Re: 2001 Odissea nello spazio

Inviato da  Emanuela il 8/3/2006 12:33:51
Ciao a tutti/e
per la prima volta intervengo in un argomento non “complottista”

Ho guardato il filmatino esplicativo di 2001 odissea nello spazio…
( http://www.kubrick2001.com/ )
Secondo me guardando solo il film di Kubrick di tutto questo impianto teorico si capisce ben poco, in ogni caso mi sembra un impianto di raro positivismo scientifico.

L’uomo grazie allo strumento e alla tecnologia “si evolve “, “sponsorizzato” da una qualche esistenza aliena di molto superiore a lui. Arriva a uno stadio critico in cui non può più andare né avanti né indietro perché sta nello spazio e perché le sue macchinacce hanno preso coscienza e lo combattono, allora lo sponsor alieno lo promuove comunque a uno stadio evolutivo “superiore” in cui anche la morte viene sconfitta.
Ammazza..! Neanche Auguste Comte nei suoi massimi momenti di fiducia nel progresso scientifico…!

Peccato che a 35 anni e passa di distanza dal film, passato il fatidico 2001, il problema dell’uomo non stia tanto nelle macchine coscienti che gli si rivoltano contro: ma negli effetti distruttivi che la sua “crescita” provoca al pianeta, nei problemi energetici, nei conflitti che ne derivano, nella finanziarizzazione delle economie, e tanto altro… direi anche nella difficoltà di armonizzare la natura di uomo prima cacciatore-raccoglitore e poi agricoltore, degli ultimi 15.000 anni, con i grandi cambiamenti che la tecnica ha portato (solo) negli ultimi 50/100 anni.


Un limite dei film di Kubrick è che secondo me sono troppo fortemente connotati con l’epoca in cui sono stati realizzati. Sia dal punto di vista dei contenuti che – soprattutto - della forma. Per esempio Arancia Meccanica e Odissea: mi sembrano troppo, troppo primi anni ‘70…

Inoltre, l'aspetto di "spot introduttivo" alla Conquista della Luna secondo me non è da sottovalutare. In fondo in ogni plot che si rispetti occorre un momento critico: e la rivolta delle macchine al creatore ci sta benissimo, anzi, aggiunge lustro all'uomo, un quasi-dio, vero e proprio creatore di "coscienze". Poi, il viaggio nello spazio si rivela in realtà il viaggio verso un nuovo stadio evolutivo.. (brutti Russi, scimmie che non siete altro, ve la facciamo vedere noi )

Non vorrei essere troppo critica, il film di Kubrick non è certo banale e contiene elementi visionari (chi ascolta più il valzer di Strauss senza pensare all'astronave?) Ma manca di umanità, nel tentativo di volerla rappresentare. Manca l’uomo. (in questo forse si può dire che è “americano”..).

Dov’è l’uomo secondo me? Forse più in Solaris di Tarkovskij …
Ma, uscendo dalla fantascienza, non posso fare a meno di pensare al mio amatissimo Dersu Uzala …



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