Re: Instabilitࠤa carico di punta

Inviato da  manalive il 27/9/2006 18:22:47
Forse è opportuno dire ancora due parole sulla velocità di consumo del troncone sommitale, cioè su quello che nei miei appunti ho battezzato come “coefficiente di autodistruzione” e che ho indicato con “k”, che è il rapporto tra la velocità di distruzione dal basso del troncone sommitale e la velocità di distruzione dall’alto del troncone basso ancora intatto.

La prima approssimazione, quella che non prevedeva consumo del troncone sommitale, implicava ovviamente k=0.

L’ottimizzazione di cui accennavo, trovata considerando i fatti, implica k=0.15, ed equivale a dire che per ogni metro di abbassamento del fronte di distruzione il troncone sommitale si accorcia di 15 cm.

Vale forse la pena di notare che, se il coefficiente di autodistruzione valesse 1, cioè la distruzione fosse simmetrica verso l’alto e verso il basso, il collasso si fermerebbe ad una distanza dal livello di rottura circa uguale all’altezza del troncone sommitale, vale a dire verso il 76-esimo piano per la torre nord e il 50-esimo piano per la torre sud.

Vi suona un campanello?
Esatto, è quello che dice Gordon Ross! Ed in effetti, cercando bene tra le righe del suo lavoro, risulta che assume senza tanti discorsi un coefficiente di autodistruzione di 1. Direi anzi che, al di là dell’errore di principio che fa quando vuole applicare la conservazione del momento, il suo argomento forte è proprio questo, e da qui si dedurrebbe che, siccome il collasso delle torri non si è fermato all’altezza prevista, per forza ci dovevano essere delle bombe!

Ora a me sembra invece che non sia così ovvio che in assenza di bombe k DEVE essere uguale a 1, anzi, che ci siano un bel po’ di motivi per pensare che sia abbastanza più piccolo di 1. Lì per lì mi vengono in mente i seguenti:
1) intanto la forza che spinge dall’alto sul troncone inferiore è molto maggiore di quella che spinge dal basso verso il troncone superiore: quest’ultima è solo la forza che ho chiamato viscosa, mentre quell’altra è almeno la forza viscosa più il peso del troncone superiore più il peso della poltiglia di macerie prodotta dalla distruzione di alcuni piani prima che questa schizzi orizzontalmente di lato;
2) poi c’è il fatto che la cosiddetta forza d’inerzia, quella che alcuni hanno voluto studiare imponendo la conservazione della quantità di moto, di sotto si sfoga sul troncone di torre per triturarlo, mentre di sopra si sfoga contro la poltiglia facendola schizzare di lato;
3) poi ci sarà anche il fatto che un po’ di trasferimento di quantità di moto verso il basso a macerie di varia dimensione ci sarà pure, anche se la quantità di moto non si mantiene, e questi proiettili può essere che anticipino in basso l’azione distruttiva del crollo indebolendo già prima la struttura (cosa che non succede di certo verso l’alto);
4) ed infine (per quel che mi viene in mente stasera) può essere che la struttura sia preventivamente indebolita sotto il fronte dell’onda di distruzione proprio dalla precompressione operata dalle forze che deve sostenere, cioè da una vera e propria “onda di collasso”, e anche questo non si verifica per il troncone superiore.

In conclusione, a me non sembra che k=0.15 sia un valore inaudito per il coefficiente di autodistruzione, anche se convengo che questa affermazione andrebbe sostenuta da studi più approfonditi.

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