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Citazione:Redazione ha scritto:
Esiste, in rete, almeno una parte del film (oltre ai titoli di coda, che mi sembrano più che altro una presa in giro)?
Non mi risulta che esista ancora in rete, è già tanto se c'è qualche accenno sulla sua uscita! L'ufficio di "Marketing" di Zero è al lavoro (europei di calcio permettendo ), prima o poi verrà pubblicizzato sui siti istituzionali (zerofilm.info, gruppozerodistribuzione.it, megachip.info) dopodichè, altrettanto prima o poi sarà anche in rete! Intanto nelle librerie c'è, ho controllato , e da fine aprile , come da tabbellina di marcia del resto ! (Sè è una presa in giro quella dei titoli di coda non era nelle intezioni di chi li ha messi in giro )
Era una domanda retorica.
Che l’ufficio marketing stia lavorando non lo metto in dubbio, che il dvd e il libro siano in vendita è un dato di fatto ma, a mio avviso, il nocciolo della questione “zero” resta un altro:
perché si è deciso di “investire” 500mila euro per produrre un docu-film quando ne esistevano molti altri? La risposta che viene data è: perché vogliamo arrivare fuori da internet attraverso le sale cinematografiche, finchè non recuperiamo i soldi di produzione il film non sarà distribuito gratuitamente.
1)Affidare alla distribuzione cinematografica la fruibilità di un film indipendente è un suicidio. Per quanto il film sarà distribuito in piccole sale d’essai o circoli del cinema la sua fruibilità avrà raggiunto un range di spettatori raggiungibile in un ora su GoogleVideo o via p2p. Produrre un film indipendente (tengo a sottolineare indipendente, non sul 9/11) al giorno d’oggi significa nel migliore dei casi arrivare in una cinquantina di sale in tutta italia. Se va benino, 4 o 5 cinemini e poi in dvd. Quindi “di principio” la maggiore fruibilità non la si otterrà mai nei cinema, ma al massimo attraverso la televisione tradizionale. (cosa che, piano piano, è avvenuta in modo “naturale” con il passaparola di internet. Matrix docet).
2)Visto che tutta la produzione del film è stata indipendente si deve anche sperare che qualitativamente il film sia valido e che porti nuovi argomenti (altrimenti non si capisce il perché di un “nuovo” film). La natura “indipendente” del Gruppo Zero lo ha portato a dissociarsi 8se non praticamente a mai nominare) i movimenti presenti da anni in internet per il 911 con il risultato di erigersi a detentori e realizzatori e scopritori di questi eventi. C’è (mediaticamente) il rischio di un effetto boomerang dove un movimento che è riuscito ad arrivare nei media tradizionali proprio dagli stessi venga sconfitto perché appunto “solo”.
3)Terza cosa, ora che il DVD è uscito, è inevitabile che tra pochi giorni si trovi in circuiti p2p. Quello che interessava era che la fruibilità avvenisse con consenso dei produttori, cosa che non è avvenuta per i motivi di prima. Questo, se vogliamo, è un fianco scoperto lasciato ai soliti debunker che accusano i movimenti 911 di !arricchirsi” tramite la vendita dei dvd. Chiunque sa che non è vero, ma è comunque un’accusa dalla quale non si potranno difendere, quando invece a tale accusa si è sempre risposto “non è vero, è tutto gratuito sul web”.
Insomma, io sono ancora curioso di vedere questo Zero, ma mi sarebbe piaciuto vedere 500milaeurozzi investiti meglio che in una produzione cinematografica e in cofanetti patinati. Per ora, ovviamente, aspetto a giudicare la pellicola.
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