Re: Acciaio e temperatura: ma il tempo?

Inviato da  gandalf il 21/8/2006 15:38:39
Ciao Henry,



tu scrivi:



“Veniamo all'aspetto balistico: lo spessore dei rivestimenti, perché di tali si tratta, non é dell'ordine che citi, ma si riferisce a pannelli che nel caso maggiore, hanno lo spessore di 2 pollici, cioé circa 5-6 cm.
Nei disegni si vede chiaramente che questi pannelli, fra l'altro, sono in gesso, per cui l'eventuale presenza di componenti in calcestruzzo é limitata, se confermata, ad alcuni elementi più robusti quali potrebbero essere i parapetti.”



Mi stai dicendo (non sono ironico, giuro) che gli ascensori del WTC correvano tra pareti di gesso? Io (lo ripeto) non sono un tecnico ma immagino che le colonne degli ascensori debbano essere costruite con materiale resistente… Gli ascensori erano con cavo d’acciao o con guida laterale (capisci che la cosa è un po’ diversa)? Se fossero stati a cavo d’acciaio comunque per la sicurezza so che le cabine dovrebbero essere provviste di un sistema frenante autonomo che dovrebbe “far presa” su una parte portante dell’edificio, non su un muro di gesso (almeno credo…). Se fossero a guida laterale va da se che i muri avrebbero dovuto essere portanti.



Tu scrivi



“In realtà, come dicevo, siamo in presenza di pannelli in GESSO, con solamente alcune parti prefabbricate in calcestruzzo.
La resistenza meccanica del gesso e del calcestruzzo agli impatti é da quasi nulla ad appena mediocre, per cui non cambia assolutamente nulla ai fini balistici”



Se non erro il NIST nel rapporto menziona questi muri di gesso tra i sistemi anti incendio (“internal non structural fire rated walls” Rapporto NIST pg 12) presenti all’interno delle torri (nel senso che erano psti a protezione delle colonne del core). Io non riesco a figurarmi una dinamica per cui in fase di impatto dell’aereo vengono polverizzati i muri di gesso, vengono strappate le protezioni antincendio dalle colonne del core e, contemporanemente vengono accumulate una serie di supellettili proprio in prossimità delle colonne stesse e che andranno poi ad alimentare il fuoco… Nella mia testa la violenza dell’impatto (di fatto in entrambi i casi gli aerei hanno trapassato le torri) la maggior parte dei supellettili avrebbe dovuto esssere frantumata nell’impatto iniziale o sparpagliata per tutto il piano o, seguendo il moto dell’aereo all’interno dell’edificio, accumularsi sul lato opposto rispetto al punto di impatto…

Vediamo se riesco a spiegarmi: al momento dell’impatto, una volta perforate le colonne esterne, l’areo non incontra altro che suppellettili fino al core: quindi presumibilmente l’aereomobile si tirerà con se una parte di tali suppellettili (ma non tutti quelli che incontra sulla sua strada). Poi l’aereo (o quello che ne è rimasto) arriva al core con la forza sufficiente per danneggiare o recidere una serie di colonne portanti, demolisce i “fire rated walls”, estirpa la schiuma ignifuga dalle colonne ma si scorda dietro di se i detriti?? Perché i deriti (o meglio una parte di essi) non proseguono con l’aereo il moto di sfondamento dell’edificio? Perché simulare il loro accumulo nella parte centrale dell’edificio e non in quella opposta rispetto al lato di impatto? Personalmente la trovo una ipotesi un po’ azzardata…



Tu scrivi:



“Immagino che anche tu ti renda conto che non ha alcun senso quanto hai calcolato.”



Sì, ammeso che i muri in cui alloggiavano gli ascensori fossero di gesso sì……





Tu scrivi:

“Per quanto riguarda la colatura, so che una recente inchiesta giornalistica, di cui però non posso darti specifiche perché non é reperibile sul web, conclude che si tratti di alluminio, anche se la mia personalissima idea é un po' diversa: io penso che si tratti di altri metalli provenienti da impianti presenti all'interno della Torre, come potrebbero essere elementi di batterie di continuità statica che sono stati fusi da corto circuiti (ma é solo un'ipotesi, non ho prove a supporto).”



Ma ho visto male io o la colatura inizia 20 piani sotto il punto di impatto??

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