Re: Il codice Da Vinci

Inviato da  Santaruina il 27/5/2006 17:30:01


Ciao frnglt

vedo che convieni che la presunta "Verità" viene cambiata a piacere a seconda delle necessità del momento. Questa è un operazione oligarchica e di potere tesa a rafforzare o mantenere il controllo sulle masse credenti-credulone, la definirei tentata circonvenzione di presunti incapaci.

Il termine superstizione significa letteralmente “ciò che rimane”, e questo termine oggi ben si addice a quello che sono diventate le grandi religioni.
Se critico la Chiesa di oggi non è perché non riconosca il fondamento che una Chiesa possa avere, ma critico al contrario la sua trasformazione da comunità che dovrebbe perseguire l’unione con il divino a mero strumento di gestione di un potere terreno.

Ciò è sotto gli occhi di tutti così come è altrettanto evidente il disegno di sottomissione dei “fedeli” ad un potere terreno in nome di verità superiori.

L’errore a parer mio è l’associare il Sacro e la ricerca del Sacro alla degenerazione che oggi vivono le religioni.
Se esse non parlano più di Dio e si sono ridotte a meri codici moralistici non è certo il Principio del Sacro che ne porta la colpa.

Da qui la distinzione diviene doverosa, così come diviene essenziale distinguere la dottrina del cristianesimo con i suoi insegnamenti essoterici ed esoterici da coloro che nei secoli si sono dichiarati suoi portavoce.

La fede in questi insegnamenti, che ovviamente richiedono anche un superamento della conoscenza sensoriale, sono poi discrezione di ogni singola persona, ma in nessun caso si dovrà accomunare questi insegnamenti agli indegni rappresentanti che si sono arrogati il diritto di farsene rappresentanti.

Lo stesso dicasi per il concetto di “imposizione”.
La fede essendo frutto di percorso del singolo e personale non avrebbe alcun senso nel momento in cui venisse imposta.

Blessed be

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