Re: CODICE GENESI

Inviato da  Lezik85 il 9/3/2010 22:02:29
Il film l'ho visto la settimana scorsa.

Il tema focus del lungometraggio è il viaggio. Spirituale? Penitenza? Si scopre pian piano che il protagonista ha acquisito una sorta di promessa con se stesso che lo porta ad affrontare un lungo cammino "machiavellico". Verso Ovest. A qualcuno potrebbe ricordarre la famosa serie videoludica Diablo, dove tale demone viaggiava, contrariamente, sempre verso Est.

Il film è estremamente duro con l'umanità, giudicandola debole e selvaggia una volta che ha perso i suoi valori religiosi. Cannibalismo, saccheggi, stupri, ingiustizie la fanno da padroni. Una contraddizione se si pensa che lo stesso fervore religioso ha portato ad un'ecatombe nucleare.
Ma non c'è dubbio le parole di Gary Oldman sono espresse nel più sensato dei contesti: "La religione è potere e può piegare al volere di chi la amministra molte anime".

Il film ancora acerbo sprizza acredine nell'occhio dell'osservatore. La centralizzazione del potere è sempre un desiderio che ha fatto gola all'animo umano, come tutte le altre pulsioni "negative" sopra descritte. Ma l'estremizzazzione di tali concetti portano lo spettatore a condannare quella "libertà" creatasi nel dopo-guerra. Senza vincoli, senza giudizi morali si è legittimati a fare ciò che si vuole.
Il pretesto per veicolare questo messaggio è rappresentato dalla scarsità di vettovaglie ed acqua, ma abbiamo un passato che ci dimostra che in condizioni simili l'umanità si è ritagliata la propria presenza nella storia della Terra. La soluzione a quanto pare sembra solo (e sempre) l'imbrigliamento delle coscienze.
Il pessimismo della pellicola si può benissimo ricondurre alla lotta per la sopravvivenza "fittizia" che da molto tempo aleggia sulla nostra società, in cui il prossimo fotte l'altro prima che qualcono fotta lui.

La nota positiva del film è rappresentata dalla ri-scoperta delle piccole cose e delle abitudini che ogni giorno ci fanno compagnia. La scena in cui Jennifer Beals assapora sui propri capelli l'ultimo shampoo rimasto e il momento in cui Mila Kunis scopre per la prima volta la preghiera (al di là del significato religioso), sono una degna sintesi di come certe abitudini ci rendono schiavi del tempo che scorre impedendo di renderci partecipi con la nostra vita.

Ed arriviamo alla maturazione del frutto, in cui il regista in un piano sequenza mostra che chiunque può cercare la conoscenza (giusta o sbagliata che sia), ma nessuno è deputato ad imporla. Non mi dilungo di più altrimenti svelerei troppo.

Un film, in fin dei conti, è godibile. La miscela però di così tanti concetti che da sempre hanno attanagliato l'esistenza dell'uomo non sono trattati con la giusta profondità, ma analizzati nel loro complesso e molto spesso superficialmente.


Citazione:
il solitario avanza senza ostacoli nel progetto di ripulire il mondo, braccio armato della giustizia biblica, nei canoni del Vecchio Testamento


Credo che questa frase sia decisamente fuori luogo con lo sceneggiato. Eli non vuole ripulire un bel niente, lui ha il suo scopo da raggiungere e non pensa ad altro (ripetendo a se stesso, ogni qual volta che sta per essere "distratto", di rimanere fedele solo al suo cammino).


PS: Il doppiaggio meno penoso del solito (nota per Calvero ).

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=36&topic_id=5660&post_id=161207