Re: Film “eversivi”

Inviato da  nike il 17/11/2006 1:53:57
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Dedicato a PikeBishop.


Coperture e bugie di Spielberg


Chi fa rappresaglia contro chi nel conflitto arabo-israeliano? Questa è la domanda

DI AS’AD ABUKHALIL

Questa pellicola mi ricorda una battuta che il commediografo George Carlin ha usato spesso nelle sue commedie e che fa più o meno così:

"Perchè denominiamo i terroristi israeliani 'commando', e i commando palestinesi ‘terroristi’?"

La sua domanda non ha mai fatto ridere nelle due volte che l’ho visto davanti ad un pubblico, dal vivo.

La tesi di fondo del film di Spielberg è semplice, nonostante le ostentazioni: gli assassini israeliani sono gente coscienziosa ed umanitaria, mentre i palestinesi sono sempre – caschi il mondo – malvagi assassini.

Avete notato come un'opinione isolata, leggermente critica nei confronti del film, espressa da un diplomatico israeliano (Ehud Danoch, console generale di Israele a Los Angeles), ha ottenuto così tanta attenzione da parte della carta stampata in America?

Questo ha contribuito a promuovere il film e a dare l'illusione di un approccio “equilibrato” alla materia narrativa, cosa che non merita.

Questa supposta opinione critica mi ha ricordato O'Reilly, (1) di come sembri trovare sempre un’e-mail di qualcuno del Montana che gli dice come sia troppo liberale.

Ne ha bisogno al fine di mantenere un'immagine che non esiste, proprio come Spielberg ne ha bisogno per mantenere un’immagine che non merita.

Questo film potrebbe essere bollato facilmente come pubblicità pagata da Israele per propagandare il suo apparato letale. Infatti, potrebbe essere un film per reclutare squadroni della morte israeliani.

È una celebrazione dell'omicidio israeliano dei palestinesi. Quando gli israeliani uccidono, è sempre morale, sempre rispettoso, “sempre sul bersaglio”.
[…]


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Munich non volevo vederlo. Pregiudizio nei confronti di Spielberg.

Da un punto di vista cinematografico è un bel film, non vuole essere un film politico, è piuttosto un film morale.Un opera artistica.
Schematico, serrato, a volte disarmante e politically correct, Spielberg vuole essere fino in fondo super partes. Munich è un film su la vendetta, una preghiera di pace, un film antibellico.
Un po’ lungo forse (132' ), ma mai noioso.


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