Re: Una tesi alternativa...

Inviato da  sigmatau il 23/11/2007 14:04:42
Ragazzi
fino a questo momento i supporti alla ‘tesi alternativa’ li siamo andati a cercare scomodando la chimica. Perché la cosa non vi venga a noia, lasciamo temporaneamente in pace la chimica e proviamo a guardare se altove possiamo avere qualche spunto…

Per prima cosa andiamo sul già citato e molto ben fatto sito ‘debunker’ twins.altervista.org dove ‘prendiamo in prestito’ l’immagine seguente…



… insieme ad alcuni ottimi commenti presi quà e là che qui riassumo…

… osserviamo queste altre immagini ricostruite al computer con il sistema NOOA. Il NOOA è un metodo di ricostruzione 3D creato dal LIDAR [Light Detection and Ranging]. In parole povere, dalle foto riprese con tutte le tecnice esistenti e dalle impronte termiche, si ricostruisce l'area con quelle riprese dal NOOA… riflettete, lo scopo è discernere se il WTC è stato distrutto da una demolizione controllata o da fatalità e concause… gli studi effettuati ci hanno mostrato come i crolli degli edifici abbiano lasciato dei grossi buchi nel terreno… volendo accettare l’ipotesi della demolizione controllata ci si rende conto che sarebbero servite migliaia se non centinaia di migliaia di cariche per far collassate le torri, un lavoro impossibile da fare in una o due settimane, per non parlare poi dello stesso numero di dispositivi a tempo telecomandati…

Dico subito che mi congratulo di nuovo con il proprietario del sito per la qualità del lavoro da lui fatto e che condivido in pieno tutti i ‘commenti’ da lui riportati… tutti tranne uno… Se osserviamo attentamente l’imagine LIDAR sopra riportata non notiamo alcun ‘buco’ nel terreno, né grosso né piccolo. Quello che si vede al di sopra del livello del suolo nell’area di ground zero è ciò che resta bene o male ‘in piedi’ degli edifici Wtc3,Wtc4,Wtc5 e Wtc6. L’immenso volume di materiali di cui erano costituiti gli edifici Wtc1,Wtc2 e Wtc7 [ossia gli edifici ‘crollati’…] sembra letteralmente ‘scomparso’. Siccome in natura però ‘nulla si crea e nulla si distrugge’ la ‘spiegazione’ deve essere per forza un’altra. Osservando nuovamente i filmati a suo tempo segnalati da zeeb100…

http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3825&forum=4

… non si fatica molto a trovare la ‘spiegazione’: i materiali di cui erano fatti i tre edifici in gran parte si sono polverizzati oppure sono sprofondati nel sottosuolo. Ora una delle poche ‘cause’ che possono aver prodotto un effetto del genere è certamente una esplosione nucleare sotterranea. Per avere un criterio visivo circa la validità o meno della ‘causa’ ora formulata esaminiamo le due seguenti immagini…



La foto in alto mostra l’effetto in superficie di un test nucleare sotterraneo condotto con un ordigno della potenza di circa 10 kilotoni. La foto in basso invece è stata scattata dall’alto durante i fatidici 15 secondi in cui la ‘Torre nord’ è crollata. Dal punto di vista ‘qualitativo’ diciamo che il raffronto può anche reggere, essendo gli effetti ‘in superficie’ abbastanza simili nei due casi. Per conferire ‘credibilità’ alla tesi però occorre a questo punto un riscontro ‘quantitativo’. Al riguardo possiamo dire che siamo fortunati in quanto disponiamo dei dati rilevati su un test nucleare sotterraneo abbastanza recente, quello effettuato dalla Corea del Nord poco più di un anno fa…

http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/asia-pacific/6033893.stm

L’articolo della BBC News è fatto assai bene e illustra alcuni ‘effetti’ prodotti da una esplosione nucleare sotterranea. Nelle figure è chiaramente visibile il cratere prodotto dall’esplosione e la massa di materiale fuso sprofondata nel sottosuolo, particolare quest’ultimo che si è verificato a ground zero. Altro effetto caratteristico di una esplosione nucleare sotterranea sono le onde sismiche prodotte, che costituiscono oltretutto un sicuro metodo per monitorare un avvenuto test nucleare sottoterra. In tale occasione infatti alcune stazioni di rilevamento dislocate in territorio russo hanno registrato l’attività sismica prodotta dall’eperimento coreano e, contrariamente alle loro usuali ‘abitudini’, i russi hanno reso noti il risultati. Ecco i rilevamenti sismici registrati nell’occasione…



Da altre fonti si è saputo che l’ordigno coreano aveva la potenza di circa 1 kilotone. Come dice il comunicato russo l’energia sismica rilevata è stata di ‘magnitudo’ pari a 4.0…

L’11 settembre 2001 la stazione sismologia di Palisades, situata a circa 30 km da New York, nel momento del crollo della ‘Torre nord’ ha registrato una scossa sismica duratacrica una trentina di secondi. La registrazione la potete vedere qui…



La scossa sismica prodotta dal crollo della ‘Torre nord’ è stata quantificata di magnitudo pari a 2.4. Dal momento che la ‘magnitudo’ è una scala di tipo logaritmico simile alla scalla dei decibel, il rapporto tra le potenza dell’ordigno coreano e dell’ipotetico ordigno esploso nei sotterranei della ‘Torre nord’ si può stimare dell’ordine di circa 40/1. Ne viene che la potenza del’ordigno misterioso in questione è stimabile dell’ordine delle 25 tonnellate di TNT. Per un ordigno nucleare si tratta di una potenza modesta. Come vedremo prossimamente però tale valore rientra nel range delle armi nucleari oggi esistenti…

saluti!…

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... chè perder tempo a chi più sa più spiace... Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, III, 78

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