Re: Felice di non andarmi a vedere il film....

Inviato da  DirectJack il 6/11/2006 19:43:45
Carissimo PikeBishop io ti chiedo scusa se ti sei sentito preso per culo. NON ERA MIA INTEZIONE.
Ho solo fatto una - !!! battuta !!! -.
Concordo con te che Paz non sia certo il più bel film del mondo e non penso sia necessario che tu te lo procuri per potermi ribattere.
---RITIRO TUTTO---
Credimi, non pensavo che un po' di umorismo scatenasse un astio del genere. [Purtoppo mi sono accorto che, postando nei forum, anche una sola virgola può far nascere delle enormi incomprensioni]
Ti assicuro che se fossimo stati a 4occhi non ti saresti sentito preso in giro... e poi, vista la simpatia che ho verso il personaggio protagonista di quel film, ti ho fatto quasi un complimento. Spero che la questione "Paz" sia conclusa, comunque rimango a disposizione.
PACE?

In merito ad Apocalypse Now, tu scrivi (tra le altre cose):
Citazione:

"Il fatto grave non e' che il film abbia piu' livelli di lettura, che sarebbe un grande pregio, e' che qualsiasi livello tu esamini e' sviluppato male e realizzato peggio. Da qualunque punto di vista non ti lascia niente. Capita quando si e' troppo ambiziosi e tutto va costantemente a rotoli durante la lavorazione".

Al di là come si sia arrivati a produrre questo film, non credi che le stesse critiche che tu muovi al film, si possano portare anche alla campagna militare USA in Vietnam? Voglio dire che secondo me (anche se non sono nessuno, sia chiaro) Apocalypse Now è il film che meglio ti fa entrare nell'atmosfera di quella guerra: un casino totale, dove nessuno sapeva cosa stava facendo, tutto era permesso. ORRORE ALLO STATO PURO SENZA NESSUNA GIUSTIFICAZIONE O UTILITA'. E come fai a seguire un unico canone preciso, se quello che vuoi mettere in scena non ha un criterio?
Di sicuro in questo film non si parla delle ragioni della guerra, non si fa un discorso politico, MA, alla fine della fiera, vuoi per caso o per caos, Apocalypse Now rimane lo specchio più fedele di cosa significava trovarsi immersi in quella guerra. Ecco perchè adoro questo film, l'accozzaglia che lo compone rappresenta la stessa varietà di stronzate che tenevano in piedi
quella guerra. Molte volte, in un film, si opta di analizzare o mettere in scena un solo aspetto
di un fenomeno, altrimenti si rischia di fare un'"indigestione" e di non riuscire a parlare in modo soddisfacente di nulla. Quando si parla poi di una guerra è inevitabile dover tralasciare qualcosa. Qui invece si mette un sacco di carne al fuoco, si crea quella "confusione" che vivevano i militari giorno dopo giorno, fino ad arrivare all'"allucinazione totale". Come si può trasmettere tutto questo seguendo un protocollo ben preciso?
Sono sicuro che se un film si prefigge di "analizzare" segue certo altre strade, ma non credo che sia questo il caso. In Apocalypse Now va in scena il delirio e il delirio non ha paradigmi.

Per quanto riguarda "La conversazione" hai ragione da vendere: è un film ENORME; anche se secondo me il miglior Coppola è quello de "Il padrino" [il 1°, sia chiaro]. Questione di punti di vista.

La BBC non l'ho mai vista, ma questo non mi ha impedito di seguire il cinema asiatico e Kim Ki-duk (che tu consigli) è veramente un grande. Di Wong Kar Wai cosa dici? Io di suo ho visto "Fa yeung nin wa" [aka "In the Mood for Love"] e "2046", devo dire che mi ha colpito.
Magari aprire un forum sul cinema asiatico non sarebbe una brutta idea. Io la butto là.

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