Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  Jck il 17/3/2006 17:54:11
Poco fa avevo scritto una risposta al post di rigel ma poi, per errore, l'ho editata cancellando tutto il contenuto e sostituendolo con un altro. Ero convinto di aver iniziato un altro post e invece ho editato il precedente.

Proverò a riscrivere lo stesso post così come lo ricordo.

Citazione:

rigel ha scritto:
a questo punto vorrei porre anche io una domanda a Jck, finora hai deriso la mia spiegazione d'altronde è una posizione più facile la tua e + facile attaccare che difendere adesso vediamo come te la cavi tu...:


rigel, dai, non prendertela. E' vero, lo ammetto, che ti ho un po' preso in giro col discorso della marmellata, ma era una innocente provocazione. D'altronde, tu stesso lo hai più volte ripetuto, spesso ti infervori e le ti scappa qualche parolina di troppo. Per il resto io ti considero una persona molto intelligente con cui è piacevole parlare di argomenti scientifici. Se ho partecipato tempo fa al forum sull'analisi delle foto lunari è proprio perché, anche grazie a te, la discussione era divenuta molto interessante. E poi mi piace come stai conducendo la discussione sugli aspetti astronomici e astronautici delle missioni sulla luna. Quoto al 100% ognuno dei post che hai scritto in quel thread fino ad ora.


Citazione:

tu come te lo giustifichi il metallo fuso?

xchè se mi dici che è stato fuso da delle ipotetiche esplosioni generate da bombe che hanno abbattuto l'edificio vorrei chiederti:

1)quanto sarebbe dovuta essere potente un'esplosione per arrivare addirittura a fondere il metallo che era incassato nella roccia del'edificio?

2) come ti spiechi il metallo fuso presente al livello del suolo a giorni dall'attentato (almeno così ho visto scritto in questo topic)?

cioè mi dovresti spiegare comemai il calore generato dalla caduta viene disperso nell'atmosfera durante la caduta mentre quello denerato da delle esplosioni rimane a scaldare il metallo per giorni...

inoltre mi chiedo quale potenza avrà mai un tale ordigno per generare tanto calore e farlo perdurare così a lungo...

a quel punto poi mi chiedo: che senso avrebbe avuto utilizzare un'esplosivo a così alto potenziale per abbattere il grattacielo... sarebbe stato uno spreco sia di denato che un rischio di venire scoperti...

PS. ti ricordo che gli assi portanti erano incassati nella roccia e che la roccia è un'isolante...



Per quanto riguarda la vicenda esplosivo, io sono il primo a riconoscere che è solo una ipotesi che non è ancora stata dimostrata. Tuttavia, come ipotesi, mi sembra molto plausibile. Di esplosivi non ne so molto. Mi affido a quello che si trova sulla rete. E mi pare plausibile il fatto che un'esplosione concentri, in uno spazio molto ristretto e in un intervallo di tempo molto piccolo, un'elevata quantità di energia termica in grado di fondere all'istante anche l'acciaio. Più di questo non saprei dirti. Mi affido solo alla plausibilità della spiegazione. Cio non vuol dire, comunque, che rifiuti per principio "altre" spiegazioni a patto, però, che queste siano altrettanto plausibili.

Per quanto riguarda l'energia potenziale dell'edificio intatto, io penso questo. C'è in primo luogo l'energia sottratta all'energia potenziale per "rompere" la struttura via via che il crollo procede (almeno secondo quanto stabilisce la versione ufficiale) e l'energia che ha polverizzato il contenuto delle torri. Questa energia, alla fine del processo, si sarà dissipata in calore. Sono d'accordo. Questi detriti sono quindi arrivati al suolo caldi.

Poi bisogna anche tenere presente l'energia che viene sottratta definitivamente, una volta per tutte, dall'urto con il suolo. Questa energia meccanica si trasferisce alle onde sismiche che la portano altrove disperdendola per sempre lontano dal luogo del crollo.

Lo scenario, a questo punto, è che ci sono per terra tanti detriti caldi. Però non così caldi per le ragioni che ho spiegato nei post precedenti (siamo lontani dall'avere qualche pezzo vicino alla temperatura di fusione): non si arriva alla fusione fornendo energia meccanica ma solo alla rottura. Ecco quindi che a questo punto io invoco il secondo principio della termodinamica che vieta categoricamente che tutto questo calore (che probabilmente sarebbe sufficiente a fondere dei pezzi di acciaio se fosse concentrato in un solo punto) possa concentrarsi in un solo punto per fondere l'acciaio della fondazione. L'unica cosa che il secondo principio della termodinamica permette è un raffreddamento (più o meno lento) della massa dei detriti.

Per quanto riguarda la roccia come isolante di do assolutamente ragione. E' un isolante ottimo. Sull'etna ci sono colate laviche risalenti a 4 anni fa. Questi inverno ancora usciva vapore acqueo da quelle colate. Era la neve che, sciogliendosi, penetrava nella roccia fino a raggiungere zone calde (a quattro anni di distanza) e ad evaporare.

Questo è, come lo ricordo, più o meno quello che avevo scritto col precedente post che ho distrutto involontariamente. l'ho riscritto alla velocità della luce. Perdonate gli eventuali errori. Ora però devo scappare.

Cordiali Saluti.


P.S. Prego a tutti di leggere il post scriptum che ho scritto prima. E' una proposta onesta, credo, quella che sto facendo.

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