Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  Jck il 15/3/2006 19:18:59
Citazione:

rigel ha scritto:
rompere la struttura: energia che poi viene liberata in energia termica e cinetica dopo la rottura quindi continua ad essere eneria che scalda


Giusto. Ma non le fondazioni. Consideriamo il pilasto al 50-piano, per esempio. Gli arriva la botta e parte dell'energia potenziale si consuma per romperlo. Quella trave riceve energia che la fa rompere e poi questa si trasforma in calore. Questo è calore perso che non va a fondere le fondazioni.

Citazione:
polverizzare il contenuto dell'edificio: idem


idem anche per la risposta.

Citazione:
mantenere l'energia sufficente per raggiungere il suolo in quel breve intervallo di tempo: questa proprio non l'ho capita


E' quello di cui stai discutendo nell'altro forum. Il tempo di caduta dipende dall'energia posseduta dai detriti. Se questa energia (potenziale-cinetica) va via via perdendosi per disintegrare l'edificio piano dopo piano, deve necessariamente aumentare il tempo di caduta. Gli urti disperdono energia potenziale per rompere la struttura e, di conseguenza, devono rallentare la caduta.

Citazione:
poi dici che è andata persa sottoforma di energia termica irrecuperabile

ma scusami un'attimo: è propio l'energia termica che io continuo a dirti poi fonde il metallo

mi spieghi per diana dove è che si diffonde questa energia termica? ti faccio notare per l'ennesima volta che il crollo è avvenuto tutto a spese della struttura portante che si è accollata gran parte dell'energia e della pressione


Ci provo. Uso l'esempio che hai fatto qualche post fa tu stesso poiché è calzante. Se storci continuamente un pezzo di fil di ferro questo si riscalda. OK. Si riscalda perché lo hai "plasticizzato". Cioè hai portato l'acciaio a lavorare nella zona "plastica" del suo legame costitutivo. Fintanto che l'acciaio lavora nella fase elastica non c'è trasformazione di energia in calore. Tutta l'energia meccanica ricevuta si immagazzina sottoforma di energia elastica. Niente calore. Se però la sollecitazione arriva a portare l'acciaio nella zona plastica, si è arrivati al punto che l'acciaio riceve più energia di quella che è in grado di immagazzinare sottoforma di energia elastica e allora si riscalda e, non appena raggiunge una temperatura maggiore di quella ambientale, la dissipa sotto forma di calore. La natura del crollo "progressivo" delle torri fa capire che le fonzazioni sono rimaste integre fino alla fine. Se così non fosse stato, arrivati ad un certo punto, avremmo visto l'edificio "accasciarsi" sulle fondamenta. Mentre, invece, abbiamo visto l'edificio "rompersi" via via che i piani urtavano l'uno sull'altro. Pertanto, per tutta la durata del crollo, le fondazioni hanno continuato a lavorare in campo elastico e quindi non si sono riscaldate. Il riscaldamento, se c'è stato, è arrivato nel momento in cui si è plasticizzato. Cioè alla fine del crollo. Ed è secondo te sufficiente questo a fonderlo? Per me no!

Citazione:
se batti con forza un metallo con un martello esso si scalda? allora xchè non dovrebbe scaldarsi (e poi fondersi) se gli fai sbattere sopra milioni di tonnellate di roccia?

ricordo che il grattacielo è stato costruito proprio in modo che la stragrande maggioranza del peso si reggesse sulle strutture portanti in metallo quindi sono queste che si sono accollate la maggiorparte dello stress


Come ho detto prima si trasforma in calore solo l'energia che l'acciaio non riesce ad immagazzinare come energia elastica. E, osservando la dinamica del crollo, deduco che le fondazioni hanno lavorato in regime elastico fino alla fine.

Spero di essere stato chiaro. Non ne sono sicuro perché ho scritto tutto di fretta.

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