Re: Una tesi alternativa...

Inviato da  sigmatau il 27/12/2007 18:07:06
A quanto pare l’amico Black ha trovato [all’incirca…] i miei stessi risultati e questo è un chiaro indice di due cose…

a) l’analisi spettrale del segnale sismico prodotto dall’impatto contro la ‘Torre nord’ conuce a risultati di chiara e univoca interpretazione
b) non ci vuole grande conoscenza di signal processing per fare un ‘lavoro’ migliore di quello di ‘Kim e soci’, l’analisi dei quali possiamo ora definire in tutta tranquillità come autentica schifezza

Volendo andare avanti è possibile fare altre interessanti considerazioni sui segnali sismici degli impatti contro le Twin Towers. Partiamo intanto da una considerazione assai ‘terra-terra’. Le Twin Towers erano, come dal loro nome, ‘gemelle’. Anche gli aerei che sono impattati contro di esse, entrambi Boeing 767, erano ‘gemelli’. Le Towers erano assai vicine tra loro, per cui i segnali sismici hanno percorso lo stesso cammino per arrivare a Palisades. In base al semplice buon senso è lecito supporre da queste premesse che anche i segnali sismici prodotti dai due eventi debbano essere in un certo senso ‘gemelli’ poiché l’unica differenza tra i due eventi è l’altezza alla quale i due aerei sono impattati. Osserviamo quindi i due segnali sismici registrati a Palisades…





Anche ad un esame superficiale si nota subito che il primo segnale [‘Torre nord’…] possiede ‘energia’ più elevata rispetto al secondo [‘Torre sud’…]. Osserviamo ora gli spettri dei due segnali…





Dunque, dunque… se si integrano i due spettrogrammi nell’intevallo tra .5Hz e 4Hz si trovano valori di energia pari rispttivamente a 174 e 53.8, vale a dire il primo impatto ha energia pari a oltre tre volte il secondo. Questo semplice fatto, unito alla sostanziale diversità dei due spettrogrammi, indica con asoluta certezza che i meccanismi dei due ‘eventi’ sono nettamente diversi tra loro e in particolare nel primo spettrogramma è presente un significativo contributo che non è presente nel secondo. Altra differenza evidente è il fatto che il picco di energia concentrato intorno alla frequenza 1.34 Hz, assai evidente nel primo diagramma, sembra ‘scomparire’ nel secondo diagramma. Per cercare di capirci qualche cosa di più concentriamo la nostra attenzione sul secondo diagramma e facciamo l’ipotesi [tutto sommato ‘ragionevole’…] che al segnale sismico abbia contribuito il solo impatto del Flight 175, avvenuto alle ore 9.03 a.m. Anche ad una osservazione ‘superficiale’ si nota che il diagramma spettrale presenta un andamento con ‘picchi e valli’ e questo è spiegabile nel modo seguente. Al pari dei segnali radio, anche i segnali sismici non si propagano da un luogo ad un altro in maniera ‘uniforme’. Mentre il segnale in partenza è ‘unico’, al ricevitore in genere arrivano diversi segnali ritardati tra loro in quanto hanno percorso cammini differenti. Nel caso dei segnali sismici ciò è spiegabile con la presenza di ‘discontinuità’ nella crosta terrestre le quali danno luogo a ‘riflessioni’. Questo fenomeno è sfruttato nella ricerca di giacimenti petroliferi rilevando proprio i ‘cammini multipli’ seguiti da un segnale sismico prodotto da una carica esplosiva fatta deflagrare in una località nota per giungere ad un ricevitore. Per capire l’effetto dei cammini multipli sullo spettro di un segnale supponiamo di avere due soli cammini e che il secondo sia ritardato di un secondo rispetto al primo e l’ampiezza del segnale ritardato sia pari alla metà del segnale ‘principale’. L’effetto di questo fenomeno sullo spettro sarà del tipo illustrato nel diagramma seguente…



E’ evidente che a certe frequenze il cammino diretto e quello ritardato si sommano ‘in fase’, a certe altre frequenze ‘in controfase’. Nel caso in cui l’ampiezza del segnale ritardato è prossima a quella del segnale ‘principale’ è intuitivo concludere che la ‘ondulazione’ dello spettro sarà assai ‘marcata’, al punto che anche un ‘picco’ di potenza considerevole può risultare ‘appiattito’ se a quella frequenza i due cammini si sommano ‘in controfase’. Ecco quindi spiegata la presenza di ondulazioni in entrambi gli spettri e il perché il picco a 1.34 Hz sembra ‘scomparire’ nel secondo diagramma. A questo punto però bisogna spiegare il perché invece il picco è presente e ben visibile nel primo diagramma. Se osserviamo con attenzione il diagramma di impatto della ‘Torre nord’ noteremo un’altra evidente differenza rispetto all’altro: i picchi sono più fitti. Dal momento che i cammini sono gli stessi nei due casi, si deve concludere che nel caso della ‘Torre nord’ oltre all’impatto dell’aereo è presente un altro ‘contributo’ spostato nel tempo rispetto ad esso. Nel già citato sito…

http://www.matematicamente.it/forum/8-vt16835.html?&postdays=0&postorder=asc&start=140

… che scrive ha trovato che questo secondo contributo ha energia pari a circa sei volte il primo e risulta anticipato rispetto ad esso di poco più di due secondi. Per la caratterizzazione di questo ‘contributo’ è essenziale la testimonianza di William Rodriguez che ancora una volta riportiamo…

… alle ore 8:46 abbiamo sentito un ‘bang’, un'esplosione che proveniva dai piani al di sotto di quello in cui mi trovavo, tra il B2 e il B3. E’ stata così violenta e l'edificio ha tremato così forte che le pareti si sono crepate e il controsoffitto è crollato. Ho detto subito che poteva essere un generatore elettrico che praticamente era esploso lì nei sotterranei. Alcuni secondi dopo abbiamo sentito un impatto enorme nella parte alta dell'edificio che ha iniziato subito a tremare così forte che tutte le 40 persone che si trovavano con me in quell'ufficio hanno iniziato a gridare tutte assieme, c'era una confusione e un caos totale. Tutti gridavano: ‘… è un'esplosione!…’

Beh!… diciamo che l’analisi spettrale a qualcosa in questo caso è servita… non trovate ragazzi?…

saluti!...

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... chè perder tempo a chi più sa più spiace... Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, III, 78

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