Re: 2001 Odissea nello spazio

Inviato da  Calvero il 29/3/2012 13:50:14
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2001 è il film che amo più di Kubrick, ed è un capolavoro. Detesto invece Full Metal Jacket, per quanto mi piace vederlo e rivederlo. Ovviamente, detestare un opera di Kubrick è un concetto che non ha paragoni nella linea generale del cinema e su come detesto altri film.

Una cosa che è sempre avvenuta con i film chiamiamoli "criptici", e parlo personalissimamente, è che comprendo quando è il momento di vederli. Per quel che mi riguarda ci sono film che non ho compreso e nonostante questo, comprendevo che di MERDA si trattava ...

.. poi ci sono film che non comprendi, ma che la coscienza ti dice - aspetta, verrà il momento.

E il momento arrivò (tardi, ma arrivò) .. 7 anni fa all'incirca.

I segnali c'erano, ma dovevo spiritualizzarli, maturarli, respirarli.

Non solo 2001 è un emanazione di discendenza Nicciana, lo è anche Arancia Meccanica. E al di là del feto astrale inteso come Ubermensch, che è la cosa all'epidermide in tutta l'epica di 2001, quello che fece Kubrick fu un opera in cui decise di fare il balzo "quantico".

Kubrick, con 2001, ha "Dionicizzato" la plasticità estetica della celluloide. In questo senso, si comprenderà profondamente 2001, tra 100 anni. Sempre che il cerchio orwelliano collassi e abbia il suo cedimento strutturale alla cerniera dei tempi.

Si hanno due tipi di emanazioni psichiche per lo spettatore, con 2001. Tagliando un po infantilmente il significato dei termini, abbiamo un discorso di Forma e uno, of course, di sostanza. Il miracolo è che Kubrick (non ora, ma in tempi a venire) ha portato a compimento la sintesi.

Il fatto è che la Forma, in 2001, discende dalla sostanza (...ed è vitale:- non viceversa). Questo è un rapporto simbiotico inaudito nel mondo del Cinema. Il Cinema diviene alchemicamente ancestrale e il risultato ottenuto traccia (ma NON sdogana) il percepire della forza cosmica che innatamente appartiene all'uomo. A ciò si aggiunge un piccolo miracolo, e cioè che in questa equazione Kubrickiana sono escluse le suggestioni subliminali.

La sostanza di 2001 rimane allo stato primordiale, come una sorta di Big Bang, che fluttua nelle reminiscenze delle sequenze che plasmano il nostro percepire, saltando le connessioni logiche attraverso la necessaria cripticità che funge solamente da anti-virus per lo spettatore. Che o non comprenderà l'opera, o la comprenderà.

Sono certo che il lavoro di Kubrick cela antefatti nella produzione che noi non sapremo, ma sono anche certo che nel work in progress di 2001, Kubrick stesso si sia trovato tra le mani un percorso mistico e un destino a cui ha dovuto "obbedire".

Il "magma" e il senso profondo del film, la "mia" comprensione, come è giusto che sia, la tengo per me, come si dovrebbe fare sempre quando l'incomunicabilità diviene la lente di ingrandimento per comprendere la Vita.

In un certo senso è come quando si giunge e si fa l'amore con la donna che si ama perché le parole hanno fatto il loro compito. L'umanità ora deve fare l'amore.

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