte temperature, proprio all'alluminio.

Infatti l'alluminio fonde a poche centinaia di gradi, ma ha la caratteristica di andare in ebollizione a temperature molto più alte, nel oltre i 2500 gradi: in pratica è in grado di accumulare e amplificare il calore.

Tant'è vero che abbiamo studiato come navi costruite in acciaio (scafo) e alluminio (sovrastrutture), sono bruciate come fiammiferi per colpa dell'alluminio. L'incendio ha fuso l'alluminio, e l'alluminio ha portato la temperatura al punto di fusione dell'acciaio...

Sono certo che di alluminio al WTC ce n'era tantissimo, ed è quindi del tutto logico che sia stato quello a portare le temperature così in alto e così a lungo.

Il punto semmai è un altro: il carburante degli aerei brucia in fretta: quanto sarò durata una combustione come quella?
Dieci minuti? Quindici minuti?
Bastano perchè l'alluminio brucia e fonda, e questo ha innalzato le temperature, ma secondo me c'era troppa dispersione di calore per riuscire davvero a fondere l'acciaio.

Dopo il crollo, sotto le macerie, lì sì che l'alluminio ha potuto continuare a bruciare e a dare il meglio di sè e questo spiega le alte temperature rilevate a giorni dopo i crolli.

Allora mi sono chiesto: se non è stato il calore a fondere l'acciaio, cosa ha fatto cedere le travi di un edificio costruito per resistere a qualsiasi scossa sismica?

Adesso seguite il mio ragionamento.

Gli esplosivi sono da escludere, mi spiace dirlo ma è così.
Ci ho ragionato molto, per questo chiedevo se ci fossero stime sulla quantità.
Ci vuole troppo esplosivo, non c'è modo di piazzarlo senza che se ne accorgano. Il rischio è troppo alto.
Inoltre, ci vogliono troppe persone per piazzarlo.
Troppa gente che sa.
Ed è troppo alto il rischio che qualcosa vada storto.
Le cariche potevano esplodere per l'impatto degli aerei o per il calore generato dal carburante. I detonatori non avebbero di sicuro resistito.
Poi determinare con precisione il punto di impatto degli aerei è possibile, ma troppe cose possono andare storto.

Una cosa così immane non si può organizzare con un tale fattore di rischio, è inconcepibile.

Inoltre, un ingegnere esperto del settore o un esperto di demolizioni avrebbero potuto riconoscerne gli effetti.

Bisogna corrompere studi di ingegneria, commissioni di inchiesta... una cosa impossibile da realizzare in pratica, e con l'elevatissimo rischio che qualcuno alla fine se la canti.

Ci voleva qualcos'altro, qualcosa che nessuno potesse individuare, qualcosa che poteva trarre in inganno anche i migliori esperti e io adesso credo di sapere cos'è.

Da tempo i militari studiano armi a micro-onde.

Gli esperimenti dimostrano che con le micro-onde, conoscendo la composizione chimica di un oggetto (e questo non era un problema), e avendo il tempo necessario (nemmeno questo era un problema) si può produrre un fascio concentrato progettato per produrre effetti solo su quel tipo di materiale anche se si trova all'interno di un involucro di natura diversa.

Si può riscaldare a qualsiasi temperatura un tondino di acciaio in una colonna di cemento, senza che esternamente si noti nulla.

Si può quindi teoricamente riscaldare una colonna di acciaio di un edificio, fino al punto di fusione, agendo dall'esterno dell'edificio, senza intaccare nè le pareti dell'edificio nè l'eventuale copertura di cemento della trave.

I problemi sarebbero due: ci vuole una grossissima antenna direttiva (così grossa che si sarebbe notata immediatamente) e una grande quantità di energia.

Entrambi però erano facilmente risolvibili: al posto di una grossa antenna si possono mettere tante antenne più piccole, delle parabole, delle dimensioni di quelle che usano le stazioni mobili televisive, oppure come quelle per ricevere i satelliti.
L'energia invece poteva essere attinta in loco: la zona del WTC era servita da una potenza energetica spaventosa, come una media cittadina.
Si poteva attingere alla rete elettrica del quartiere, senza timore che qualcuno si insospettisse dei cali di tensione: con quello che era successo, i guasti alla rete elettrica erano normalissimi.
Peraltro, una volta che il WTC entrava in sicurezza, con l'interruzione automatica dell'alimentazione elettrica, si rendeva disponibile una enorme quantità di energia senza allarmare nessuno.

Disponendo opportunamente le antenne, si poteva procedere con la massima precisione.
Indebolire pian piano le colonne dai piani inferiori a quelli superiori, fondendo le travi di acciaio o portandole a una temperatura tale che l'acciaio perde le sue capacità di resistenza.
Questo richiede un po' di tempo: e difatti questo spiegherebbe perchè le torri sono cadute parecchio tempo dopo gli impatti.
Una volta indebolite un certo numero di colonne ai vari piani (la posizione delle colonne era nota: bastava utilizzare il GPS) il tocco finale: le colonne del piano dove è impattato l'aereo.
Allora sì che si verifica un effetto pancake micidiale.
E siccome le colonne dei piani inferiori sono già state indebolite, i piani cedono senza opporre la prevedibile resistenza, e questo spiega la velocità di collasso che sfida le leggi della fisica.
Naturalmente chi vede il collasso dall'esterno, può pensare che assomigli a una demolizione (è una demolizione!) e questo giustifica i dubbi di chi ha creato siti come questo.
Ma l'ingegnere che vede il collasso, l'esperto di demolizione che vede il collasso, possono pure pensare: certo che sembra una demolizione, ma non vedono elementi inequivocabili di una demolizione, e per questo non si insospettiscono più di tanto.
E questo spiega perchè nessuno studio di ingegneria strutturale, nessuna rivista o pubblicazione professionale, abbiano mai pensato a una demolizione programmata. Perchè essi associano la demolizione agli esplosivi, ma non vedono tracce evidenti di esplosivi.
Quindi non c'è bisogno di comprare nessuno, non c'è bisogno di comprare commissioni di inchiesta o quant'altro: saranno tutti sinceramente e in buona fede convinti che sia stato un crollo, e saranno loro stessi a elaborare le teorie che spiegano il crollo. Tanto, qualunque teoria elaborino, andrà bene!
Nè c'è il rischio che qualcuno trovi tracce di esplosivo tra i rottami: non ce ne sono!

L'acciaio, quando inizia a scaldarsi oltre i limiti strutturali, specialmente se per effetto delle microonde si riscalda prima al centro, può persino scoppiare (avete presente quando mettete un pomodoro nel microonde?). E questo spiegherebbe le testimonianze di chi dice di aver sentito delle esplosioni.

In questa ricostruzione, si riducono inoltre drasticamente il numero delle persone coinvolte: per conoscere la posizione esatta delle colonne bastano le piante di progetto, e per installare qualche antenna sui tetti degli edifici circostanti bastano poche ore di lavoro, magari di notte. Nessuno baderà a un paio di antenne paraboliche in più sul tetto di un palazzo, specialmente se in quel momento tutti gli occhi sono puntati sulle due torri e ci sono ovunque cronisti televisivi con antenne mobili.

Infine, con questa teoria non c'è più bisogno che gli aerei impattino un punto preciso.
Ovunque impattino, sarà quello il piano su cui saranno puntate le antenne al momento della ciliegina finale.
Non c'è quindi bisogno di immaginare radiocomandi e storie del genere.
Tutto si accorda alla perfezione: basta incentivare 19 idioti a dirottare gli aerei per schiantarsi in nome di Allah.
19 idioti destinati a morire: nessun testimone.
Non c'è bisogno di decine di scomodi testimoni che devono aver preparato gli aerei per il radiocomando, che devono averli radiocomandati, ecc... non c'è bisogno di inventarsi le comunicazioni radio, le telefonate da bordo: ci sono state davvero.
Il piano, per non correre rischi, doveva essere il più possibile reale.
Se qualcuno va davvero a verificare se a bordo dell'aereo c'è Atta, lo deve trovare.
Se qualcuno va davvero a verificare se ci sono state le telefonate da bordo, le deve trovare.
Così si spiazza ogni tentativo di scoprire l'inganno.
Perchè uno dice: il dirottatore c'era. Le telefonate ci sono state. Quindi è tutto vero.

La teoria sembra davvero sconcertante, lo so bene.

Eppure, pensateci un attimo: chi poteva immaginare che esistesse la bomba atomica, nel 1945?
Oggi sappiamo che si possono fare miracoli digitalizzando foto e filmati o con effetti scenici particolari. Chi poteva pensarlo nel 1969, quando la NASA fece credere che era arrivata sulla Luna? Nessuno, per questo tutti ci credettero. Solo ora guardiamo quelle foto e quei filmati con un altro occhio, sapendo che cosa si può realizzare in un film o una foto.

Magari tra 30 anni le armi a micro-onde saranne una realtà... ma ormai dopo 30 anni chi penserà più al WTC?

Intanto vi posto questo passaggio:

"Queste ultime considerazioni semplificate possono dare un’idea di quanto sia potenzialmente ampio il campo d’applicabilità delle microonde, si pensi ad esempio alla possibilità di creare con relativa facilità dei profili di temperatura prestabiliti all’interno di un corpo cedendo energia in funzione di coordinate spaziali predefinite e composizione chimica"

E' preso da questo sito:

http://www.geocities.com/ingegnerechimico/reazionimicro.htm

E leggete qui:

http://www.mindfully.org/Technology/2003/High-Power-Microwave-HPM19jan03.htm

Addirittura un'arma a micro-onde in grado di "friggere" i circuiti elettronici è stata miniaturizzata al punto di essere inclusa nella testata di un missile, ed è in grado di produrre energia pari a "due miliardi di watt", la stessa che una diga produce in 24 ore !
Questa è energia irradiata su 360 gradi, per distruggere i circuiti elettronici e solo quelli... ma se fosse concentrata in un unico punto? Con la frequenza ottimizzata per l'acciaio? E con una potenza ben maggiore perchè si può usare un'antenna più grossa di quella di un missile?

E se la sua energia e frequenza fossero ottimizzate per il cemento... potremmo immaginare un affare del genere montato nel muso del Boeing che ha colpito il Pentagono? Un Boeing è molto più grande di un missile. Ci si può montare un'antenna bella grossa.
Perchè di sicuro è stato un Boeing a colpire il Pentagono, non perdiamo tempo a dire che non è così.
Ci sono troppi pezzi in giro e corrispondono, e ci sarebbe da spiegare che fine ha fatto il volo vero ed i passeggeri.
Invece così si inquadra tutto alla perfezione, e davvero la faccenda delle ali può essere andata come hanno ricostruito, che si sono piegate e infilate appresso a fusoliera e aereo: in fin dei conti se un impulso di microonde aveva già indebolito le strutture murarie, è normale che l'aereo segua un po' la via della minor resistenza.
Alla fine, quando si cerca nelle materie, cosa trovi mai di sospetto? Un generatore mezzo fuso? Ci sono sugli aerei.
Un'antenna parabolica semidistrutta? E' il radar del Boeing.
Niente di sospetto. Niente pezzi di missili, di altri aerei, punti di uranio e cose del genere. Tutto combacia.
L'emissione di microonde è invisibile: i testimoni hanno visto un aereo schiantarsi (e ce ne sono parecchi di testimoni che hanno visto il Boeing, diciamoci la verità). Punto e basta.

Resta il volo 93. Probabilmente è andata davvero come dicono. O quasi.
I passeggeri si sono ribellati, sapete tutti che a bordo del Volo 93 c'era un pilota civile che avrebbe potuto prendere i comandi se fossero riusciti a sopraffare i terroristi.
Quando dalle comunicazioni telefoniche (certamente intercettate) si sono resi conto che l'aereo stava per essere ripreso dai passeggeri, qualcuno avrà pensato che se l'aereo atterrava sarebbe stato ispezionato, smontato ecc... qualcuno poteva rendersi conto che c'era qualche aggeggio strano... un'antenna diversa da quella standard, ad esempio.
E così è partito l'ordine di abbatterlo.
Il pilota che l'ha eseguito, probabilmente era in buonissima fede: stava abbattendo un aereo dirottato, per evitare che si ripetesse quanto accaduto con gli altri tre.
L'unica accortezza sarà stato quello di ordinargli di stare zitto. "E' bene che i parenti non soffrano al pensiero che l'abbiamo buttato giù noi, facciamogli credere che siano stati i loro cari a sacrificarsi per evitare un'altra tragedia come le tre precedenti". E il pilota, commosso e inorgoglito e con la mente alla bandiera a stelle strisce, avrà obbedito ben volentieri alla consegna del silenzio.

Che ne pensate?

Sono matto, lo so...





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