Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1

Inviato da  Ashoka il 10/7/2006 20:20:38
Citazione:
Con l’urto anaelastico già dissipiamo la massima energia (cinetica) possibile, non basta?
Se l’energia diventa calore la quantità di moto cosa diverrebbe?


La quantità di moto non è una energia... e si conserva tutta infatti in questo modello. Infatti

m1v1 = (m1+m2)v2

Ma questo non tiene conto di deformazioni etc. Facciamo un esperimento mentale che aiuta a chiarire:

un blocco cubico di ferro da 1 kg impatta con velocita 2 m/s contro un blocco cubico di derro da 1 kg. Urto anelastico (ovvero i due corpi proseguono come fossero uno solo) ed entrambi proseguono con velocità 1 m/s (la quantità di moto si conserva tutta ma l'energia cinetica no).

Ora lo stesso blocco da 1 Kg impatta, con la stessa velocità, contro un blocco da 1 kg di “gommapiuma” che occupa un grande volume a parità di massa ed è molto “morbida” (termine tecnico! ). Il “blocco” magari penetra nella gomma piuma ed il sistema completo potrà anche proseguire nel moto ma la quantità di moto non si conserverà.

Citazione:
Cmq ok sono d’accordo: non tutta la quantità di moto compie un’azione utile nel crollo: quella presente nei pezzi che cadono fuori dal perimetro è persa, va bene; il punto è quanta.


Il nostro caso non è di un blocco che cade nella gomma piuma ma che fa “pressione” su delle travi di acciaio (i cosiddetti vincoli).

Come nell'articolo che abbiamo tradotto parte dell'energia spesa (e quindi non quella persa nel modo indicato sopra ma altra) deve essere spesa per deformare i vincoli. Come funziona?

A) In un primo tempo la trave si comporta in modo elastico nel sopportare il carico. A tensione crescente corrisponde una deformazione crescente (come nella molla) ma poi, eliminata la tensione la trave tornerà allo stato originario.

B) Vi è una forza limite oltre la quale la deformazione procurata non sarà più di tipo elastico ma plastico. In questo caso la deformazione rimarrà anche quando la tensione che l'ha causata verrà rimossa (snervamento)

C) Quando viene superata una certa deformazione poi la forza richiesta per deformare ulteriormente l'oggetto calerà vistosamente sino ad un certo punto in cui si verificherà la rottura.

Immagina la trave verticale che subisce un carico. Aumenta il carico dopo l'impatto e si redistribuisce (siamo ancora nella fase A). Poi arriva l'impatto del piano in caduta il quale deve superare la tensione di snervamento e la deformazione diventa plastica... poi la trave si piega... ed infine si rompe.

Questa è tutta energia spesa che non sarà più utile durante il moto di caduta e di cui non si tiene conto nella equazione di conservazione della quantità di moto.

Ashoka

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