Re: Crollo torri

Inviato da  maxgallo il 22/9/2005 11:17:56
Ora , in base a queste prime considerazioni, possiamo teorizzare che le cariche fossero piazzate in modo diverso all'interno delle Twin in base alla loro altezza.

Ovvero: prevedere la zona d'impatto di un aereo( teleguidato o no) a new York non è cosa difficilissima, visto che, in condizioni di buona visibilita (com'era quel giorno), qualsiasi buon pilota sa che sotto una certa quota non puo' volare pena l'impatto con altri palazzi.

Per questo chi ha piazzato le cariche, lo ha fatto in base a questi parametri: piazzando cariche piu' protette all'interno del "core" (ascensori, condoti d'aria, scale ecc.) ed in modo da avere meno probabilita' di interessare la zona d'impatto degli aerei.
Notiamo infatti come gli aerei avessero una traiettoria abbastanza angolata nel colpire le torri come se non volessero colpirle direttamente al centro. Infatti, almeno nel secondo aereo, il core è stato "sfiorato".
Da quell'altezza in giu' sono state piazzate cariche piu' potenti e devastanti (oltre ovviamente a quelle del sotterraneo i quali hanno "preparato il campo" al crollo prima degli impatti aerei).

Ogni "liners" ha uno strumento chiamato radioaltimetro; uno strumento di alta precisione che sopperisce alle eventuali inesattezze degli altimetri a pressione dai 2500 piedi in giu' (dagli 800 metri in giu'), per cui si hanno informazioni molto precise dell'altezza del veivolo rispetto al terreno.

Quindi calcolare una altezza d'impatto non è cosa proibitiva o particolarmente complicata....a patto ovviamente che alla guida ci sia un pilota esperto e che si abbia un abbondante margine di spazio orizzontale e verticale.
Manovre cosi' precise, come quelle che abbiamo visto tutti nel secondo aereo, infatti suggeriscono questa ipotesi.

P.s.: che succede al link di comedonchishotte?

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