Questa storia dei servizi segreti deviati, dello Stato parallelo, delle BR come strumenti inconsapevoli della ferocia dei nostri governanti l'abbiamo già troppo vissuta sulla nostra pelle per tentare di viverla sulla pella degli altri.
Applauso, anche se qui la sua copertura è saltata: troppo forte la tentazione di far trasparire le sue idee. Effettivamente tutto quello che ha detto è esistito, quindi dobbiamo pensare che Grasso sia dei "nostri". Ma voi l'avevate mai pensato il parallelo con le BR. Meraviglioso.
L'11 settembre sarebbe dunque una gigantesca fiction, che sotto l'apparente regia di Bin Laden nasconde la regia sostanziale di Bush, e con il fantasma della colpa islamica copre la realtà della colpa americana. Svelata l'apparenza, troveremo così la verità? C'è davvero un nocciolo di verità dietro il velo dell'apparenza, o di fronte allo scacco della ragione (e della ragion di stato) quel nocciolo ci viene da fantasticarlo pur di non rassegnarci (come per molti fu e ancora è per il caso Moro in Italia)? O piuttosto la verità dell'11 settembre è inseparabile dalla dimensione fantasmatica e virtuale dell'evento e dei suoi attori? Non c'è bisogno delle interpretazioni cospirative per capire quello che l'apparenza basta a mostrare: la contaminazione fra attaccante e attaccato, il coinvolgimento degli aerei-kamikaze nella tecnologia e nell'immaginario americano, la simmetria fra le prediche di Bin Laden sull'asse del Bene e i discorsi di Bush sull'asse del Male e tutto quello che fin da subito diede all'11 settembre più l'impronta di una implosione dell'Occidente che di una esplosione sull'Occidente
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