Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?

Inviato da  Henry62 il 25/7/2006 8:57:22
Buongiorno Rox,
se mi posso permettere ti vorrei ringraziare per aver finalmente fatto sentire una campana pro teorie alternative alla VU che almeno fissa alcuni punti:

- il collasso (non il crollo) é un fenomeno ondulatorio;
- la dinamica del collasso avviene per linee verticali;
- la teoria del pancake non ha niente a che vedere con quanto detto finora (affermazione di principio che però poi l'autore dimentica).

I primi due punti erano stati molto contestati in questa discussione, il terzo era l'argomento della discussione in corso prima che degenerasse, per cui spero che ora sia chiaro quanto ho finora affermato, scatenando reazioni da ring.
Per chi si occupa di impatti e resistenza balistica questi sono principi basilari, che impediscono l'uso di modelli semplificati.

Ora vorrei leggere con calma quanto afferma Cherepanov e poi, se vuoi, ne parliamo.
Comunque grazie.


Edit 1:
Alcune premesse fatte da Cherepanov credo siano abbastanza deboli, come per esempio la critica all'ipotesi che nei piani impattati il rivestimento protettivo sia rimasto al proprio posto; nel fare i propri calcoli considera solamente il combustibile dell'aereo e non l'incendio del materiale combustibile presente nel palazzo e accumulato presso le colonne che poi subiranno lo shock termico.
L'affermazione che la temperatura all'interno di un motore d'aereoplano non superi i 700°C, ma che anzi la temperatura media (rispetto al tempo?rispetto allo spazio?) delle pale della turbina resti ben al di sotto, penso sia opinabile.
Per quanto riguarda il creep, questo non é un fenomeno in cui si deve tener ferma una variabile e vedere cosa succede all'altra; mi spiego meglio: il creep é influenzato in modo non lineare da pressione e temperatura, a parità di materiale.
Non si può dire che il creep é stato provocato dalla temperatura, ma solamente dalla combinazione di temperatura e pressione. Tutta la critica del capitolo 2 (Triggering mechanism...) risente di questo errore di impostazione, quindi l'affermazione "There is no time for creep action" é palesemente una forzatura funzionale a ciò che si é posto come obiettivo.

L'affermazione che a 800°C il calo della resistenza meccanica di un acciaio sia del 10-20% é un errore ENORME: a quella temperatura, secondo la documentazione NIST, non il calo ma la resistenza complessiva é il 10-20% di quella a temperatura ambiente (vedere mio post precedente con grafico andamento resistenza-temperatura), quindi il calo é del 80-90%.

Edit 2:
nonostante le premesse, nel paragrafo 4 l'autore riattribuisce arbitrariamente alla VU un meccanismo di collasso multiplo a pancake ("To explain the free fall regime of the collapses, the "theory" (ndr:VU) assumes that at any moment of collapse there are exist an upper part of the tower that moves down and an underlying structure that rest intact, and that the underlying structure produces no reaction and resistance to the falling upper part because..." che non é altro che la teoria pancake!
Per quanto riguarda l'analisi seguente, relativa alla lunghezza dei rottami risultanti dal collasso delle colonne, mi pare che i fatti (fotografie delle macerie) contraddicano quanto affermato (cioé rottami delle colonne della lunghezza di 1 metro...): é evidente a tutti , mi pare, che le macerie delle colonne non erano riconducibili a pezzi di circa un metro, tanto é vero che hanno dovuto usare la fiamma ossidrica per tagliarle.

E' interessante l'affermazione che l'onda di frattura si propaghi a circa 6 Km/s, io avevo sostenuto 4,9Km/s, che é la velocità del suono nell'acciaio e che é il parametro comunemente adottato nell'analisi degli impatti balistici, il che significa, secondo l'autore, che in 0,05 s da OGNI collasso (di nuovo la teoria pancake che ritorna!) l'onda si propagasse nella struttura sottostante.

Guardiamo le conclusioni, ora:
1) il creep non ha avuto un ruolo determinante;
2) i collassi sono stati innescati da cedimenti tensili di colonne non surriscaldate;
3) lo stress dinamico dell'impatto della struttura superiore nella fase iniziale di ogni collasso, non era in grado di innescare il collasso progressivo dell'intera struttura ;

e fin qui tutto in linea con quanto ci si attendeva, ma poi c'é questa altra affermazione:

4) " A fracture wave, originated after tensile failure of some cold bearing columns in the critical floor, disintegrated each building for about 0,05 s and produced the sound of explosion, and steel fragments freely fell down while glass, concrete and marble fragments created dust clouds."
The fracture wave mechanism is the most plausible hypothesis because it is supported by the facts of the matter and by the accurate calculations. However, the exact conditions triggering fracture waves need to be studied which is a challenging problem for the future."

Ohibò, un'altra spiegazione alternativa alla VU, che non condivido per impostazione per i motivi detti, che si conclude però dicendo che esiste un fenomeno fisico, quello che mi sto sforzando di far capire e per cui sono stato preso per i fondelli da Max-Piano, cioé il fenomeno impulsivo del collasso come stato ondulatorio che si propaga in tutta la struttura, che giustificherebbe il collasso ed il crollo SENZA PARLARE DI THERMITE E DI DEMOLIZIONE CONTROLLATA!!!

Ho paura che qualcosa non quadri in questo studio, visto che non dice che il crollo delle Torri abbia violato una legge di natura, oltre che, naturalmente, assumere come VU quella che dice il NIST nel suo report definitivo e non quella proposta dalla CNN o dal New York Times.

Ciao
Enrico

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