Re: dimostrazione che il carburante degli aerei NON puo' aver indebolito l'acciaio

Inviato da  ruggero_20 il 23/9/2007 23:24:15
Citazione:

Pausania ha scritto:
Ruggero, prima che la discussione parta per la ionosfera e io non ci capisca davvero più niente, ti (vi) fermo un attimo. Poi voi fate quello che volete.


Ciao Pausania,
nell'attesa che Bambooboy si redima e capisca che io non sono affatto prevenuto ma ho semplicemente le mie idee sull'acciaio liquido e sulle testimonianze portate a dimostrazione da Mazzucco, intanto rispondo a te.
Poi se lui vuole continuare il discorso allora lo continuerò anch'io. Nel frattempo, come si dice, non posso usare ore a calcolare se lui neanche vuole più parlare...

Citazione:

Tu stai impostando la questione in maniera errata, perché il punto del "contendere" non è se il fuoco intacchi l'acciaio, così in generale, tanto per fare affermazioni valide universalmente.

La questione è: può la somma di danni+incendi a quel singolo edificio risultare in un crollo che ha quelle caratteristiche?


Sinceramente non sono pienamente d'accordo con la tua impostazione.
Innanzitutto volevo far notare che se non c'è abbastanza potere calorifico totale non c'è storia che tenga. Anche se l'incendio durasse un mese (per assurdo), sarebbe un incendio freddo. In quanto il potere calorifico totale è chiaramente il massimo che puoi tirare fuori in forma di calore da una certa quantità di materia.
Detto questo, cosa in intendi per crollo e per quelle caratteristiche? Come faccio a giudicare? A mio avviso struttura portante danneggiata + rimozione parziale delle protezioni + innesco immediato di un largo incendio + struttura molto anomala delle TT (+ immagini di palese curvatura delle colonne di facciata esterna) forniscono un panorama non molto inverosimile per un crollo.
Di qui a parlare di crollo in un ora ce ne passa, chiaramente, e in quel caso devi essere veramente quantitativo. Ma in generale mi sembra più che verosimile.

Citazione:

Solo che tu continui a dire che la causa del crollo non c'entra nulla con la dinamica del crollo. A me pare invece che sia proprio su quello che si deve indagare.


Scusami se mi permetto, ma questo è uno degli errori più comuni, a mio avviso, nelle critiche alla VU.
Che c'entra la dinamica con quello che dico io. Io dico che mi posso aspettare che la struttura ceda. Da qui a dire che poi la dinamica sia stata quella che è stata è tutta un altra cosa.
Sono d'accordo che si debba indagare sulla dinamica, ma è un argomento incredibilmente (ma proprio incredibilmente) più complicato. E di certo non è un argomento su cui puoi ragionare con l'intuito o con il "a me sembra".
La mia opinione personale è che se la struttura fosse crollata in un altro modo, lasciando più del solo 5% della torre in piedi, che so, diciamo il 50%, non avrebbe fatto molta differenza mediaticamente. Quindi non capisco molto tutti questi discorsi, ma queste sono solo opinioni.
Il fatto è che ai miei occhi il possibile collasso con la dinamica non sono connessi. Può essere benissimo che il core era stato indebolito per facilitare la dinamica, ma non il collasso iniziale. Che ne so, ci sono un milione di possibilità.
Ma continuo a credere che siano argomenti diversi, seppur meritevoli entrambi di studio.
Se mi posso permettere un commento personale, PA ha detto più volte che magari il Nist non ha interesse a simulare la dinamica, perché per loro potrebbe essere ovvia, e magari è pure così. Però invece secondo me è un problema interessantissimo per il dipartimento di matematica applicata. Chissà se in futuro qualche università non faccia una simulazione.
Ancora non ho potuto leggere questo ultimo articolo uscito sui crolli, perché non mi risulta sia stato già pubblicato. Ho letto quello di Bazant et al. ma non così approfonditamente da poterne affrontare una critica (non so neanche se ne sarei capace). Posso sicuramente farne una review, in quanto le equazioni differenziali non sono particolarmente complesse, ma non sarei in grado al pari di un ingegnere (e ci mancherebbe) di giudicarne la validità degli assunti iniziali.

Citazione:

Spero condividiamo il fatto che a nessuno è mai interessato sapere a che temperatura l'acciaio si indebolisca, ma come sia possibile che tre edifici, con danni diversi ed incendi diversi per estensione e natura, si comportino esattamente allo stesso modo. Cioè che i loro crolli, che per loro natura dovrebbero essere un evento caotico, invece si presentino sostanzialmente identici tra loro.


No, a me sembra che a molti ancora non sia arrivato il concetto che se c'è un incendio e non hai delle ottime protezioni prima o poi la struttura collassi comunque.
Sinceramente non mi aspetto molte più differenze di quelle che ci sono effettivamente state tra WTC1 e WTC2, nel senso che erano identici, quindi mi aspetto un comportamento leggermente diverso, non completamente diverso. E un po' di differenze ci sono state. Per valutare se queste differenze sono troppo poche, beh, che devo dire, possiamo veramente essere quantitativi? Rimane un po' troppo alle impressioni personali.
Questo non vuol dire che io giustifichi entrambi i crolli, dico che se uno è reale, lo è anche l'altro, e mi aspetto un comportamento simile.
Per quanto riguarda il WTC7 ancora il tutto è un po' confuso. Sono proprio curioso di leggere il materiale che il Nist sta studiando ormai da un bel po'...
Però, se posso essere onesto, le immagini del crollo del WTC7 fanno di quel crollo una dinamica completamente diversa dal crollo delle torri. L'unico punto in comune è che il anche il WTC7 è crollato per intero, ma seguendo una dinamica completamente diversa.
Sì, sono proprio curioso di leggere il resoconto.

Citazione:

Quindi sprechiamo tempo ed energie per cercare di capire come è andata, invece che attaccarci a mezze frasi.


Che intendi?

Citazione:

C'è una domanda che chiedo ad ogni persona che ha più conoscenze di me in fatto di fisica e/o ingegneria. E' possibile sapere in maniera accettabilmente precisa la quantità di energia necessaria a dar vita ad un crollo con le caratteristiche dell'11/9?


Dipende che intendi per dar vita. Lo scomparire "per magia" di un piano ti dovrebbe già dare energia sufficiente, e mi pare che questo sia stato calcolato da qualcuno in termini di energia potenziale gravitazionale.
Questo perché la massa era smisurata. Ma chiaramente tutto dipende da quanto le restanti colonne portanti degli altri piani potevano fare resistenza.
Io dovrei informarmi un bel po' prima di poter rispondere con dei numeri. Ma paragonare lo sforzo a cui normalmente le travi sono sottoposte ad un impatto dinamico non è cosa facile.

Citazione:

Se sì, è possibile paragonarlo all'enegia eventualmente impiegata in un crollo spontaneo?


Non credo, nel senso che non credo otterresti un gran che. Ci sono delle demolizioni controllate in cui semplicemente viene fatto scomparire un piano (nel basement, di solito). E il resto del crollo è solo energia potenziale gravitazionale. Quindi è plausibile che questo accada anche nelle torri gemelle. Ripeto, tutto sta nello stimare la resistenza all'impatto dinamico delle restanti colonne portanti. In linea di principio puoi farlo, ma non è cosa facile.
Comunque nell'articolo di bazant c'è sicuramente una stima di quanta energia perdi ad ogni piano, rispetto a quanta ne acquisti gravitazionalmente. Se ti fidi di quei calcoli o di quelli dell'articolo in uscita puoi (o possiamo, ma per essere quantitativo ho bisogno di più tempo, perché quando metti mano ai numeri devi sempre essere cauto e sapere cosa stai facendo) facilmente calcolare la loro stima e paragonarla all'energia iniziale (ma forse ho detto una stupidaggine, perché loro sicuramente hanno usato l'energia nelle loro formule).
Un'altra cosa che si può fare è vedere articoli precedenti al 911 riguardo ai crolli, capire come hanno stimato la quantità di energia persa per impatto su ogni piano, e da lì provare a fare delle stime sulle TT.
Ma è un lavoro di immensa e complicata ricerca per un non ingegnere (quindi anche per me, anche se capisco le formule non vuol dire che le mie stime siano appropriate per un crollo, perché l'energia necessaria non è una quantità assoluta come l'energia disponibile).
Forse sono stato un po' confuso, ma spero di essere stato almeno utile.

Citazione:

Finora le risposte latitano, ma tu mi sembri una persona disponibile e che parla di quello che sa, magari mi puoi dare una mano.


Vediamo quello che si può fare. Partire dal secondo articolo di Bazant et al. è la cosa migliore, secondo me. Almeno per farsi un'idea.
Il punto è che di stime di energia persa per piano ne sono girate così tante; alcune erano così assurde che se fossero state vere allora ogni demolizione controllata avrebbe dovuto far esplodere "ogni" colonna in "ogni" piano, invece sappiamo che questo fattore varia di palazzo in palazzo, e di materiale in materiale (cemento armato, acciaio, etc). Altre forse erano così ottimiste che praticamente nessuno palazzo offrirebbe mai nessuna resistezza.
Insomma, non è materia facile, c'è veramente da rimboccarsi le maniche.

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Citazione:

LoneWolf Citazione:
Ammetto la mia ignoranza, chi mi traduce questa frase?

Lo scoppio è una combustione che avviene in un tempo brevissimo. Il motore a scoppio non si basa sul fatto che la benza scaldi di più, ma sul fatto che, rispetto al legno, scoppia, appunto, e non brucia lentamente.

Dico bene, Ruggero?


Per me è più che ok per rendere l'idea!
Anzi, rende meglio di quello che ho detto io.
Ciao,
Ruggero

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