Re: 2001 Odissea nello spazio

Inviato da  Paxtibi il 2/3/2006 0:29:36
L'aspetto più interessante di Odissea nello spazio è proprio la molteplicità di interpretazioni che suscita.
Premesso che il mio Kubrick preferito è quello di Barry Lyndon, io 2001 non l'ho mai trovato così incomprensibile, anzi mi è sempre sembrato piuttosto chiaro e semplice, anche se certamente abbastanza mistico.

Il monolite è una matrice, e non è la violenza che porta in dono all'uomo ma l'intelligenza: infatti, al suo apparire, non è che lo scimmione diventa carnivoro, semplicemente scopre che può utilizzare l'osso come arma, come strumento.
E da preda diventa cacciatore, il primo passo del cammino dell'uomo che giunge a compimento quando l'uomo si spinge nello spazio. È la rappresentazione del ciclo dell'uomo, l'Ouroboros, che nelle scene finali viene raccontato nella persona del protagonista, che invecchia, muore, e rinasce, e qui il film è necessariamente aperto, poiché nessuno può dire quale sarà il prossimo ciclo.
Che il monolito sia essenzialmente una matrice dovrebbe essere chiarito dai blocchi di memoria di HAL, che ne replicano la forma, ma non la sostanza: sono trasparenti, perché opera dell'uomo, non nascondono segreti, al contrario del monolito che è destinato a rimanere oscuro agli occhi umani.
Quando il monolito arriva da noi ha inizio la nostra storia, quando, superando le Colonne d'Ercole dello spazio arriviamo al monolito, questa storia si conclude, ma, come lascia capire il feto dell'ultima scena, essa finisce con un nuovo inizio.

Così l'ho capito io, e m'è piaciuto molto sia come soggetto che come regia (lo dico di pochissimi film..), magari sarò anch'io troppo psichedelico, chissà...


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