Re: Domande a Danilo Coppe

Inviato da  Cleaner il 1/1/2008 3:08:42
Visto che K_Emerson si continua a distrarre e non legge quello che viene postato da chi gli dà una risposta,
posto per tutti gli utenti che possono credere che la domanda posta in termini fuorvianti da K_Emerson abbia un qualche fondo di legittimità,
parte del testo già linkato da Edo al post N° 4

"Poiché è difficile quantificare la resistenza opposta dai pilastri di ogni piano, in prima approssimazione questa resistenza viene considerata nulla.
Ma non nulla può essere l'inerzia della massa dei piani.
Allora lo schema dinamico è questo: la parte superiore non intaccata dall'incendio, cade su quella inferiore per l'altezza di circa 3 o 4 piani, quelli i cui pilastri sarebbero stati rammolliti dall'alta temperatura.
Questa massa (25 piani per la torre Sud) arriva in caduta libera sul primo piano che incontra e lo trascina.
Per poterlo trascinare tuttavia deve portarlo alla velocità risultante da un urto anelastico tra due corpi: quello di massa maggiore formato dai 25 piani superiori e quello costituito dal primo piano sottostante la zona dell'incendio.
Ed è questo urto, con tutti quelli che seguono ad ogni piano, che rallenta la caduta dell'intero edificio.
L'urto anelastico si studia nel programma di Fisica al primo anno di liceo o di un istituto tecnico.
Il tempo di caduta che così si ottiene è il risultato di una approssimazione radicale: aver trascurato completamente l'ostacolo dei pilastri tra ogni piano.
Orbene pur con questa approssimazione, che accorcia sino ad un minimo invalicabile il tempo totale di caduta (senza esplosivi), non si ottiene il tempo di caduta ufficialmente dichiarato, che è molto più breve, ed è molto prossimo a quello della caduta libera.
Tempi di caduta più brevi si ottengono solo con una serie di esplosioni programmate in sequenza in modo che durante il crollo (che inizia dall'alto) al sopraggiungere della parte superiore quelle inferiori sono già in moto.
Quindi i tempi di caduta sono già un indicatore della natura del crollo."

Il testo completo QUI.

@ Erik:
@ K_Emerson

Le demolizioni controllate hanno come caratteristica quella di "creare" una strada per le macerie,cioè indirizzarle a cadere quanto più possibile in pianta all'edificio stesso.
A tale scopo vengono piazzate varie cariche esplosive in diverse zone dell'edificio che spesso sono pilastri e travi portanti.
Durante le detonazioni i vari detriti precipitano nel vuoto creato dalla mancanza di portanza dei piani inferiori ,quindi praticamente non esiste "urto" con questi piani e di conseguenza rallentamenti del fronte di caduta molto limitati.

In un crollo spontaneo ,naturale o cedimento strutturale come lo si voglia chiamare,
l'urto dei piani superiori con quelli inferiori crea un rallentamento del fronte di caduta .
Nel caso delle WTC ,anche considerando nulla la resistenza strutturale,
solamente l'accellerazione dei detriti del piano colpito da parte del fronte di caduta avrebbe dovuto causare un rallentamento superiore a quello si può notare durante il crollo.

Secondo alcuni,l'incendio che ha interessato la zona d'impatto era "violentissimo".

Sicuramente ha "volatilizzato" parte della massa dei piani interessati ,compresi quelli immediatamente superiori.

Da notare che quando la massa (ridotta seppur minimamente dal fuoco)dei piani superiori (pochi),
sempre secondo alcuni,
"pesa" abbastanza da far collassare quelli sottostanti l'impatto dell'aereo(molti),
quelli sottostanti non riescono a rallentare il fronte di caduta perchè
la loro massa diventa immediatamente meno "pesa".

Da notare che la maggior parte dei materiali componenti i vari piani risulta polverizzato e che l'energia necessaria a ottenere questo risultato sarebbe da sottrarre a quella del fronte di caduta.

Anche l'espulsione laterale di detriti e travi,
che avrebbero poi causato "enormi" danni al 7 e altre strutture,
è costata energia da sottrarre al fronte.

Ma se il core di acciaio dei piani sottostanti l'impatto è da considerarsi pressochè integro,com'è stato possibile che tutto quell'acciaio non abbia offerto resistenza al crollo?
Com'è stato possibile imprimergli una velocità di caduta prossima a quella del fronte praticamente in contemporanea all'arrivo del fronte?

Un minimo di resistenza prima di collassare sarebbe dovuta esserci...
a meno che non venga aiutato da forze esterne che ne abbiano compromesso la capacità di assorbire l'urto della massa del fronte.

Ah..dimenticavo..
Citazione:

"K_Emerson dice
Ah, dimenticavo... se COppe avesse detto che era una demolizione controllata, ora sarebbe rimasto senza lavoro (chissà per quale motivo, poi).


Chissà per quale motivo poi non l'ha detto?
Rimanere senza lavoro non ti sembra abbastanza ??!!

Si sommano distrazioni su distrazioni,nonchè figure su figure.

Saluti

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