Re: Stasera SPECIALE TG1 I MISTERI DELL'11 settembre

Inviato da  Henry62 il 4/9/2006 15:45:21
Ciao Edo,
ti devo una risposta perché vedo che l'affermazione, che già avevo postato nella ricostruzione fatta sul Pentagono, viene fraintesa.

Le ali, nei diversi impatti anche contro i lampioni, hanno certamente perso dei frammenti e nell'impatto contro il generatore é assai probabile, per non dire quasi certo, che si sia staccata del tutto, proseguendo comunque la sua corsa.
I motori hanno descritto le traiettorie che ho già descritto (ricorda l'immagine con le 3 traiettorie, dove dissi anche dove , secondo me, bisognava crecare i resti del motore di destra). Il punch-ou é stato prodotto da motore di sinistra e fusoliera.
Ti segnalo inoltre che ora ho la completa mappa dei resti delle vittime identificate e credo che la cosa sia importante, per cui penso di aprire un apposito thread sull'argomento. Comunque, che le ali siano state decurtate di un bel pezzo era già stato scritto mesi fa - ti ricordo le discussioni con Salistrari.
Tifoso e Virgilio stanno lavorando sugli aspetti più particolari del volo dell'aereomobile: lasicmoli lavorare.

Per Tifoso:
entrambi i comandanti hanno guardato con particolare attenzione l'accelerazione verticale (o meglio la sua variazione) rilevata dal FDR per dire che l'aereo era guidato da pilota. Non mi chiedere perché, lo sai che non mi occupo di questioni di volo, ma dall'analisi degli ultimi 3 secondi del volo hanno detto subito questo.

Ciao

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EDIT:
ti riallego, per tua comodità, quanto avevo già scritto a suo tempo:

IPOTESI RICOSTRUZIONE ATTACCO PENTAGONO

Le fonti utilizzate:

- Rapporto della Contea di Arlington, “After action report on the response to the September 11 terrorist attack on the Pentagon”, 2002
- Rapporto ASCEE, “The Pentagon building performance report”, 2003
- Manualistica varia ufficiale della Boeing relativa al modello 757
- Immagini rilasciate nel corso del processo Moussaoui;
- Immagini e filmati rilasciati ufficialmente dal Dod;

inoltre, non come base di discussione ma semplice integrazione:

- Immagini reperite in rete.

Veniamo ora alla ricostruzione.
Premetto che per individuare le varie colonne del Pentagono userò la nomenclatura standard composta da cifra e lettera.

Alle ore 09,38 locali, un testimone oculare dell’impatto, secondo la testimonianza giurata rilasciata alla Contea di Arlington, vide la punta dell’ala destra del Bo757 colpire il generatore da campo da 750 KW posizionato nei pressi del Pentagono, mentre il motore destro abbatteva parte della recinzione a rete che circondava il generatore. Sempre secondo la testimonianza, rilasciata in un documento ufficiale nel 2002 e quindi antecedente a tale data di pubblicazione, lo stesso testimone vide il motore sinistro emettere una voluta di vapore poco prima dell’impatto (il nome del testimone è Frank Probst ed è stato interrogato successivamente anche dall’equipe che stese il Rapporto per l’ASCEE, confermando quanto già rilasciato in precedenza).
Il testimone prosegue dicendo che scappò via in direzione del Parcheggio Sud, cadendo un paio di volte, mentre piccoli frammenti di ala scendevano ondeggiando intorno a lui.

GENERATORE = colpito da punta ala destra
RETE GENERATORE = colpita da motore destro
AEREO = visto colpire la facciata
ALA DESTRA = colpisce generatore
MOTORE DESTRO = colpisce rete di recinzione generatore
MOTORE SINISTRO = emette una fumata (Vapore? Fumo?)
FRAMMENTI DI ALA = piccoli frammenti si libravano nell’atmosfera in direzione del Parcheggio Sud

Un secondo testimone, Don Mason, dichiara di essere stato in macchina e di essere stato sorvolato dall’aereo, di averne seguito il volo e di aver visto l’aereo impattare con 3 lampioni fra la sua posizione e il Pentagono; vide il precedente testimone Probst, suo compagno di lavoro nell’ambito del Progetto di Rinnovamento del Pentagono, scappare via cadendo, mentre il generatore aveva una piccola esplosione dovuta all’impatto dell’ala destra e vide l’aereoplano colpire il Pentagono fra il generatore e l’eliporto, con l’ala sinistra più bassa di quella destra.
In particolare, ricorda di avere visto la coda dell’aereo mentre l’aereo si infilava nel palazzo e la palla di fuoco scatenatasi dall’impatto superare l’altezza del palazzo.

LAMPIONI = 3 lampioni colpiti da aereo
GENERATORE = colpito da ala destra e piccola esplosione, seguita da denso fumo nero
AEREO = visto colpire facciata e vista coda entrare nella facciata
ALA DESTRA = colpisce generatore e provoca esplosione seguita da denso fumo nero

Sempre il secondo testimone vede delle fiamme provenire, dopo l’impatto, dalle finestre a sinistra del punto di impatto.

FINESTRE A SINISTRA = fuoco provenire dall’interno del palazzo

DANNI VISIBILI SULLA FACCIATA

La linea di giunzione del Pentagono è all’altezza della colonna 11, mentre dalle immagini ante crollo si vede che la zona danneggiata, dove non è più presente la facciata, parte dalla colonna 8 del piano terra (primo piano secondo gli Americani); sono completamente assenti le colonne 10, 11, 12, 13 e 14..
Al primo piano (secondo piano per gli Americani), il danneggiamento completo della facciata inizia dalla colonna 11 fino alla colonna 15, con però le finestre ad alta resistenza ancora al loro posto, nonostante la facciata sia scomparsa nella parte bassa, fra le colonne 11 e 13. La sola colonna mancante a questo piano è quella individuata dal numero 14.
I piani superiori al primo (secondo per gli Americani), risultano integri a meno di segni di impatto di frammenti al terzo piano (quarto per gli Americani) sulla destra della zona di impatto.
Al piano terra le colonne 9, 15, 16 e 17, risultano pesantemente danneggiate; dopo il crollo, anche la colonna 18 sarà interessata dal collasso della struttura.
La zona collassata va dalla colonna 11 alla 18.


IPOTESI DI RICOSTRUZIONE

L’aereomobile è in volo ad alta velocità verso il Pentagono ed incontra sul suo cammino alcuni ostacoli, il più importante dei quali, per la massa, è il generatore.
Nell’impatto, che genera l’esplosione del generatore, l’aereo in volo orizzontale perde parte dell’ala destra e sposta il suo assetto, alzando l’ala destra e abbassando quella sinistra.
Nel momento in cui la fusoliera impatta all’altezza della colonna 14, il motore sinistro è prossimo al terreno o a terra, se preferite.
L’impatto della fusoliera avviene all’altezza del pavimento del primo piano (secondo per gli Americani) o poco sotto, per cui le ali impattano rispettivamente sopra (ala destra) e sotto tale livello (ala sinistra).
Non ci sono segni evidenti di impatto presso la colonna 14 al di sopra del livello del pavimento del secondo piano (terzo per gli Americani).

Dall’analisi dell’interno delle zone non collassate, emerge che i danni principali sono al pian terreno e, in parte al primo piano (rispettivamente 1 e 2 floor), con molte colonne interne del pian terreno che, pur essendosi staccate dal soffitto, risultano abbattute e ancora ancorate al pavimento in posizione prona e tutte con direzione di abbattimento indicante una causa di impatto proveniente dall’esterno facciata (da indicazioni tecniche, risulta un angolo medio di inclinazione rispetto alla fila di 42 gradi, lo stesso che caratterizza l’angolo di impatto della traiettoria dell’aereomobile.
Molte colonne ancora attaccate ad entrambi i vertici risultano deformate con profili continui, da deformazione progressiva e non impulsiva.
A destra della zona di impatto, segni fra le colonne 18 e 20 potrebbero essere i testimoni dell’impatto dell’ala destra, o meglio di ciò che resta dell’ala destra dopo l’impatto col generatore e con la zona ad alta resistenza data dal pavimento del primo piano.
Questo pavimento ha agito da lama nell’impedire la penetrazione della parte esterna dell’ala destra.
Importante segnalare che sempre a questo pavimento e al soffitto del primo piano (2 floor) si deve l’azione di distruzione dell’impennaggio di coda, che non ha impattato verticalmente ma inclinato, in accordo con l’inclinazione delle ali. Sempre al timone di coda si dovrebbe, quindi la distruzione della colonna 14 del primo piano (2 floor). Il crollo di tutta questa parte fa pensare che il danneggiamento delle componenti orizzontali (creazione di una cavità in senso verticale nella zona di impatto, dovuta all’azione meccanica dell’aereo impattante, che ha “consumato” le strutture orizzontali e travolto quelle verticali) sia stato tale da indebolire fin dal primissimo impatto la stabilità dell’edificio, che infatti, osservando le immagini ante-crollo, evidenzia già un cedimento sulla zona di giunzione. Tale cedimento, poi, forse anche in virtù dello snervamento operato sulle strutture in acciaio a causa dell’incendio, ha comportato il completo collasso della struttura.
Entrambe le ali, al momento dell’impatto della fusoliera, sono collassate operando un movimento a forbice verso la fusoliera (il perno di rotazione dei motori, quindi la spinta, da manuali Boeing risulta, a riposo, inclinata di 1,5 gradi a divergere verso la coda), inoltre la massa stessa di motori e carburante dei serbatoi alari avrebbe agito in tal senso.
Una volta penetrata la facciata del Pentagono, la fitta rete di colonne e l’azione di taglio della soletta fra piano terra e primo piano ha rapidamente distrutto l’integrità dell’aereo, operando una minutissima frammentazione dei rottami che a loro volta sono stati inglobati nelle masse in movimento di muri interni e materiali travolti. Interessante notare che l’azione meccanica sulle colonne è individuabile anche sulle colonne del primo piano, non solo del piano terra, per cui si deve ipotizzare una divisione della massa dell’aereo (o meglio dei rottami) su due piani, con gli elementi del motore di sinistra che si sono infilati al piano terra e sono probabilmente responsabili, con gli altri elementi ad alta densità, del punch-out del terzo livello, mentre il motore di destra potrebbe avere subito un impatto molto più consistente contro non solo le colonne ma anche contro l’elemento resistente orizzontale, che ne avrebbe diminuito di molto l’energia cinetica e, probabilmente, distrutta l’integrità in parti di minori dimensioni (ipotesi che giustificherebbe così l’assenza di foro di uscita per il motore di destra).


Spero che questo piccolo studio, frutto di un lungo lavoro di analisi, che ha sicuramente punti che andrebbero approfonditi e che risente della scarsità di informazioni disponibili, possa contribuire ad alimentare un serio dibattito sull’attacco al Pentagono.

Ripeto, per chiarezza, che ciò non significa necessariamente che un Bo757/200 abbia colpito il Pentagono (e se anche fosse, in tal caso, dall’analisi “a distanza” della scena non si può certo dire che fosse il volo AA77), ma che finora non è emerso alcun elemento che renda incompatibile l’ipotesi ufficiale con l’analisi della documentazione al momento esistente.


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