Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?

Inviato da  Henry62 il 9/8/2006 14:48:33
Ciao,
concordo con Ashoka che l'energia misurata dalla magnitudo di 2,1 Richter sia un'inezia per un terremoto naturale, ma non lo é se si considera che tale onda deriva da un urto (il crollo), che é avvenuto in una zona molto limitata della superficie terrestre.
Un conto é dire che un terremoto di 2,1 Richter non crea problemi, un conto é dire che c'é stato un urto e che l'effetto dell'urto é stata una scossa sismica misurabile con una magnitudo di 2,1 Richter.
Tu sai, Ashoka, che la scala Richter é una scala oggettiva, che misura energie, mentre la Mercalli é una scala relativa che misura i danni.
Una scossa di 2,1 Richter può anche non arrivare a 1 Mercalli se stiamo parlando di costruzioni anti-sismiche, ma se succede in un territorio di costruzioni di muri a secco, puoi avere anche 3-5 Mercalli.
Il problema non é la misura della magnitudo, ma come l'urto del crollo delle Torre Sud possa aver compromesso in termini di stabilità la base dì appoggio della Torre Nord.
Penso fosse questo il quesito posto da Davlak, anche se penso sia francamente difficilissimo azzardare una risposta in un senso o nell'altro.

Vorrei precisare, in merito alla mia risposta precedente a Davlak, che io non penso che gli incendi siano proseguiti nel sottosuolo per settimane, ma che nel crollo si siano sviluppate energie (quindi temperature) elevate causate da fenomeni diversi ma concorrenti e che, complice il mantello di macerie che ha fatto da isolante, tali temperature si siano mantenute elevate ANCHE per effetto di fenomeni di ossidazione dello stesso acciaio.
Non vorrei per il momento entrare in questo argomento, che sto cercando di approfondire per poi proporlo, come al solito, alla pubblica discussione, ma ho il sospetto (qualcosa di più, a dir la verità) che i famosi e inconsueti fenomeni di ossidazione rapida dell'acciaio (ricordate la solfitazione?) abbiano contribuito a mantenere alta la temperatura delle macerie, come una sorta di combustione ma in assenza di aria, compensando la perdita di calore per conduzione e irraggiamento.

Quindi, tanto per capirci, anche se il gas era chiuso, qualcosa poteva comunque produrre calore (anche se non era un vulcano)...
Ciao

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