Re: ... le sequenze perfette

Inviato da  Pyter il 9/12/2014 20:52:47
Il primo di marzo del 1895, i fratelli Lumiere proiettano, privatamente, “Arroseur er arrosè” (L'innaffiatoio innaffiato), che nelle prima proiezione pubblica venne poi intitolato Le jardinier, film della durata di circa 49 secondi.
Questo piccolo gioiello della cinematografia mondiale delle origini è il primo esempio di pellicola cinematografica con un senso compiuto, provvisto di minima trama, diversamente dalle altre proiezioni, che erano piuttosto riprese di tipo documentaristico (L'arrivo del treno alla stazione di La Ciotat o l'auto referenziale Uscita dalle officine Lumiere).




Un giardiniere (François Clerc) sta innaffiando le sue piante in un giardino, da dietro arriva un ragazzo (Benoit Duval) che, senza farsi vedere, blocca con un piede l'afflusso dell'acqua nella canna. Stranito, il giardiniere prova a guardare all'interno della canna cosa mai potrebbe bloccare l'afflusso, al che il giovane birbone molla il piede e "innaffia" il malcapitato. Il ragazzo scappa subito e viene rincorso e acciuffato. Nella versione più antica viene portato davanti alla telecamera e sculacciato, girando intorno per far vedere bene l'azione agli spettatori; in una versione immediatamente successiva l'annaffiatore prende il ragazzo e gli molla un calcio nel sedere poi, dopo averlo portato davanti alla cinepresa, lo innaffia con la stessa pompa d'acqua. (Wikipedia)



Non solo questa pellicola segnò l'inizio del cinema, ma anche le prime incomprensioni della critica. Incapaci di poter comprendere appieno la portata rivoluzionaria della tecnica dei riproduttori di movimento, i critici si divisero tra coloro i quali ostentavano indifferenza a quelli che, pur credendo nel nuovo, non disdegnavano di prendere cantonate, inaugurando così il costume di una tecnica nuova, detta recensione cinematografica, che andrà sempre via via perfezionandosi parallelamente alla vera e propria evoluzione tecnologica dei materiali e delle idee.
Secondo l'interpretazione superficiale della critica, ancora oggi dura a morire, i primi cortometraggi del cinema sono catalogati come piccoli scherzi di natura comica e, chissà perché, a consumo popolare. L'analisi tecnica del video è per lo più impietosa. Eccone due esempi:


«L'arroseur arrosè non possiede le qualità tecniche de L'arrivée d'un train, ma fu la sceneggiatura ad assicurarne il successo. [...] La realizzazione tecnica non è delle migliori: la fotografia è sbiadita, l'inquadratura mediocre, gli esterni troppo pieni di fogliame e quindi confusi.»
(Georges Sadoul, Storia del cinema mondiale, pp. 32-33.)


«L'arroseur arrosé, che fu considerato da alcuni storici il primo film narrativo in assoluto, è la prima opera cinematografica realizzata con intenti chiaramente ludici, secondo gli schemi drammatici e narrativi della scenetta comica o della vignetta illustrata (e abbiamo infatti, tra l'altro, una storia senza parole illustrata da Hermann Vogel, pubblicata da Quantin a Parigi nel 1887, che anche nel titolo anticipa il film dei Lumière). »
(Gianni Rondolino, Manuale di storia del cinema, p. 16.)



A un'analisi attenta, la genialità della pellicola appare subito evidente, così come evidenti sono le metafore.
Il giardiniere, senza ombra di dubbio, fa le veci delle istituzioni, in parole povere: il potere. Il ragazzo, invece, mette in scena il tipico comportamento del giovane ribelle scapigliato, che tanto rimarrà caro alla cinematografia e che sfocerà, come tutti sanno, negli sconvolgimenti sociali degli anni sessanta del secolo dopo. In questa ottica, non è un caso che il protagonista sia un giardiniere, che anticipa, con la genialità futurista tipica delle élite, la rivolta dei figli dei fiori, di cui il giovane attore Benoit Duval non è che l'antesignano.
A dimostrazione della linearità e della logicità del discorso qui portato avanti, non si deve far altro che analizzare le diverse versioni del video, che culmineranno con quella che poi gli autori consideravano la più pertinente.
Il giardiniere punisce il ragazzo innaffiandolo con la pompa d'acqua, metafora abbastanza eloquente di un sistema che entrerà di diritto nella prassi usata per dirimere gli affari sociali.


Il Giardiniere (Lumiere Brothers), rappresentazione en plein air in Turchia, giugno 2013.

Nella foto sopra, la rappresentazione dei fratelli Lumiere, nella versione più moderna. Il giardiniere è stato sostituito dall'idrante, mostro meccanico, simbolo del progresso tecnologico, e che nella pellicola di tipo documentaristico interpreta il potere offeso. La presenza di un numero esagerato di comparse è un effetto voluto dallo sceneggiatore per dare più drammaticità e reso possibile grazie al contributo statale.

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