il danno che i teorici del complotto stanno arrecando è veramente forte

Inviato da  tommasso il 6/10/2006 17:13:51
Quando la miopia è veramente forte
Due parole sul complotto dell'11 Settembre
Il danno che i teorici del complotto stanno arrecando è enorme
Paolo Barnard (giornalista Rai; autore di)
6 ottobre 2006
Credo che le persone ancora capaci di buon senso fra coloro che si definiscono antagonisti dell'Impero debbano una volta per tutte prendere posizione su questa deriva febbricitante che ha sequestrato e stravolto oltre ogni immaginazione la giusta richiesta di riaprire le indagini sull'11 di Settembre 2001.
C'è una febbre che contagia molti, e che vuole trovare il Male assoluto alla Casa Bianca accusandola di aver pianificato gli attentati cosiddetti 9/11.
Permettetemi solo due commenti, due chiamate a tornare alla ragione.

Primo: non c'è bisogno di scatenare scenari selvaggiamente fantasiosi per inchiodare Bush-Cheney alla croce dell'infamia politica. Basta, e avanza, quello che hanno già fatto. Ne basterebbe un decimo, a dir la verità: Crimini di Guerra (secondo la Quarta Convenzione di Ginevra e Protocolli Aggiunti), Crimine Supremo (secondo i Princìpi di Norimberga), Tortura, Terrorismo di Stato, Attentati alla Democrazia, e altro ancora. Secondo la stessa legge americana (War Crimes Act, 1996) sarebbero passibili della pena di morte per tutto ciò. Non vi basta? Il rincarare questa dose con illazioni sgangherate sul Complotto neoconservatore dell'11 di Settembre ci espone al rischio di perdere ogni credibilità presso quel poco di opinione pubblica che con tanta fatica stiamo cercando di informare sulle micidiali narrative storiche falsate degli ultimi decenni. Se siamo finora riusciti a convincere quelle poche persone della necessità di opporsi al disegno criminale delle oligarchie neoliberali nel mondo, lo dobbiamo al lavoro paziente e preciso, costante e dotto, pacato e realistico di tanti attivisti seri che sanno misurare le parole e leggere la realtà dei fatti. I roghi laici, veri e propri linciaggi emozionali a furor di popolo, dell'esercito dei teorici del Complotto 9/11 stanno distruggendo quel lavoro.

Secondo: se per un attimo ci alziamo al di sopra del polverone delle prove e contro-prove, perizie e contro-perizie, testimoni e contro-testimoni, e della immensa quantità di indizi e contro-indizi che furoreggiano gli uni contro gli altri in questa disputa su chi abbia veramente colpito l'America l'11 di Settembre, troviamo il terreno della ragione. E allora vi invito a ragionare.
Dovete chiedervi: e il rischio? Un presidente americano che seduto alla sua scrivania contemplasse l'impresa di sterminare migliaia di propri concittadini per un qualunque fine, si chiederebbe: cosa rischio? E in cambio di che cosa? Il rischio per Bush, se smascherato, sarebbe la sua sicura condanna a morte per alto tradimento, la sua iscrizione nel ruolo di americano più infame della Storia da oggi all'eternità, la fine totale del partito Repubblicano, la rovina nella vergogna più abietta della sua famiglia. E in cambio di che? Petrolio? Egemonia Usa nel mondo? Il baratto dal suo punto di vosta non è sostenibile, semplicemente perché se il complotto riuscisse ci guadagnerebbero principlamente gli altri (un presidente miliardario in pensione cosa ci guadagna?), ma se fallisse pagherebbe soprattutto lui, e che prezzo! Vi rendete conto del prezzo per un presidente americano?
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salud!

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