Re: OSCAR 2010: the Winner is...

Inviato da  Calvero il 7/2/2010 13:21:48
Citazione:

Manfred ha scritto:
Per Calvero

Soffro a dover spiegare cose per me scontate!
Un esempio: l'uso di scene truculente nei film è solamente un sordido espediente che con l'arte non ha nessun grado di parentela.


Ciao


Manfred continui a sbagliarti, come sbagliato sarebbe trasformare questo Post in una discussione sul significato dell'arte... o cosa sia nella sua profondità.

Sbagli e su tutti i fronti. La prossima volta scrivi ..a me i film dove c'è sangue non piacciono... e siamo a posto.

Non mi capacito neanche delle idiozie che stai sostenendo sinceramente, visto che in altri discorsi ho notato che sei una persona che ha una sensibilità più che sufficiente a mettere in discussione ciò che ci circonda.

Io credo che tu sia ignorante in materia, ma non offenderti se ti dico questo... poiché la ritengo l'unica fondante spiegazione alle tue leggerezze.

Se mi parli di Valentino di sangue in 3D, o del diciottesimo Nightmare o venerdì 13 che si ripetono all'infinito... o dei vari - non aprite quella porta - possiamo parlare di truculenza. Se pur anche l'Horror ha il suo perché comunque. E ha notevole spessore artistico.

L'arte è espressione artistica. L'espressione artistica è un conglomerato di equilibri che più di tutto nel cinema si pongono a rischio in precise misure quando copione, concetto, stilismo visivo, storia, recitazione, regia, musiche, fotografia ..si esprimono nell'opera filmica. Se invece non vanno a tracciare un equilibrio e sbilanciano l'equazione... allora ecco che questi elementi cozzano tra loro e abbiamo i film di merda.

L'arte è una rappresentazione infinita della Vita e anche del nostro inconscio (nostro e collettivo) e di infiniti modi e maniere di esprimerla: la stessa può essere surreale, distorta, grottesca, violenta, drammatica, tragica, sanguinosa, romantica. Non so in che mondo vivi Manfred ma il sangue e la violenza fanno parte di noi. L'arte non è un fenomeno morale. L'arte non parteggia per un idea, ma smuove emozioni e sentimenti che possono spingerci a un idea. Altrimenti non è arte ma è propaganda.

Se un artista o un autore attraverso l'esasperazione di vicende violente costruisce un estetismo visivo, tanto consta. E se in questo genere riesce a dipingere aspetti profondi dell'animo umano e di come siamo costretti a mettere sotto torchio la nostra essenza in vicende forti, ha fatto il suo lavoro di artista. Se il mezzo cinematografico invece propugna il sangue come scopo e non come mezzo, allora abbiamo la morbosità. Se tu avessi ragione: Pechinpah, Kitano, Ritchie sarebbero dei coglioni.. ma mi spiace per te, non lo sono.

Tarantino rivela, già soltanto in Kill Bill ad esempio, e veicola un forte messaggio materno di vendetta, riabilitazione e catarsi. Dipinge un costrutto ove mette in luce come si può passare al lato oscuro, ma anche riacquistare la Luce.. e lo fa attraverso un opera filmica di notevole spessore registico e di copione.

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