... hollywood, no grazie.

Inviato da  mc il 3/3/2006 13:47:56
Fantascienza alternativa... Solaris...

...e come non consigliare STALKER dello stesso Tarkovskij (lungo e buio)
Giusto per non abituarsi troppo agli stereotipi a "stelle e striscie"...
Due film psico-fantascientifici... piu' che lesinare effetti speciali, si alimentano effetti sinaptici...
(p.s.: sono praticamente introvabili... quindi non cercateli da blockbastard perche' non ci saranno sicuro... (forse ci trovate la versione hollywoodiana con clooney di solaris... no comment).


SOLARIS

Anno 1972, Durata 168, Origine URSS, Colore C
Genere FANTASCIENZA DRAMMATICO

Formato CINESCOPE TECHNICOLOR SOVCOLOR

Tratto da ROMANZO OMONIMO DI STANISLAW LEM

Musiche da PRELUDIO CORALE IN FA MINORE PER SOLO ORGANO BWV 639 "ICH RUF' ZU DIR, HERR JESU CHRIST" DI JOHAN SEBASTIAN BACH

Produzione MOSFILM, UNIT FOUR, CREATIVE UNIT OF WRITERS & CINEMA WORKERS

Distribuzione EURO INTERNATIONAL FILM - GENERAL VIDEO, SAN PAOLO AUDIOVISVI

Regia ANDREJ TARKOVSKIJ

Attori
DONATAS BANJONIS KRIS KELVIN
NATALJA BONDARCHUK HAREY
NIKOLAJ GRINKO IL PADRE
JURJI JARVET SNAUT
ANATOLIJ SOLONITSYN SARTORIUS
VLADISLAV DVORZETSKIJ BERTON
SOS SARKISJAN GIBARJAN
OLGA BARNET LA MADRE
OLGA KIZILOVA LA RAGAZZINA DEI CAMPANELLI
TATYANA MALYKH
V. KERDIMUN

Soggetto STANISLAW LEM

Sceneggiatura ANDREJ TARKOVSKIJ
FRIDRICH GORENSHTEIN

Fotografia VADIM YUSOV

Musiche EDUARD ARTEMYEV
VYACHESLAV OVCHINNIKOV

Montaggio LYUDMILA FEIGINOVA
NINA MARCUS
Scenografia MIKHAIL ROMADIN

Effetti V. SEVOSTJANOV
A. KLIMENKO
MOSFILM F/X UNIT

Costumi NELLI FOMINA

TRAMA
Trama Lo scienziato Kris Kelvin vive in una dacia vicino ad un lago immerso nel verde. Accanto a lui ci sono il padre e una signora di nome Anna. Kris sta trascorrendo le sue ultime ore sulla Terra: è stato incaricato di raggiungere la base spaziale orbitante attorno al pianeta Solaris e decidere le sorti di quella spedizione. Le indagini scientifiche, infatti, sembrano essersi ormai arenate. Lo capiamo dal filmato che Berton, un vecchio astronauta, mostra a Kris e ai suoi familiari. Al contrario di Berton, Kris si dimostra scettico nei confronti del futuro delle ricerche. La sera, Kris brucia delle vecchie carte; tra di esse, la foto di Harey, la moglie morta dieci anni prima. Giunto sull'astronave, Kris incontra il cibernetico Snaut e il freddo scienziato Sartorius. Il terzo componente della spedizione, Gibarjan, si è suicidato, lasciando però una confessione videoregistrata proprio per Kris. Sulla stazione paiono esserci altre presenze: "ricordi", suggerisce Snaut, materializzazioni dell'inconscio apparentemente inoffensive ma che in realtà tormentano gli astronauti nel profondo dell'animo. Kris se ne rende ben presto conto di persona: accanto a lui vede comparire Harey. Costei, come gli altri "ospiti", è fatta di neutrini e può vivere solo nell'orbita di Solaris. Eppure, a poco a poco, acquista una sensibilità umana, attaccandosi sempre più a Kris. Quest'ultimo rimane "invischiato" a tal punto da subordinare la sua missione a quella disperata storia d'amore. E' la stessa Harey a prendere in mano la situazione e a volere la messa in opera di una delle strategie ideate da Sartorius per liberarsi degli ospiti, l'"annichilazione". La pace sembra ritornata a bordo della stazione orbitante: per Kris è tempo di tornare sulla Terra. Eccolo camminare di nuovo nei pressi del lago e raggiungere la propria casa. Il padre esce e il figlio si inginocchia davanti a lui, abbracciandolo. La cinepresa s'innalza vertiginosamente, a mostrarci dall'alto la casa che pare sorgere su di un'isoletta circondata dall'oceano di Solaris.
Note PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA AL FESTIVAL DI CANNES (1972) UNICO LUOGO DOVE E' STATO PROIETTATO NELLA VERSIONE INTEGRALE DI 195'. LA CENSURA SOVIETICA DESTINO' AL MERCATO INTERNAZIONALE UNA VERSIONE DI 165' MENTRE PER LA FRANCIA, TARKOSKIJ STESSO RIDUSSE A MALINCUORE IL FILM DI ALTRI 12'. PER L'ITALIA, INVECE LO "SCIAGURATO" DE LAURENTIIS, COME LO DEFINISCE PAOLO MEREGHETTI, NEL SUO 'DIZIONARIO DEI FILM', CON IL SOLO CRITERIO DI CASSETTA RIDUSSE IL FILM DI QUASI UN'ORA , CON I DIALOGHI DI DACIA MARAINI, SENZA DISCUTERNE COL REGISTA E TRASFORMANDOLO IN UN FILM - SONO LE PAROLE DI TARKOVSKIJ - "DEL TUTTO ANTITETICO A QUELLO ORIGINARIO".

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